esperienze di coltivazione della utricularia australis
Utricularia Australis una pianta molto curiosa che, nelle paludi italiane, è diventata piuttosto rara; fra le carnivore acquatiche è la più facile da coltivare ma si mantiene meglio (essendo una pianta temperata che in inverno deve andare a riposo) in vasche e laghetti esterni. Non ha radici (diciamo che come modalità di crescita ricorda i Ceratophyllum) e vive fluttuando subito sotto la superficie dell’acqua
Questa pianta da primo piano gradisce un substrato fertile, un’illuminazione da media ad alta e una fertilizzazione completa. La somministrazione di co2 favorisce la crescita.
Questa stupenda pianta, considerata una rarità, ha una velocità di crescita lenta, ma non molto da quello che ho potuto vedere.
Ecco una belissima pianta che coltivo da svariati mesi il Microsorum Pteropus sp. “mini nedle leaf” vi invito ad osservare in base ai pesci e alla lumaca l’effetiva grandezza di questa belissima felce nana.
Oggi vi presento un’altra rarità,la Limnophila sp “Vietnam”. Questa specie è originaria del Vietnam e deve ancora essere classificata. E’ sicuramente una miniatura, presenta infatti foglie che misurano circa 1-1,5 cm di lunghezza e 2-3 mm di larghezza. Queste ultime hanno un margine fogliare leggermente seghettato e sono divise, sulla pagina superiore, da una linea di colore viola. Questa interessante pianta da primo piano tende a strisciare sul substrato sotto illuminazione alta,un pò come nel caso della staurogyne repens.
Oggi vi parlo di una specie interessante che ho recentemente ricevuto da un amico europeo, la Plagiochila integerrima. Questa rarità può sembrare a prima vista un muschio, ma in realtà è un’epatica con foglie (Foliose liverworts) che proviene dall’Africa tropicale.