Carassi

Carassi

Carassi o pesci rosso è sicuramente il pesce con il quale tutti da bambini abbiamo avuto a che fare, magari grazie ad una onerosa vincita al luna park.
La tradizione inquadra tale pesce in una semplice boccia di vetro per tutta la durata della sua breve esistenza. Niente di più sbagliato ed innaturale. Come ogni essere vivente, il pesce rosso, ha delle necessità biologiche e fisiologiche che non corrispondono al concetto sopra descritto; ed al contrario di quanto si pensi, il pesce rosso può, in condizioni ideali, vivere felice per molti anni

Carassi

 

Per allevare I Carassi Non è obbligatorio avere l’acquario, è sufficiente una vasca rettangolare (che permette la giusta ossigenazione dell’acqua), dotata di coperchio (oppure potete usare voi una lastra per coprirlo di notte). Una regola fondamentale da tenere sempre in considerazione è che ogni pesciolino necessita di 50 litri d’acqua ed oltre(dipende dalle dimensioni del corpo e delle pinne) e che più stanno “comodi” nella vasca e minori problemi di convivenza tra gli esemplari ci saranno; ovviamente dovete conoscere la capacità netta del contenitore.

 

Classificazione:

  • Sottotipo: Vertebrati
  • Classe: Teleostei – pesci ossei
  • Sottoclasse: Attinopterigii
  • Ordine: Cipriniformi
  • Famiglia: Ciprinidi
  • Genere: Carassius

 

Specie: Carassius auratus. Il pesce rosso è comunemente chiamato Carassio dorato (Carassius Auratus). I suoi più stretti parenti sono il carassio comune e la carpa.
In natura è un pesce da bacino che vive allo stato libero in Asia (è originario della Cina), Europa e America settentrionale, predilige le acque ferme o con scarsa corrente. Per quanto riguarda le dimensioni corporee, la lunghezza massima è di 22-25 cm. Si tratta di una specie piuttosto longeva: in acquario, infatti, può tranquillamente vivere fino a una quindicina d’ anni e oltre.
Il dimorfismo sessuale non è evidente; l’unica differenza esterna tra i sessi è il profilo dell’addome, che nella femmina è più convesso mentre nel maschio è lievemente concavo. Tale caratteristica, tuttavia, risulta più evidente nel periodo della riproduzione.
Le livree dei pesci rossi sono così numerose e variopinte da formare un vero e proprio arcobaleno di colori.

carassi

Varietà:
Sebbene si tratti di un’unica specie, la moltitudine di combinazioni possibili nell’espressione dei geni porta a varietà morfologicamente molto diverse tra loro.
Ogni varietà possiede caratteristiche e proprietà particolari che possono distanziarsi da quelle generali (es. resistenza al freddo); è pertanto opportuno tenerne conto in fase di allestimento e negli abbinamenti con altri pesci.
Di seguito sono elencate le varietà principali nella denominazione italiana, esiste un considerevole numero di varietà che non hanno mercato in Italia, ma sono reperibili soltanto all’estero.
Un appunto da fare riguarda la dubbia moralità con la quale molti allevatori (Giapponesi in particolare) selezionano nuove varietà con caratteristiche eccessivamente estreme (es. varietà occhi a bolla) e del tutto innaturali.

VARIETA’ COMETA   ha le pinne molto più lunghe del normale e il corpo un po’ allungato. La varietà TROMBETTA presenta il corpo a forma di uovo e possiede delle pinne piuttosto lunghe.

CODA A VELO  è particolarmente apprezzato per le sue splendide pinne.

TESTA DI LEONE  presenta delle escrescenze sulla testa che formano quasi una criniera. Contrariamente alle altre varietà richiede maggiori cure a attenzioni. Non possiede la pinna dorsale al contrario invece della varietà ORANDA.

