arduino mangiatoia automatica

Mangiatoia automatica con Arduino

Mangiatoia automatica con Arduino : L’idea nasce nel mio nuovo progetto Arduino MEGA 2560 che è ancora in via di sviluppo (vedi foto sotto)

arduino mangiatoia automatica

come tutti ben sappiamo le mangiatoie che si trovano in commercio delle più note marche hanno al massimo 5 o 7
pasti servibili durante l’arco della giornata, nel mio progetto la gestione dei pasti è inlimitata
nel senso che posso servire pasti a giorni alterni, tutti i giorni, 5 giorni a setttimana con due giorni di digiuno, ecc. ecc.
oltre a questo essendo pilotato da un Arduino NANO V3.0 posso disattivare il filtro 30 secondi prima la somministrazione del pasto in modo da non fare arrivare il mangime nel filtro, dare il tempo ai pesciolini di consumare il tutto e riattivare il filtro
il tutto con una minuscola scheda chiamata Arduino NANO V3, ingrado di svolgere innumerevoli funzioni (vedi foto sotto)

Mangiatoia automatica con Arduino

i materiali che ocorrono sono:

  • Arduino Nano V3.0
  • Motorino passo passo + sceda ULN2003
  • Dispenser di una vecchia mangiatoia
  • Alcuni cavi
  • Contenitore dove alloggiare motore ecc.
  • Alimentatore da 5V

anche se nel mio progetto posso alimentare Arduino NANO V3.0 tramite Arduino Mega 2560
ho preferito inserire un alimentatore per rendere la cosa gestibile da chiunque si volesse avvivinare al mondo dell’automatismo

sotto un breve video della prova motore della Mangiatoia automatica con Arduino

di seguito ci sono alcune foto dettagliate del progetto finito

arduino mangiatoia automatica arduino mangiatoia automatica arduino mangiatoia automatica arduino mangiatoia automatica

 

QUì trovate lo sketch della Mangiatoia automatica con Arduino

// MANGIATOIA 
int motorPin1 = 6; // Blue - 28BYJ48 pin 1
int motorPin2 = 7; // Pink - 28BYJ48 pin 2
int motorPin3 = 8; // Yellow - 28BYJ48 pin 3
int motorPin4 = 9; // Orange - 28BYJ48 pin 4
                        // Red - 28BYJ48 pin 5 (VCC)

int motorSpeed = 2000; //variabile per impostare la velocità passo-passo
int count = 0; // Numero di passi fatti
int countsperrev = 510; // numero di passi per giro completo
int lookup[8] = {B01000, B01100, B00100, B00110, B00010, B00011, B00001, B01001};

//////////////////////////////////////////////////////////////////////////////
void setup() {
  //dichiarare i pin del motore come uscite
  pinMode(motorPin1, OUTPUT);
  pinMode(motorPin2, OUTPUT);
  pinMode(motorPin3, OUTPUT);
  pinMode(motorPin4, OUTPUT);
  Serial.begin(9600);
}

//////////////////////////////////////////////////////////////////////////////
void loop(){
  if(count < countsperrev )
    clockwise();
  else if (count == countsperrev * 2)
    count = 0;
  else
    anticlockwise();
  count++;
}

//////////////////////////////////////////////////////////////////////////////
//// setta i pin dell'ULN2003 accesi in sequenza da 1 a 4
//ritarda "MotorSpeed??" tra ogni pin (per determinare la velocità)

void anticlockwise()
{
  for(int i = 7; i < 8; i++)
  {
    setOutput(i);
    delayMicroseconds(motorSpeed);
    
  }
  delay (500);//con questo delay se tolto la mangiatoia gira e riposa 1 secondo a ciclo continuo, così attende circa 4 minuti
}

void clockwise()
{
  for(int i = 7; i >= 0; i--)
  {
    setOutput(i);
    delayMicroseconds(motorSpeed);
  }   
}

void setOutput(int out)
{
  digitalWrite(motorPin2, bitRead(lookup[out], 0));//1 se faccio questa sequenza dentro le parentesi
  digitalWrite(motorPin1, bitRead(lookup[out], 1));//2 del motorpin, il motore gira in senso orario
  digitalWrite(motorPin4, bitRead(lookup[out], 2));//3
  digitalWrite(motorPin3, bitRead(lookup[out], 3));//4
  
}

 

e questo è il video del funzionamento

Si ricorda che trattasi di apparecchiature sotto tensione quindi maneggiare con cura

Non si ritiene responsabile ne’ il compilatore di questa guida ne’ la direzione del forum acquariofili per eventuali danni o malfunzionamenti arrecati da questa guida.

