Utilizzo il protocollo di Fertilizzazione 2HR aquarist da diverso tempo , una ditta sempre pèiù famosa originaria di Singapore .
Questa linea di fertilizzanti è stata creata dai fondatori allo scopo di ottenere una formula che fosse quanto più facile possibile da utilizzare , con un impegno in termini di tempo e soldi il più possibile minore rispetto ad altri marchi.
Sono degli All in One , pertanto la loro formulazione comprende la totalità dei macro e micro nutrienti necessari alle piante acquatiche , in un bilanciamento che e frutto di anni di studio e della mediazione dei consumi rilevati in acquario.
Utilizzano dei chelanti diversificati in modo da stabilizzare il ferro e i micronutrienti in presenza di un ampio intervallo di pH (nelle mie vasche ho un pH da 7,5 a 8, usando solo acqua di rubinetto).
La loro offerta chiamata APT si suddivide in 3 proposte , ognuna destinata alla presenza o meno di fauna ittica in vasca :
APT 0 nasce per fertilizzare vasche moderatamente piantumate con molti pesci, essendo privo di azoto e fosforo.
APT 3 é il prodotto più bilanciato della linea , presenta azoto e fosforo in quantità moderate e permette un ottima crescita vegetale su vasche con una discreta quantità di pesci.
APT E (Estimative index) é il prodotto più forte della linea , attualmente quello che uso di più . Si fonda sui principi di Tom Barr , dove nei suoi studi ha riscontrato che fertilizzare in eccesso permette di avere una crescita vegetale esplosiva , a patto di essere regolari con i cambi.
CONSIDERAZIONI
Mi sono trovato bene rispetto ad altri marchi perchè è molto comodo avere un solo flacone da somministrare e sopratutto da acquistare.
Non é necessario fare test per determinare carenze e correzioni in quanto il prodotto essendo già bilanciato non necessita di aggiustamenti.
Per avere la miglior resa é consigliabile utilizzarlo giornalmente , avendo la pompetta dosatrice si ci impiega pochissimo alla somministrazione e si ha la certezza di somministrare sempre la stessa dose.
Per determinare la quantità da utilizzare osservo la crescita delle piante rapide , come limnophila , heteranthera o higrophila.
Se vedo un arresto della crescita o sbiadimento dei germogli , alzo le dosi.
Attualmente nelle mie 7 vasche utilizzo solamente il prodotto apt E, in quanto essendo più carico mi permette di dosarne un po’ meno e risparmiare.
Effettuo dei cambi di circa il 50% ogni settimana , rimuovendo eventuali eccessi.
Nelle vasche molto piantumate , capita che il dosaggio consigliato in etichetta venga sforato anche di molto. A volte arrivo a triplicare la dose consigliata , e la crescita vegetale é incredibile.
Sottolineo che non uso co2 , e utilizzo solo acqua di rubinetto con valori pH 8, kh 10, gh 14.
Fertilizzazione 2HR aquarist lo consiglio anche ai meno esperti.
Mangiatoia automatica con Arduino : L’idea nasce nel mio nuovo progetto Arduino MEGA 2560 che è ancora in via di sviluppo (vedi foto sotto)
come tutti ben sappiamo le mangiatoie che si trovano in commercio delle più note marche hanno al massimo 5 o 7
pasti servibili durante l’arco della giornata, nel mio progetto la gestione dei pasti è inlimitata
nel senso che posso servire pasti a giorni alterni, tutti i giorni, 5 giorni a setttimana con due giorni di digiuno, ecc. ecc.
oltre a questo essendo pilotato da un Arduino NANO V3.0 posso disattivare il filtro 30 secondi prima la somministrazione del pasto in modo da non fare arrivare il mangime nel filtro, dare il tempo ai pesciolini di consumare il tutto e riattivare il filtro
il tutto con una minuscola scheda chiamata Arduino NANO V3, ingrado di svolgere innumerevoli funzioni (vedi foto sotto)
i materiali che ocorrono sono:
Arduino Nano V3.0
Motorino passo passo + sceda ULN2003
Dispenser di una vecchia mangiatoia
Alcuni cavi
Contenitore dove alloggiare motore ecc.