OCCHI DI DRAGO  è caratterizzata da uno spropositato sviluppo degli occhi che sporgono dalla testa, generalmente sono neri con la pancia bianca. Purtroppo sono quasi completamente ciechi quindi necessitano di acquari spaziosi senza troppi ostacoli o sporgenze. Se possiedono pinne lunghe sono esemplari appartenenti alla varietà dei BLACK MOOR. Il CELESTIAL O PIAGNONE ha gli occhi sporgenti.

 

Indicazioni generali:
I Carassi o pesci rosso non hanno grandi esigenze. L’acqua deve essere neutra o leggermente basica (pH compreso tra 7 e 7,5) ad una temperatura compresa tra i 18 e i 23 gradi e di media durezza ( dGH compreso tra 8 e 18). In commercio ci sono svariati test per verificare questi valori; è bene tenerli sempre controllati per poter intervenire prontamente in caso di valori sballati.Grazie all’alta resistenza del pesce rosso si può quindi utilizzare l’acqua di rubinetto. Possiamo quindi eseguire i test sull’acqua del nostro rubinetto e, successivamente, tagliare l’acqua di rubinetto con acqua di osmosi (vedi articolo “cambi d’acqua parziali” presente nella sezione Acquariologia di Altrotempo.Net)
Per neutralizzare il cloro ed eventualmente i metalli disciolti nell’acqua di rubinetto è bene comprare una bottiglietta di biocondizionatore.
E’ necessario però tenere conto che a seconda della varietà, le necessità possono variare leggermente in funzione delle caratteristiche proprie della varietà. E’ bene quindi documentarsi bene sulla varietà che si sceglie acquistare.

 

Acquisto:
E’ doveroso precisare che è bene acquistare i Carassi o i pesci in genere solo dopo aver allestito da tempo l’acquario ed essere sicuri della stabilità dell’ambiente ricreato; solamente dopo potremo andare ad acquistare il nostro pesciolino. E’ sbagliato invece invertire le sue cose. Ricreare l’ habitat naturale per il pesce rosso è relativamente semplice, ma il concetto appena enunciato è una regola generale valida per qualsiasi allestimento. Come scegliere gli esemplari più sani? Devono essere di dimensioni normali, né troppo piccoli né troppo grandi, devono nuotare seguendo percorsi regolari dritti e lineari e non devono restare per troppo tempo né sul fondo né appena sotto il pelo dell’acqua. Il pesce deve essere bello attivo e non deve presentare lesioni anche se piccole.

 

Inserimento nell’acquario
Il sacchetto in cui verranno posti i Carassi per il viaggio verso casa deve essere ovviamente di plastica resistente, riempito per metà d’acqua e l’altra metà gonfio di aria; quindi diffidate dai negozianti che non vi gonfiano bene il sacchetto e non ve lo chiudono con l’elastico. Il sacchetto deve venire inserito in un altro sacchetto opaco per evitare ulteriori stress al pesce. Una volta a casa è consigliabile immergere il sacchetto contenente i pesci (solo quello trasparente per intenderci) nell’acqua dell’acquario e lasciarlo così per almeno una mezz’ora per lasciare il tempo ai pesci di acclimatarsi. Poi possiamo iniziare a far entrare un po’ dell’acqua dell’acquario nel sacchetto e lasciarli stare per ancora una quindicina di minuti. Al termine potremo finalmente immergere i pesci nella loro nuova casa avendo però l’accortezza di non inserire l’acqua del sacchetto.ti sempre verso l’alto. Anche lui possiede pinne piuttosto lunghe.