PS: E’ vietato copiare anche parzialmente questo articolo e relative immagini senza l’autorizzazione dello staff di acquariofili e del proprietario

Guida redatta da Michele Nardinocchi e impaginata da Marco Ferrara
©www.acquariofili.com

Diffusore CO2 con siringa e piastrella

Diffusore CO2 con siringa e piastrella

Questa è una semplice guida per creare un diffusore fai da te capace di propagare Co2 con effetti molto simili a diffusori ben conosciuti sul mercato.
Creando questo diffusore per la Co2 e paragonandolo a quelli di marche rinomate ne emerge una soluzione valida ed economica per poter ovviare ad alcuni rimedi.
Vediamo che attrezzatura serve ed il procedimento per poterlo realizzare.

 

Attrezzatura:

  • Un taglierino,
  • Una pinza,
  • Una siringa,
  • Un pezzetto di mattonella,
  • Carta abrasiva o un dremel munito di accessori e della colla ciano acrilato (Super Attack).

 

Procedimento:

Con un taglierino, tagliamo una siringa più o meno a metà e teniamo solo la parte inferiore, quella con il beccuccio per l’ago, per intenderci, al quale, successivamente, congiungeremo il tubo che lo collega alla bombola della Co2. Tramite una pinza spezziamo il pezzo della mattonella fino a modellarla riducendola fino alla grandezza che ci interessa (poco più del diametro della siringa). A questo punto bisogna rimuovere la parte lucida della mattonella e modellarla formando un dischetto. Questo procedimento lo si può fare utilizzando una carta abrasiva o un dremel con appositi accessori adeguati.

Modellata la piastrella a forma di dischetto della grandezza che ci serve (si ricorda poco più del diametro della siringa) ci basterà appoggiare la siringa sul pezzo di ceramica tenendola ferma con una mano e con l’altra andremo ad applicare la colla su tutto il contorno della siringa a contatto con il dischetto.

Un metodo alternativo è quello di modellare il pezzo di piastrella a forma di dischetto e farlo divenire, senza esagerare, poco più piccolo del diametro della siringa e infilarlo dentro come se fosse un  tappo a pressione. Anche in questo caso, una volta incastrato il dischetto di ceramica dentro il pezzo di siringa bisognerà applicare la colla su tutto il contorno della siringa a contatto con il dischetto.

Augurando un “buon fai da te” e sperando di aver fatto cosa gradita con questa guida, di seguito vengono illustrate alcune immagini che documentano il risultato ottenuto per la costruzione di un Diffusore CO2 con siringa e piastrella .

Diffusore con siringa e pistrella Diffusore con siringa e pistrella Diffusore con siringa e pistrella

 

Si ringrazia Simone De Rosa per la cortese collaborazione nella fornitura della descrizione del procedimento e per la gentile concessione sull’utilizzo delle proprie immagini.

 

 

E’ vietato copiare anche parzialmente questo articolo e relative immagini senza l’autorizzazione dell’autore e dello staff di acquariofili.

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Riparo con noce di cocco

Riparo con noce di cocco

 

[dropcap]I[/dropcap]n questa guida verrà descritta, con qualche foto di alcuni passaggi, la tecnica studiata e messa in pratica dalla nostra amica Sonia Camilletti, per ottenere una tana o riparo con noce di cocco per pesci.

Sperando sia utile, si augura una buona lettura!

Per prima cosa munitevi di :

  • seghetto con denti fini (per intenderci quello che si usa per tagliare il ferro),
  • un martello con una estremità più stretta come quello in foto,
  • un cacciavite abbastanza grande con punta a “taglio” ed una spazzola di ferro

Riparo con noce di cocco

La realizzazione di un riparo con noce di cocco è un lavoro che va eseguito senza fretta e con molta pazienza poiché in questo modo riuscirete ad ottenere un risultato perfetto.

Posizionate la noce su un punto rigido ed iniziate a picchiare con la parte stretta del martello lungo una linea (volendo potete prima tracciarla con una matita) come se voleste spaccarla a metà nel mezzo.