Alimentatore da 5V
anche se nel mio progetto posso alimentare Arduino NANO V3.0 tramite Arduino Mega 2560
ho preferito inserire un alimentatore per rendere la cosa gestibile da chiunque si volesse avvivinare al mondo dell’automatismo
sotto un breve video della prova motore della Mangiatoia automatica con Arduino
di seguito ci sono alcune foto dettagliate del progetto finito
QUì trovate lo sketch della Mangiatoia automatica con Arduino
// MANGIATOIA
int motorPin1 = 6; // Blue - 28BYJ48 pin 1
int motorPin2 = 7; // Pink - 28BYJ48 pin 2
int motorPin3 = 8; // Yellow - 28BYJ48 pin 3
int motorPin4 = 9; // Orange - 28BYJ48 pin 4
// Red - 28BYJ48 pin 5 (VCC)
int motorSpeed = 2000; //variabile per impostare la velocità passo-passo
int count = 0; // Numero di passi fatti
int countsperrev = 510; // numero di passi per giro completo
int lookup[8] = {B01000, B01100, B00100, B00110, B00010, B00011, B00001, B01001};
//////////////////////////////////////////////////////////////////////////////
void setup() {
//dichiarare i pin del motore come uscite
pinMode(motorPin1, OUTPUT);
pinMode(motorPin2, OUTPUT);
pinMode(motorPin3, OUTPUT);
pinMode(motorPin4, OUTPUT);
Serial.begin(9600);
}
//////////////////////////////////////////////////////////////////////////////
void loop(){
if(count < countsperrev )
clockwise();
else if (count == countsperrev * 2)
count = 0;
else
anticlockwise();
count++;
}
//////////////////////////////////////////////////////////////////////////////
//// setta i pin dell'ULN2003 accesi in sequenza da 1 a 4
//ritarda "MotorSpeed??" tra ogni pin (per determinare la velocità)
void anticlockwise()
{
for(int i = 7; i < 8; i++)
{
setOutput(i);
delayMicroseconds(motorSpeed);
}
delay (500);//con questo delay se tolto la mangiatoia gira e riposa 1 secondo a ciclo continuo, così attende circa 4 minuti
}
void clockwise()
{
for(int i = 7; i >= 0; i--)
{
setOutput(i);
delayMicroseconds(motorSpeed);
}
}
void setOutput(int out)
{
digitalWrite(motorPin2, bitRead(lookup[out], 0));//1 se faccio questa sequenza dentro le parentesi
digitalWrite(motorPin1, bitRead(lookup[out], 1));//2 del motorpin, il motore gira in senso orario
digitalWrite(motorPin4, bitRead(lookup[out], 2));//3
digitalWrite(motorPin3, bitRead(lookup[out], 3));//4
}
e questo è il video del funzionamento
Si ricorda che trattasi di apparecchiature sotto tensione quindi maneggiare con cura
Non si ritiene responsabile ne’ il compilatore di questa guida ne’ la direzione del forum acquariofili per eventuali danni o malfunzionamenti arrecati da questa guida.
PS: E’ vietato copiare anche parzialmente questo articolo e relative immagini senza l’autorizzazione dello staff di acquariofili e del proprietario
Guida redatta da Michele Nardinocchi e impaginata da Marco Ferrara
Siamo abituati a vedere i classici pesci d’acqua dolce o salata popolare i nostri acquari,sommersi da piante di ogni genere e colori , anemoni e pietre, mentre un ruolo importante sta assumendo sempre più il campo degli anfibi.
L’Axolotl ambystoma mexicanum , meglio conosciuto come AXOLOTL è una salamandra neotenica, che compie il proprio ciclo vitale da larva. Nativa del lago Xochimilco, nei pressi di Città del Messico, è purtroppo considerata “specie in via di estizione” a causa della pesca, l’inquinamento e la distruzione del loro habitat.Con il termine neotecnico si intende la condizione larvale di una specie che raggiunge la maturita’ sessuale.