Carassi

Nutrizione
In commercio ci sono mangimi per pesci molto equilibrati e di ottima qualità, ovviamente dovremo scegliere quello più adatto al nostro amico; è meglio somministrare piccole dosi di cibo (in modo che venga interamente consumato in 2-3 minuti) magari 2 volte al giorno (mai oltre le ore 16, è preferibile al mattino e primo pomeriggio perché poi i pesci tendono a sonnecchiare) per non intasare il filtro e per non sporcare l’acqua. E’ consigliabile dargli da mangiare sempre alla stessa ora perché hanno un orologio biologico precisissimo e sono anche in grado di riconoscere la persona che gli dà abitualmente da mangiare.In ogni caso il pesce rosso è onnivoro e quindi gradisce sia le alghe e le piante ma anche larve di insetti e molluschi.Non bisogna assolutamente dare ai pesci: pane, biscotti, dolci e formaggio. Molti esperti consigliano di far digiunare i pesci un giorno a settimana. E’ sempre meglio dare poco da mangiare che eccedere!!!
Abbinamenti altri pesci / specie :Il Carassio dorato è un animale tranquillo, pacifico ma che non ama vivere in compagnia di esemplari di altre specie (nessun problema invece se sono come lui).Se proprio vogliamo dargli un compagno di gioco che non sia della sua stessa specie cioè Carassi allora conviene prendere esemplari o piccoli e in piccoli branchi, oppure altri pesci abbastanza robusti ma della sua stessa taglia e scongiurare lotte per la supremazia.
Il pesce rosso è un animale che ama la compagnia dei suoi simili, quindi è meglio acquistarne almeno 2 esemplari.
Piante: I Carassi o pesci rossi hanno l’abitudine di mangiare la vegetazione, quindi molti preferiscono utilizzare per il proprio acquario le piante artificiali.
D’altraparte però le piante acquatiche sono molto utili perché trasformano l’anidride carbonica in ossigeno, assorbono i sali minerali in eccesso, smaltiscono i rifiuti (resti di cibo, escrementi) e forniscono nascondigli e aree riparate.E’ comunque consigliabile scegliere piante mature e con foglie abbastanza coriacee onde evitare che i vostri pesci facciano piazza pulita di tutto quanto.E’ possibile, in fase di allestimento, ancorare una pianta (meglio se a cespuglio) al tronco di legno utilizzando del filo di cotone o meglio ancora del filo di nylon, in questo modo avremo donato un riparo sicuro ai nostri amici.

 

Malattie:
Anche se potrà sembrare strano uno dei principali fattori che possono portare all’insorgere di una malattia,non solo nei Carassi ma nei pesci in genere è lo stress. Le situazioni stressanti infatti indeboliscono il pesce e quindi si ammalerà più facilmente.
FATTORI CHE PROVOCANO STRESS:

  • Fattori collegati alla qualità dell’acqua: durezza, inquinamento, ossigenazione, pH, temperatura.
  • fattori alimentari: eccessi alimentari, regime dietetico troppo poco vario, dieta qualitativamente poco adeguata.
  • fattori comportamentali: competitività territoriale, incompatibilità di specie, sovrappopolazione.
  • fattori ambientali: habitat nuovo o inadatto, trasferimenti.
  • fattori gestionali: filtraggio insufficiente, illuminazione inadeguata, vegetazione scarsa.

 

Malattie Alimentari:
Provocate appunto da un’alimentazione non corretta.

STEATOSI EPATICA: si verifica quando la dieta è troppo ricca di carboidrati e grassi
ENTERITI E OCCLUSIONI INTESTINALI : provocate da carenze alimentari.

 