[pullquote-right]Lungo tutta la circonferenza picchiate con colpi non troppo forti, ma decisi, questo passaggio serve per preparare ed indebolire la parte del cocco che volete che si rompa a cerchio perfetto.[/pullquote-right]

 

Poi prendete il seghetto e fate una linea di incisione lungo tutta la circonferenza sullo stesso punto in cui avete precedentemente battuto con il martello (bastano appena 2 millimetri di profondità, giusto che si veda un solco di riferimento).

Riparo con noce di cocco

Una volta terminata l’incisione, prendete il cacciavite a taglio, inseritelo in un punto a caso di questa incisione e date un colpo secco e deciso sopra con il martello. La noce di cocco si spaccherà seguendo la linea da voi precedentemente incisa con il seghetto e a quel punto non vi rimarrà che ripulire accuratamente le due parti dalla polpa staccandola pian piano con la punta di un coltello.

Riparo con noce di cocco

Spazzolate la parte esterna del cocco fino ad ottenere il legno ripulito e fatelo bollire per circa mezz’ora come si fa con qualsiasi legno prima di inserirlo in acquario.

Riparo con noce di cocco

 

 

La “porta” di ingresso la si può creare utilizzando un Dremel con le apposite punte-fresa.

 

 

 

Disegnate l’apertura a mano e iniziate a lavorarla con la punta specifica fino a staccare la parte superflua, e levigate i bordi con la punta carteggiatrice. Inoltre potrete creare sulla parte superiore o sul retro un altro piccolo foro per permettere il ricircolo dell’acqua all’interno della tana senza farla stagnare dentro.

A questo punto potete decidere se ricoprirlo incollando piccoli pezzetti di muschio che pian piano ricopriranno l’intera superficie, oppure piante epifite o semplicemente lasciarlo naturale.

Questo riparo o tana come la si vuole chiamare sicuramente sarà molto gradita dai nostri pinnuti non solo per ripararsi causa timidezza ma anche per nascondersi lontano da predatori ,inoltre son sicuro che la maggior parte utilizzerà questo rifugio per le loro riproduzioni visto che le uova saranno riparate dalla corrente ,dai predatori e facilmente controllabili .Mi riferisco ai locaridi e piccoli ciclidi.

Riparo con noce di cocco

I vostri pesci gradiranno sicuramente la loro nuova tana!.

 

Si ringrazia Sonia Camilletti per la cortese collaborazione nella stesura della descrizione e per aver concesso l’utilizzo delle foto

 

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Schiuditoio per cisti di artemia

Schiuditoio per cisti di artemia ritengo sia indispensabile per far schiudere al meglio le cisti di artemia cercando di sfruttare al massimo e nel migliore dei modi questo alimento eccezionale da somministrare nelle prime ore di schiusa,dopo spiegherò il motivo.

Dopo aver comprato in negozio le cisti di artemia ho pensato che costruire uno schiuditoio non doveva rivelarsi una operazione complicata e quindi mi son voluto cimentare e vi  spiegherò semplicemente cosa ho fatto.

Innanzitutto ci tengo a dire che i naupli di artemia sono un alimento molto nutritivo nelle prime ore di schiusa infatti sono un concentrato di grassi e amminoacidi molto importanti nella prima fase di crescita degli avannotti , dopodicchè piu’ passa il tempo più perdono queste caratteristiche .

Elenco materiali:

  • Campana vuota che conteneva dei cd ,meglio quella da 50cd
  • Un barattolino bianco (io ho utilizzato uno per uso alimentare delle caramelline Benegum)
  • Colla a caldo (CHE NON SARÀ MAI A CONTATTO CON L’ACQUA)
  • Un taglierino
  • Rotolo di nastro isolante largo di colore nero oppure della pellicola adesiva che si usa per rivestire i ripiani

 

Innanzitutto lavare bene la campana sotto l’acqua di rubinetto e rimuovere il supporto dove alloggiano i cd, facendo un foro per quanto è il diametro del collo del barattolino che si va ad inserire (non buttate il supporto dei cd rimosso, perché servirà dopo).

Prese tali misure, prendete il barattolino e tagliate la parte sottostante in modo che sia aperto da entrambi i lati e che rimanga distante circa 2 cm dal fondo della campana (se ci accorgeremo che serve più corta potremo accorciarla sempre in un secondo momento).

Schiuditoio per cisti di artemia Schiuditoio per cisti di artemia

 

 

 

 

 

 

 

 

 

A questo punto, con la colla a caldo, potete incollare il barattolino nel foro praticato precedentemente.