Gli Axolotl sono in grado di compiere una vera e propria metamorfosi, ritirando le branchie e essendo dotati di polmoni,anche se poco sviluppati riescono a respirare aria terrestre per il resto della loro vita,questo accade solo e soltanto per la scarsa purezza della linea (troppi geni di tigrinum in mezzo) oppure mutazione genica rara. Il piu’ delle volte questa metamorfosi non avviene e l’axolotl preferisce continuare la propria vita in stadio larvale quindi rimanendo in acqua senza trasferirsi sulla terraferma,anche allo stadio larvale può raggiungere la maturità sessuale.
Le più comuni colorazioni sono: Wild (forma ancestrale) – Golden – Albino – Leucocisto , ma non è raro trovare anche esemplari Copper e Melanod, in aggiunta possiamo trovare anche il Chimera rarissimo esemplare di due colori per via della convivenza nello stesso animale di due genomi diversi quindi non riproducibile tramite accoppiamento.
In foto: una specie leucistico di ambystoma mexicanum
Un axolotl adulto può crescere fino a raggiungere un massimo di 25/30cm di lunghezza. Se tenuto alla giusta temperatura (acqua ne troppo calda ne troppo fredda, dai 16 ai 18 gradi massimo) può vivere dai 15 ai 20 anni. Le temperature sopra i 24 gradi sono molto stressanti per gli Axolotl.
In estate con l’innalzare delle temperature bisogna studiare qualche sistema anche economico per poter refrigerare l’acqua della vasca per esempio con le classiche ventoline che favoriscono lo scambio dell’aria sulla superfice dell’acqua. Gli sbalzi termini non risultano essere un problema per animali adulti e in forma.
L’acquario deve essere molto spazioso (non inferiore ai 90 cm di lunghezza per un esemplare) viste le dimensioni che raggiungeranno da adulto.Il fondo può essere composto da sassi grandi,grani arrotondati per evitare che possa feririsi e poi semplicemente lasciarlo libero.E soprattutto da allevare in monospecifico.
L’Axolotl ambystoma mexicanum vive in acque dure,con un Ph che va da 6,8 a 8. Il cambio parziale dell’acqua andrebbe fatto preferibilmente ogni 2 settimane possibilmente con acqua che non contenga cloro o altri inquinanti. La vasca deve essere dotata sia di filtraggio meccanico che biologico perché le deiezioni sono molto corpose e sviluppa moltissima ammoniaca .
Gli Axolotl ambystoma mexicanum non amano la luce a tal punto che potrebbe stressarli quindi si consiglia di schermare la luce con piante galleggianti o altri sistemi. Essendo animali con maggiore attività durante le ore notturne, preferiscono nascondersi in zone d’ombra. Amano nascondersi tra le rocce e le piante quindi consiglio a chi voglia allevarlo di inserire in vasca moltissime piante e nascondigli che pero’ non feriscano la loro cute.
Un segnale di condizioni non proprio perfette è quando il nostro amico nuota frequentemente sopratutto in sù e giù e in modo molto agitato sotto la superfice per cercare di prendere più aria possibile perché magari quella disciolta è troppo poca, il ricircolo dell’acqua non deve essere troppo alto per evitare stress che ne debilita l’animale, quindi in questi casi cercare un giusto connubio per la risoluzione del problema magari utilizzando il ritorno del ricircolo dell’acqua in vasca facendo lambire meglio la superfice. Nel caso di vasche senza filtro aumentare la frequenza dei cambi.
In foto: una specie leucistico di ambystoma mexicanum
L’Axolotl ambystoma mexicanum si può ammalare di fungosi raramente (questo accade quando le temp sono troppo alte)questo problema si può rilevare tramite una decolorazione delle appendici branchiali o di zone circoscritte della cute che può risultare cotonosa , in questi casi trattare l’intera vasca con dressamor oppure del blu di metilene. Per evitare queste fungosi come descritto in precedenza evitare di toccare l’animale con le mani nude.