Malattie Infettive:
infezioni batteriche: corrosione delle pinne, malattia colonnare, tubercolosi.
infezioni micotiche: branchiomicosi, ictiofoniasi, saprolegnosi.
infezioni virali: ascite infettiva, linfocistosi.
Corrosione delle pinne: è una malattia molto comune, si riconosce per la progressiva marcescenza delle pinne; il loro disgregamento può essere anche completo e la pelle si presenta con un aspetto quasi emorragico. Tuttavia in caso di guarigione le pinne possono ricrescere.
Malattia colonnare: i principali sintomi sono: lesioni simili a lanugine (biancastra) su bocca, branchie, squame e pinne; lesione dei tessuti, aumento del muco cutaneo.
La forma acuta può portare alla morte in pochi giorni.
Tubercolosi: i sintomi clinici sono: dimagrimento, nuoto a scatti, livrea sbiadita, letargia, mancanza di appetito, ulcere cutanee e deviazioni della colonna vertebrale.
Branchiomicosi: è un’infezione che colpisce le branchie e porta alla disgregazione di queste ultime e ad una difficoltà respiratoria e infine alla morte per soffocamento.
Ictiofoniasi: non presenta sintomi visibili perché si manifesta con la formazione di cisti a carico degli organi interni (cervello, cuore, fegato, milza e reni). Gli esemplari infetti nuotano con un’andatura dondolante.
Saprolegnosi: si presenta con l’insorgenza di filamenti bianchi in numero via via maggiore, il cui conglomerarsi porta alla formazione di lesioni simili a placche cotonose. Se curato in tempo l’esemplare infetto può guarire completamente.
Ascite infettiva – idropisia: comporta un improvviso gonfiore dell’addome e più raramente una sporgenza oculare e lesioni cutanee. Purtroppo porta al decesso del pesce se non viene diagnosticata e curata in tempo.
Linfocistosi: le prime lesioni compaiono sulle pinne per poi diffondersi per tutto il corpo. E’ letale per l’esemplare.

 

Malattie Parassitarie:
Malattie causate da protozoi: chilodoniasi, costiasi, ichthyophtiriasi, oodiniasi, tricodiniasi.
Malattie causate da crostacei: argulosi.
Malattie causate da anellidi: parassitosi da sanguisughe.
Malattie causate da trematodi: dactylogiriasi e gyrodactiliasi.
Chilodoniasi: sulle branchie e sulla pelle compaiono macchie tondeggianti biancastre; comporta difficoltà respiratorie e prurito. E’ un’ infezione molto contagiosa.
Costiasi: provoca emorragie e lacerazioni della cute.
Ichthyophtiriasi: la cute si riempie di puntini bianchi che poi si espandono; provoca forte prurito e il distaccamento della pelle.
Oodiniasi: è nota come la “malattia del velluto” in cui il corpo del pesce è ricoperto da una patina lucente; comporta forte prurito e agitazione.
Tricodiniasi: provoca piccole lesioni e prurito.
Argulosi: comporta irritazione.
Parassitosi da sanguisughe: piccoli parassiti visibili ad occhio nudo provocano lesioni cutanee.
dactylogiriasi e gyrodactiliasi: comportano gli stessi sintomi: lesioni cutanee pruriginose, ferite, nuoto a scatti ed eventualmente difficoltà respiratorie.

 

Malattie Tumorali:
Lo sviluppo di un tumore nei Carassi o pesci rosso può dipendere dall’azione di sostanze cancerogene, da infezioni virali, da alterazioni ormonali.
I tumori possono colpire qualunque organo o apparato, possono essere benigni o maligni.
E’ molto importante riuscire ad accorgersi il prima possibile dell’insorgere di sintomi anomali nei nostri Carassi per poter intervenire tempestivamente e riuscire così a salvare il nostro amico.A questo scopo è quindi molto importante il monitoraggio dei valori dell’acqua (pH, GH, concentrazione dei composti azotati – ammoniaca, nitriti, nitrati -, dei metalli pesanti – piombo, rame, zinco – e dei disinfettanti che generalmente si ritrovano nell’acqua di rubinetto – cloro -) e della temperatura.
Nel caso in cui i nostri Carassi non stiano visibilmente bene è necessario risalire alla malattia partendo dai sintomi visibili (se ce ne sono) aiutandovi, ad esempio, con le piccole miniguide come questa presenti sui siti web che trattano di acquariofilia. In alternativa un veterinario specializzato o un ittiopatologo possono aiutarvi.. Una volta ben documentati sulla malattia è possibile impostare una cura che dipende molto dal tipo di malattia. Per le malattie infettive potrà, ad esempio, essere necessaria la quarantena.
La cura, quando possibile, viene poi effettuata con prodotti per l’acquariofilia seguendo scrupolosamente le indicazioni e i dosaggi e sempre in vasche di quarantena mai in acquario per non comprometterne l’equilibrio biologico.