Schiuditoio per cisti di artemia

Nel frattempo potete iniziare a rivestire la parte esterna del coperchio della campana facendo alcuni giri di nastro isolante nero o con la pellicola citata prima. Terminata questa operazione ritornate all’altra parte che sarà incollata.

Schiuditoio per cisti di artemia

Ripulire l’asticella del supporto dei Cd da plastica residua ed effettuate un piccolo taglio dov’è chiusa, in modo da formare una cannuccia! A questo punto praticate un piccolo foro sulla base della campana, come avete fatto con quello per il barattolo, ed inserite questa “cannuccia”; saldate le due parti con la colla a caldo

Schiuditoio per cisti di artemiaSchiuditoio per cisti di artemia
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Questa cannuccia ci permette di creare uno sfiato per evitare notevole pressione all’interno della campana e l’inevitabile fuoriuscita d’acqua visto l’impiego di un areatore (che vedremo dopo) in un contenitore chiuso

A questo punto prendete il coperchio del barattolo e praticate un foro da dove far passare il tubicino dell’areatore (chi vuole può utilizzare anche una pietra porosa all’estremità del tubicino).

Schiuditoio per cisti di artemia

Inserito il tubo, avvitate questo coperchio, avvitate l’altra parte che avete rivestito ed il gioco è fatto

Schiuditoio per cisti di artemia

Avrete ottenuto uno schiuditoio per uova di artemia ad un costo irrisorio , se poi avete tutto in casa, il costo sarà addirittura pari a zero.

Spero questa guida sia stata di vostro gradimento .

Se volete potete ampliare l’argomento con “Separa naupli di artemia”

 

Guida impaginata da Marco Ferrara e si ringrazia Ettore Gerace per la collaborazione

 

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Sfondo 3D per acquario

Sfondo 3D per il vostro acquario

In questa semplice guida vi spiegherò come costruire in casa uno sfondo 3D per il vostro acquario.

 

Attrezzatura utilizzata

  • 1 sacchetto di Keraflex della Mapei (colla da esterno grigia per piastrelle)
  • 1 pennello per keraflex
  • 2 barattoli di plastivel
  • 1 pennello per il plastivel
  • 1 pannello poliuretano da 1 metro e 20 cm x 55cm x 10 cm di spessore
  • 2 cartucce di silicone acetico trasparente universale non antimuffa
  • 1 barattolo di solvente per la pulizia dei pennelli
  • 1 taglierino
  • 1 pistola da saldature a stagno
  • Del giornale per non sporcare a terra.

 

PROCEDIMENTO

Partendo da un pannello di poliuretano scolpire con taglierino e pistola creando a piacere una parete di rocce o massi,al bisogno crearsi il posto per i tubi del filtro come nella foto sotto

Dare 3 mani di colla Keraflex con il pennello spalmando su tutto lo sfondo anche il retro, e lasciare asciugare per un paio di ore ad ogni mano, più si lascia ad asciugare meglio sarà il risultato finale.

Per accelerare i tempi di asciugatura ed evitare odori sgradevoli converrebbe farlo all’aria aperta e nel periodo estivo

Una volta accertati di aver coperto del tutto lo sfondo con la colla e completamente asciutto daremo 3 mani di plastivel sia fronte che retro, e anche in questo passaggio dovremo aspettare ore tra una mano e l’altra.

Questa è la fase più critica del nostro lavoro, la siliconatura al vetro, siate generosi a coprire per bene il retro del nostro sfondo facendo un bel cordone spesso 2 cm tutto intorno e anche al centro per evitare che una volta aggiunta l’acqua non si stacchi e salga in superfice, Per un buon fissaggio ho provveduto a puntellarlo.

Anche qua converrebbe aspettare dei giorni

Fase finale riempiremo l’acquario per coprire lo sfondo per un giorno intero, il giorno dopo lo svuoteremo completamente e metteremo subito dell’acqua pulita con il filtro in funzione all’interno della zeolite per togliere e purificare da sostanze nocive, Io per accelerare i tempi ho aggiunto un secondo filtro esterno con all’interno del carbone attivo. Sperando di esservi stato d’aiuto vi auguro una buona giornata 

.       

 

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Si ringrazia per la collaborazione Pedone Gabriele che ha spiegato la realizzazione di uno sfondo 3D e si ricorda che non si ritiene responsabile ne’ lui ne’ la direzione di acquariofili.com per eventuali utilizzi scorretti e impropri di questa guida.

 

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Guida impaginata da Marco Ferrara