Altre malattie possono essere legate all’alimentazione, infatti una alimentazione errata e squilibrata porta non solo ad una anemia e quindi decolorazione della cute tutta con a seguito inappetenza e isolamento,le branchie perdono capillari infatti si sfoltiscono e si accorciano,la pinna cauisale si assottiglia molto e le dita sono piccole e tozze , questo è il sintomo che l’animale sta consumando il suo stesso corpo per i nutrienti di cui necessita.In questo caso isolare l’animale in una vaschetta dedicata con cambi giornalieri e curare l’alimentazione con lombrichi e opesce.
In caso di fungosi si può trattare l’animale con Gentamicina in quanto ben tollerato e consiglio di evitare il trattamento con altri antibiotici più pesanti o addirittura quelli appartenenti alla famiglia delle tetracicline perché risultano molto irritanti per la loro cute e quindi poco sopportati.
L’Axolotl è un vero e proprio predatore,mangia tutto quello che può passare dalla sua grande bocca. Il nome AMBYSTOMA significa “bocca a coppa”. Si nutre di larve e molluschi, prede vive come pesci , lombrichi e lumache. In acquario possiamo nutrirlo principalmente con lombrichi , possiamo alternare con latterini di acqua dolce , filetti di trota e raramente cioè 1 o 2 volte al mese pollo e camole del miele ricchi di nutrienti e non dannosi se somministrati con parsimonia.
Gli Axolotl ambystoma mexicanum possono convivere con altri esemplari della stessa specie . E’ sconsigliata la presenza di altri pesci perchè diventerebbero facili prede , stresserebbero gli axolotl e mordendogli le branchie potrebbero ferirli anche in modo grave.Anche su questo argomento ci sono molti pareri discordanti infatti molti lo fanno crescere insieme a Guppy , Pesci rossi e tante altre specie ma bisogna curare molto l’alimentazione cercando di tenere a bada la sua indole predatrice che non tarderà a presentarsi nel modo che meno ce lo aspettiamo.
Determiare il sesso dell’Axolotl ambystoma mexicanum non è facile , ci vuole buon occhio e se non volete trovarvi con centinaia di uova nell’acquario , chiedete ad un esperto.In base alla grandezza del rigonfiamento che potete trovate dietro le zampe posteriori del vostro Axolotl ambystoma mexicanum si può determinare se il vostro animaletto è maschio o femmina e questo può avvenire più facilmente quando le dimensioni dello stesso sia di circa 20cm.
Axolotl femmina
Se è maschio solitamente il rigonfiamento è molto esteso e di grosse dimensioni. Per la femmina invece risulta piu’ sgonfio e meno esteso quindi un rigonfiamento minino.Però per determinare il sesso con assoluta certezza bisogna attendere l’eta’ adulta.
Axolotl maschio
La caratteristica più affascinante degli Axolotl ambystoma mexicanum è quella di avere la capacità di rigenerare i propri arti e organi qualora questi verrebbero danneggiati da urti in vasca oppure staccati in caso di lotte per la supremazia del territorio o in fase di riproduzione,dobbiamo pero’ aggiungere che questa particolarità stressa parecchio l’animale perchè vede un dispendio eccessivo di energia e può succedere che la parte rigenerata non sempre sia perfetta infatti puo’ rigenerarsi incurvata o anche doppia quindi si esorta ad evitare situazione in cui potrebbe essere soggetto a morsi o amputazioni.
Quando l’ Axolotl ambystoma mexicanum galleggia immobile sulla superficie dell’acqua non sta male ma si sta semplicemente rilassando,lasciarsi andare sulla superfice è la posizione che più preferiscono.
Se invece non riescono ad andare a fondo e galleggiano con il posteriore in alto stanno soffrendo di meteorismo.
Non toccare mai con le mani il nostro Axolotl ambystoma mexicanum o se bisogna necessariamente farlo usare un guanto di lattice e toccarlo con delicatezza in quanto potremo danneggiare il loro sistema scheletrico e in più la loro pelle risulta permeabile a molte sostanze chimiche.