 

 

E’ vietato copiare anche parzialmente questo articolo e relative immagini senza l’autorizzazione dello staff di acquariofili e del legittimo proprietario che ne ha redatto l’articolo.

 

Guida redatta da Marcella Monaco
si ringrazia Sara Traina per aver concesso l’utilizzo delle foto
©www.acquariofili.com
 

 

Hyphessobrycon serpae

Hyphessobrycon serpae

Nome scientifico: Hyphessobrycon serpae

Nome comune: Tetra rosso o Tetra di serpae

Famiglia: Characidae

Luogo di provenienza: Rio delle Amazzoni

Valori ottimali di allevamento: pH da 6-6,5 e la durezza da 6 -12°dGH – Temperatura 23-25 °C

Dimensioni: fino a 4,5 cm.

Allevamento e caratteristiche: Hyphessobrycon serpae è un pesce che si presenta con la classica forma dei caracidi e quindi a forma di rombo con la pinna anale a dorsale abbastanza sviluppata di un colore rossastro molto acceso,il corpo è di un brunastro e la propria colorazione puo’ variare a seconda del proprio umore diventando anche molto sbiadito.La colorazione dei maschi è molto piu’ intensa di quella delle femmine.
E’ un abile nuotatore e preferisce delle vasche molto piantumate ma con molto spazio per il nuoto,può essere allevato in vasche di comunita’ in quanto molto pacifico solo che ama mordere le pinne colorate e piu’ sviluppate degli altri inquilini,allevare in branco per una pacifica convivenza.

Riproduzione Gli esemplari adulti si accoppiano molto facilmente in vasca,infatti la femmina depone le uova in prossimita’ di piante con il maschio che si occupa di fecondarle meticolosamente,dopo la deposizione è consigliato separare i genitori dalla prole per evitare perdite dovute all’eccesso di protezione della prole.

Alimentazione Prevalemntemente onnivori ma accetta facilmente i piu’ svariati tipi di mangimi in commercio,dal granulare alle scaglie.

Adattabilità in acquario 90%
Difficoltà di allevamento 30%
Riproduzione in acquario 50%

Serrasalmus Spilopleura

Nome scientifico: Serrasalmus Spilopleura

Nome comune: Spilopleura o  Black Banded Piranha. Un tempo venivano chiamati anche Ruby red Piranha (classificato poi come Serrasalmus Sanchezi), oppure Gold Piranha (classificato poi come Serrasalmus Maculatus)

Famiglia: Serrasalmidae

Luogo di provenienza: Brasile occidentale, originario del fiume Guaporè

Valori ottimali di allevamento: Essendoci solamente esemplari di cattura, i valori dovrebbero rispettare quanto più possibile quelli del fiume di provenienza, si possono allevare con una temperatura compresa tra i 24° ed i 28° un Ph da 6 a 7, un Kh da 3 a 6, un Gh compreso tra 5 e 7 , No2 0 ed No3 inferiori a 30mg/l

Dimensioni: Arriva in natura ad una lunghezza che va dai 25 ai 30 cm, in acquario la loro lunghezza si assesta generalmente sui 20-22 cm

 

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Allevamento e caratteristiche I Serrasalmus in genere, hanno una forte territorialità e si mostrano aggressivi verso qualsiasi “intrusione” perciò vanno allevati singolarmente in una vasca di almeno 200 litri. Una volta ambientati a dovere, attaccheranno qualsiasi cosa si muova nel loro spazio, come sifonatore o calamite per pulire i vetri della vasca. Lo Spilopleura è una delle pochissime razze di Serrasalmus con cui si potrebbe tentare, in vasche esageratamente grandi (parliamo dai 1500 litri in su) una convivenza di un paio di esemplari,cercando di allestire l’acquario in modo da garantire 2 diversi “territori”.In ogni caso è una cosa da lasciare provare ai veri esperti, in quanto con i piranha la convivenza non è mai sicura

