Salve a tutti
Volevo presentarvi e illustrare il mio progetto riguardante un pannello di controllo delle varie attrezzature e componentistiche che sono a corredo della mia vasca da 400 litri dove allevo dei Discus.
Salve a tutti
Volevo presentarvi e illustrare il mio progetto riguardante un pannello di controllo delle varie attrezzature e componentistiche che sono a corredo della mia vasca da 400 litri dove allevo dei Discus.
Passeggiando in natura si osservano quei paesaggi contornati da alberi , piante , fiori e quel senso di serenità e di pace ti fà sentire il dolce fruscio delle acqua di un torrente che ci porta ad avvicinarci e ammirare la sua bellezza,osservando notiamo tantissime piante sulle rive che ne rivestono la parte scoperta del torrente,fiume,ruscello,lago o altro che sia.Ecco che subito (sopratutto se un acquariofilo)spunta in mente la possibilità di inserire in acquario una pianta o del verde nato ai bordi del fiume,una risposta piu’ ovvia e immediata è quella di allestire un paludario creando le giuste condizioni di umidita’,temperatura e luce per far crescere le piante prelevate in natura.
Ci tengo a chiarire la differenza tra un paludario e acquaterrario con dei termini veramente molto semplici da comprendere, infatti la differenza sta sostanzialmente nell’importanza che si da’ alle piante che siano coltivate in modo prevalente in emerso (paludario) oppure in sommerso/emerso (acquaterrario).
Riflettendo sul da farsi ho scelto di costruire un paludario che non è altro una riproduzione delle sponde di un fiume dove piante epifite terrestri e acquatiche trovano un connubio molto equilibrato,inoltre in acqua è possibile inserire anche delle varieta’ di pesci o addirittura anfibi,nel mio caso essendo una piccola vasca mettero’ solo dei gasteropodi.
Il paludario negli ultimi anni si sta molto diffondendo tra gli appassionati e la difficoltà maggiore riscontrata è quella di creare le giuste condizioni di umidità , temperature e fornire la giusta luce affinche le piante diciamo sopra il livello dell’acqua crescano e compiono il loro metabolismo nel migliore dei modi.Se vogliamo analizzare nel dettaglio le difficolta’ possiamo dire che :
Di contro questo tipo di allestimenti che sia un paludario o un acquaterario ha una forte vaporizzazione e quindi sono soggette a contiui rabbocchi che nella zona acquatica tende a far concentrare la parte salina saturandosi …..è per questo che bisogna tenere sotto attento controllo anche la parte acquatica come valori, trattandola come un vero e proprio acquario ma con dimensioni ridotte sopratutto in atezza.
Detto questo passiamo adesso alla costruzione del mio piccolo paludario che sicuramente con il tempo migliorero’ sempre più essendo questa la mia prima esperienza
avendo a disposizione dei vetri li ho siliconati tra loro cercando di evitare sbavamenti e cercando di sporcare meno possibile la parte piana dei vetri.
In natura con mia figlia Aurora abbiamo perlustrato per bene con molta attenzione scegliendo radici, muschio e la corteccia dove magari era presente un po’ di muschio naturale ,sono andata a comprare la schiuma espanso fondamentale per questa realizzazione
Innanzitutto ho collocato la pompa con il suo ricircolo e bloccato con del nastro adesivo,spruzzando la schiuma facendo attenzione che l’effetto rigonfiamento non fosse troppo accentuato.Ho posizionato subito dopo radici,corteccia e bicchieri che saranno impegati come dei vasi dopo essere stati riempiti di terriccio e camuffati con vegetazione o rivestimento.Dopo aver tagliato e rifilato con il taglierino il lavoro ottenuto è stato il seguente:
A questo punto ho pitturato le zone bianche con della pittura acrilica per cercare di dare unatonalita’ piu’ naturale possibile sia in colore che aspetto
Ci tengo a questo punto precisare che tutto questo lavoro è stato possibile realizzarlo grazie alla mia assistente fidata ,mia figlia Aurora che mi accompagna e mi sopporta in tutte le mie idee e realizzazioni,di seguito potete vederla all’opera (ne autorizzo la pubblicazione delle foto in qualita’ di genitore).
a questo punto ho atteso che tutto fosse ben asciutto e iniziato a posizionare piante terriccio di fondo e quant’altro si voglia per allestire a proprio piacimento il tutto.La mia realizzazione è stata effettuata con piante poco esigenti:
Questo è il lavoro completo e completo e ringrazio principalmente la mia assistente Aurora e poi l’amministrazione di acquariofili.com tutta e sopratutto Marco Ferrara che mi ha stimolato nel realizzare la guida e aiutato nella impaginazione della stessa.
PS:E’ vietato copiare anche parzialmente questo articolo e relative immagini senza l’autorizzazione dello staff di acquariofili o del proprietario
©www.acquariofili.com
La scelta di un legno/radice in acquario sappiamo tutti che è molto difficile per diversi motivi
uno fra i tanti è l’aspetto estetico, non riusciamo mai a trovare la giusta forma che ci piace…….
oltre a creare un magnifico contrasto tra il verde e il rosso delle foglie ha anche degli effetti benefici sulla fauna del’acquario, infatti i legni rilasciano tannini e acidi umici,questi ultimi hanno un’azione antimicotica e batteriostatica dando anche all’acqua un colore ambrato che contribuisce al benessere dei pesci oltre ad avere un potere rilassante su di loro.