LA RIPRODUZIONE
La riproduzione in cattività è possibile ma bisogna osservare alcuni aspetti fondamentali che elencherò di seguito,innanzitutto gli Axolotl ambystoma mexicanum raggiungono l’età riproduttiva intorno ai 20 mesi,ma già a circa 6 mesi di età sono in grado di riprodursi.
La femmina depone dalle 100 alle 1200 uova e questo ne scaturisce un forte stress che potrebbe deabilitare parecchio la femmina infatti è buona norma curare in modo particolare l’alimentazione,per esempio fornire qualche camola del miele in pasto che sono molto energetiche,lo stesso risultato si ottengono con lombrichi o fegatini di pollo.
Un periodo riproduttivo stabilito e preciso non esiste tanto è vero che la riproduzione è stimolata da una variazione di temperatura perchè si emula un cambio di stagione,la riproduzione avverrà sempre nel caso che la femmina sarà gravida e accetti il corteggiamento del maschio.
in foto: il momento della deposizioneIn foto: il momento della schiusa
La vasca deve essere allestita con pietre lisce e tante piante,il corteggiamento è molto particolare infatti il maschio nuota vorticosamente intorno alla femmina alzando la coda e avvicinandosi molto alla femmina la fecondazione avviene internamente,una volta accoppiati possono passare anche un paio di giorni per iniziare la fase della deposizione.
La schiusa si ha dopo circa 3 settimane,ma è dettato dalla temperatura l’importante è mantenere le uova a temperatura ambiente ,nessun flusso e nessun filtro ,molto importante dopo la fine della deposizione di cercare di spostare le uova in altra vasca oppure se si è fortunati nel vedere la femmina mentre depone spostare direttamente lei in un altra vasca in modo che possa deporre in piena tranquillità per poi riportarla nella sua vasca originale,in questo modo si eviterà di avere gelatina (quella che producono per fare da collante alle uova) sparsa in tutta la vasca dove vivono normalmente. naturalmente nella la vasca della deposizione dovrà essere dotata di legni, piante o altro per potersi aggrappare e utilizzare da supporto per le uova .
I piccoli una volta assorbito il sacco vitellino vanno alimentati con artemie o daphine e appena inizieranno a formarsi stare attenti perche’ potrebbero manifestarsi azioni di cannibalismo ,per evitare questo mantenere circa 100 baby in vasche 60×40 e curare l’alimentazione in modo che abbiano le stesse dimensioni ma comunque qualche episodio ci sarà sempre.
Per una buona crescita e salute dei piccoli occorre effettuare almeno 2 cambi totali con acqua declorata ,senza utilizzare prodotti che contengono aloe vera per eliminare il cloro,evitando anche sbalzi termici o chimici
IN CONCLUSIONE
In natura a causa della mano dell’uomo si è avuto un forte calo della presenza degli Axolotl tanto da avviare degli studi per definirli a pericolo estinsione anche se oggi si hanno grandi successi di riproduzione in acquario e assume sempre più un interesse non solo verso chi li vuole studiare e riprodurre ma anche attraverso quei neofiti che si innamorano del loro musino buffo.
IMPORTANTEogni Axolotl deve essere accompagnato dal CITES in allegato B che deve essere fornito da chi cede l’animale sia esso un professionista o un privato, o che avvenga a titolo di regalo oppure vendita. Per chiunque riproduca questo bellissimo esemplare dovrà denunciare alla forestale della propria zona le avvenute nascite entro e non oltre 10 giorni e la stessa forestale provvederà a fornire il numero di protocollo CITES . Appena i piccoli verranno ceduti il privato dovrà effettuare delle dichiarazioni di cessione dell’animale attraverso dei moduli prestampati disponibili in rete dove vanno inseriti i dati del cedente e ricevente con il numero di protocollo CITES che ha rilasciato la forestale all’atto delle nascite.
Chiunque venga trovato in possesso dell’animale sprovvisto di CITES sarà soggetto ad una multa.