 

Riproduzione Questo piranha si trova solo ed esclusivamente di cattura (wild), non esistono al momento notizie di riproduzioni in cattività

 

Alimentazione La loro alimentazione è basata principalmente da organismi acquatici come pesci, rane, piccoli alligatori. Non disdegnano piccoli mammiferi che attraversano il fiume o carcasse di animali di grossa taglia finiti in acqua. Appena giunti in acquario difficilmente mangeranno cibo “morto”, ma insistendo giorno dopo giorno, con un po’ di ambientamento si abitueranno senza problemi. Ricordiamoci che i piranha sono pesci con una resistenza incredibile e possono digiunare più di un mese in natura, perciò se in acquario digiuna qualche giorno non c’è da preoccuparsi. La loro dieta è identica a quella di qualsiasi piranha, quindi sempre base pesce (gamberi,persico,alici,calamari,polpo,trota,platessa,salmone,pescespada ecc.) di qualunque tipo purchè crudo. Possiamo somministrare anche carne di pollo o tacchino però con parsimonia in quanto molto grassa

 

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Esperienze personali: Lo Spilopleura come tutti i Serrasalmus  è un pesce impegnativo, richiede una grandissima pazienza, soprattutto in fase di ambientamento, che può durare anche mesi. Inoltre essendo esemplari wild mal sopportano sbalzi repentini di valori e carico organico elevato. Sconsiglio per questi motivi questa specie ai neofiti che si avvicinano per la prima volta all’allevamento dei piranha

 

 

 

Per la collaborazione si ringrazia Mirko90

dattabilità in acquario 90%
Difficoltà di allevamento 40%
Riproduzione in acquario 10%
Ceratopteris cornuta

Ceratopteris cornuta

Nome scientifico: Ceratopteris cornuta

Famiglia: Pteridaceae

Luogo di provenienza: Africa

Dimensioni: altezza 30-35cm larghezza 20-50cm

Temperatura: 26° – 28°C

Luce: Media

Ph: 5,5 -8

Posizione: Laterale , galleggiante

Crescita: Veloce

Difficoltà: Facile

Note: Questa è una bellissima pianta molto coriacea e robusta dimostrata soprattutto nella coltivazione galleggiante dove la morfologia della lamina fogliare assume un aspetto diverso rispetto alla coltivazione in sommerso che risulta essere più gracilina e sottile.

É una specie di felce che proviene dal biotopo Africano ma si adatta facilmente anche a condizioni più estreme.

Molto simile alla Ceratopteris thalictroides si differisce per la particolarità della lamina fogliare che riporta delle spigolature come fossero delle corna.

La propria forma imponente nel caso galleggiante può essere molto adatta alla specie degli anabantidi che ne potranno far affidamento come supporto per la costruzione dei loro nidi in periodo riproduttivo.

Non è una pianta molto difficile basta fornire una buona illuminazione,co2 e una fertilizzazione non molto spinta e si avranno dei bellissimi cespugli ,la foglia assumerà molte spigolature da qui il nome.

La Ceratopteris cornuta assorbe molti  NO3 e fosfati ostacolando  la formazione di alghe , per questo è considerata una vera e propria antagonista.

Si raccomanda a non immettere le potature o resti di questa pianta in natura dove vi sono corsi d’acqua per evitare che si propaghi in modo veloce ma smaltire il tutto nell’umido in modo da essere ben smaltito.

Consigliata ai neofiti e a vasche in maturazione.

Non si conoscono fini officinali per questa pianta.

Riproduzione: Per piantine avventizie .