PS:E’ vietato copiare anche parzialmente questo articolo e relative immagini senza l’autorizzazione dello staff di acquariofili o del proprietario si ringrazia Davide Farruggia per averci concesso l’utilizzo delle foto.
Questa specie di Cryptocoryne, proveniente dal Sud Est Asiatico, precisamente dalla Malesia Occidentale, come tutte le altre Cryptocoryne, appartiene alla famiglia delle Araceae.
Inizialmente fu identificata come una nuova specie di pianta ma nel 1982 Niels Jacobsen arrivò alla conclusione che si trattava di una pianta ibrida, proveniente dalle due specie Cryptocoryne cordata grabowskiì e Cryptocoryne griffithii.
La Cryptocoryne purpurea, anche se si adatta alla coltivazione emersa, è molto utilizzata in acquariologia,
pianta a crescita lenta adatta anche ai neofiti.
Essendo una pianta di piccole dimensioni, infatti la sua crescita si aggira tra i 7 e i 10 cm,
risulta molto ornamentale grazie alla sua forma e alla sua colorazione, pertanto è usata come pianta di primo piano.
È ricca di un consistente apparato radicale di colore chiaro che gli permette di propagarsi sotto il fondo e produrre degli stoloni per generare altre piantine figlie.
Possiede delle foglie lanceolate lisce o tondeggianti lunghe circa 10 cm o poco più e la lamina fogliare è di colore verde scuro tendente al purpureo. Ha una buona tolleranza con le temperature, sopporta temperature che oscillano dai 20°C ai 30°C.
Questa Cryptocoryne, inoltre, se coltivata nelle giuste condizioni, regala anche delle meravigliose inflorescenze in emersione sorrette da uno stelo spoglio di foglie. In acque più dure, invece, si rischia che, a causa della chimica dell’acqua non tollerata, sulla lamina fogliare si formino dei depositi di colore bianco che bisogna rimuovere soltanto manualmente, pena l’insofferenza della pianta stessa.
Per giuste condizioni si intende rispettare le sue esigenze, una moderata illuminazione, una costante fertilizzazione senza fargli mancare il FE, la somministrazione di Co2 e i valori dell’acqua devono essere ottimali rimanendo pressoché nel range specifico, cioè con acqua tenera e acida.
Nome scientifico: Amphilophus citrinellus X Vieja malanura Nome comune: Ciclide Flowerhorn (Corno fiorito) Famiglia: Cichlidae Provenienza: Malesia – Sud Est Asiatico Dimensioni: 25-30 cm Temperatura: 26°-29°C PH: 7-8
Descrizione:
Il Flowerhorn appartiene alla famiglia Cichlidae. È composto da un corpo pressoché a forma ovoidale ed è caratterizzato da una grossa importante protuberanza sulla nuca, proprio per questo particolare prende il suo nome che in italiano vuol dire “Corno fiorito”. Due grandi labbra compongono la bocca dentro la quale sono presenti delle ossa che fungono da mandibola e servono appunto ad effettuare la masticazione. Rispetto alla grandezza della testa, presenta due piccoli occhi la cui iride è di colore rosso, delle narici che hanno la funzionalità olfattiva. Raggiunge grandi dimensioni, infatti a parte alcuni casi che hanno raggiunto anche 40cm, questo pesce raggiunge tranquillamente i 30cm di lunghezza. È un pesce longevo le cui aspettative di vita si aggirano tra i 5-10 anni. La colorazione della livrea varia tra il rosso, il blu, il verde, il giallo ed il rosa.
Habitat:
In realtà non esiste un vero habitat in quanto questo pesce è un ibrido, selezionato da incroci tra ciclidi, il primo in origine fu Amphilophus. Questo pesce proviene dal Sud Est Asiatico, precisamente dalla Malesia, ed è proprio dalla frenesia di questi allevatori, di selezionare nuove specie di pesci, che nasce questo ibrido, infatti in natura non esiste.
Alimentazione:
Il Flowerhorn è un pesce di buon appetito, infatti va alimentato anche fino a tre volte al giorno con porzioni abbondanti. Non si nutre di classici mangimi per ciclidi ma la sua alimentazione è basata su cibi proteici, quali cibo vivo o surgelato o pellet specifici per Flowerhorn.
Dimorfismo sessuale:
Riguardo il dimorfismo sessuale non vi è una grossissima differenza tra il maschio e la femmina. Tra le poche differenze vi è la grandezza fisica negli esemplari adulti, che nel maschio è leggermente più pronunciata rispetto alla femmina, la pinna anale e dorsale del maschio sono più allungate e più appuntite di quelle della femmina e la protuberanza sulla testa del maschio è più protesa mentre quella della femmina è più contenuta. Una tecnica che invece viene adottata da allevatori esperti per riconoscere il maschio dalla femmina, probabilmente quando ancora il pesce non è completamente sviluppato a livello di corporatura, è quella di riporre il pesce sulla mano e di comprimere leggermente il ventre. Da questa compressione, potrebbe fuoriuscire del liquido che indicherebbe che il pesce in questione è un maschio, contrariamente indicherebbe che è femmina.
Riproduzione:
Il ciclide Flowerhorn è un pesce che, nonostante sia ibrido, si riproduce, a differenza di alcuni altri pesci ibridi.
La riproduzione è soggetta purtroppo a degli ostacoli esclusivamente causati dal carattere molto territoriale che ha questo pesce. In un certo senso bisogna comportarsi come la riproduzione dei betta (per chi fosse incuriosito questo link porta alla riproduzione menzionata Betta riproduzione, alimentazione e accrescimento avannotti). Intanto bisogna usare una vasca dedicata alla riproduzione, e inizialmente, tra i due soggetti da accoppiare, sarebbe opportuno porre una lastra trasparente in modo da farli vedere ed osservare il comportamento che se risulta pacifico, permette ai due di procedere con l’ accoppiamento. Naturalmente è indispensabile fornire alcuni nascondigli alla femmina che se minacciata li userà per proteggersi dall’attacco del maschio.
Dopo un’eventuale riuscita di deposizione e conseguente schiusa di uova, i genitori vanno rimossi dalla vasca di riproduzione.
Comportamento, allevamento in acquario e convivenze:
Come già citato precedentemente, il Flowerhorn è aggressivo e va tenuto da solo in quanto non tollera la presenza di altri pesci.
È un pesce che, per essere allevato, necessita di una vasca non indifferente, parliamo di circa 250/300 litri netti con abbondanti cambi settimanali. I valori del Ph possono variare tra 7 e 8 mentre il range della temperatura è tra i 26° e i 29°. Si consiglia un sistema di illuminazione moderata.
Anche se può essere definito un pesce di facile allevamento poiché robusto, è consigliabile farlo allevare da acquariofili che hanno già una certa esperienza sulle spalle, anche perché la manutenzione della vasca può risultare difficile a causa della sua aggressività che, a volte, lo spinge a non tollerare neanche le mani dell’acquariofilo in vasca.
La vasca da allestire per il Flowerhorn, preferibilmente, deve essere spoglia da arredi, piante e fondo. In questo modo, oltre ad evitare che crei scompigli, gli si da maggiore spazio di nuoto e maggiore quantità d’acqua data la corporatura importante, inoltre essendo un pesce che sporca molto, la lastra senza il fondo faciliterebbe maggiormente una pulizia più accurata. Se però, proprio non si vuole rinunciare ad un allestimento, è consigliabile inserire soltanto un substrato a piacimento, ghiaia o sabbia, e delle pietre ben saldate fra di loro in modo che simulino dei nascondigli dove il pesce possa intrufolarsi e stare tranquillo.
Adattabilità in acquario 90%
Difficoltà di allevamento 30%
Riproduzione in acquario 30%
Si ringraziano Domenico Gioffrè, Pasquale Avitabile e Leonardo Menalli per la gentile concessione sull’utilizzo delle proprie immagini presenti in questa scheda.
E’ vietato copiare anche parzialmente questo articolo e relative immagini senza l’autorizzazione dell’autore e dello staff di acquariofili.