Prima di inserirle in vasca dobbiamo avere l’accortezza di lavarle bene o sterilizzarle tramite bollitura,nel caso decidiamo di bollirle dobbiamo metterle in una pentola abbastanza capiente in modo che l’acqua ricopra completamente la radice e farle bollire per almeno 30 minuti,ma se nel caso parliamo di grandi radici la procedura da fare è ben diversa e molto più lunga visto che non entrerebbe in pentola.
Si parte prendendo una tinozza o comunque un contenitore capiente in modo da contenere tutta la radice sommersa e dei mattoni per appesantire la radice e mantenerla sul fondo per tutto il periodo della preparazione
la fase di preparazione consiste nel mettere la radice nel contenitore legato con della corda a dei mattoni e riempiendo il contenitore, vedi foto A, B, C
e una volta a settimana bisogna avere l’accortezza di cambiare l’acqua della tinozza e spazzolare energicamente la radice con una spazzola a pelo duro in modo da asportare le alghe e cortecce dalla radice il tutto per un periodo che può variare da un mese altre tre mesi
tutto dipende dal potere assorbente del nostro legno
Le radici più suggestive che troviamo sui scaffali dei negozi citandone alcuni sono:
la mia scelta è ricaduta su quest’ultima……………..
Con questa guida cercherò di svelare qualche piccolo trucco per comporre magnifici scenari
una volta scelto i miei pezzi, vedi foto 1
ho cercato di ricreare la forma che avevo in mente sovrapponendoli memorizzando i vari punti di contatto per poterli fissare tra loro con l’aiuto di un trapano, vedi foto 2
praticando un foro nei punti di contatto, vedi foto 3
e con delle fascette da elettricista si fa passare nel foro appena fatto e si serra in posizione, vedi foto 4, 5, 6
andando avanti con altri fori e altre fascette la composizione prende sempre più forma, vedi foto 7
in fine dopo 30 minuti di lavoro ho ottenuto la mia composizione, vedi foto 8
naturalmente le fascette vanno offuscate con muschi piante e altri arredi, ottenendo questo risultato in vasca, vedi foto 9
PS: E’ vietato copiare anche parzialmente questo articolo e relative immagini senza l’autorizzazione dello staff di acquariofili e del proprietario
Guida redatta da Michele Nardinocchi (alias Yoyoyetto)
©www.acquariofili.com
Con l’estate ormai che si avvicina ci torna il pensiero delle temperature alte in vasca
in rete troviamo tantissimi modi per raffreddare i nostri amati acquari ma non tutti sono indicati
troviamo chi mette ghiaccio direttamente in vasca e questo non va assolutamente fatto perché si provoca un repentino sbalzo di temperatura andando sicuramente incontro alla comune malattia dell’ictyo
chi usa condizionatori nell’appartamento ma ha i suoi pro e i suoi contro per il semplice fatto che per abbassare la temperatura della vasca dovrebbe stare accesa h24 e immaginate che bollette di energia che arriverebbe !
chi usa le piastre di peltier a mio avviso molto efficaci ma costose allo stesso tempo
chi usa refrigeratori appositamente creati per acquari ma inavvicinabili per il prezzo e corrente elettrica assorbita
e poi c’è il popolo delle ventole (le più usate), e qui possiamo scegliere tra svariate grandezze e modelli
la mia scelta è caduta su una ventola tangenziale da 220v con un assorbimento di 0,18A comunemente usate nei forni delle cucine (recuperata da un vecchio forno, ma nuova ha un costo di 25/30 euro)
come ci mostra la foto 1
avendo una grossa superficie da raffreddare 150 cm x 40 cm ho ritenuto la scelta più idonea
e nella stagione 2015 ho fatto dei test abbastanza soddisfacenti
come si nota nella foto 2 ho posizionato la ventola provvisoriamente per fare il test e sono partito da una temperatura di 30,6° alla 7 del mattino
concludendo alle 22 di sera con una temperatura scesa a 28,3° come mostra la foto 3
soddisfatto del risultato ottenuto sono passato l’aspetto estetico che ritenevo inguardabile
e in diversi giorni di meditazione ho partorito la soluzione che vi voglio spiegare dettagliatamente
mi sono procurato un tubo da 125 mm (costo 7 euro) foto 4
ho aperto un foro da 180 mm x 40 mm per alloggiare la ventola come mostra la foto 5
poi ho disegnato delle linee per permettere l’aspirazione dell’aria foto 6
praticate le feritoie con un piccolo bruciatore ho scaldato il tubo per modellare le alette create, come mostra le foto 7 e 8
con del compensato da 1 cm ho disegnato e ricavato due tappi per le estremità del tubo che fisseremo con delle viti in modo da potere accedere all’interno al bisogno, come mostra le foto 9 e 10
ora abbiamo bisogno di due piedi supporto per stabilizzare il nostro tubo ma allo stesso tempo che mi potesse permettere di regolare il getto della ventola
con del plexsiglas laminato ho realizzato due mezze lune con un foro centrale dove inseriremo un pomello per direzionare la mandata dell’aria, come ci mostra la foto 11
è giunto il momento di inserire la nostra ventola tangenziale all’interno del tubo ed ho provveduto a fissare
con tre viti autoperforanti
come potete notare ho provveduto anche a fissare un tappo su una estremità foto 12
nella foto 13 in dettaglio ho inserito una bussola per legno M6 al centro per permettere al pomello di avvitare e stringere i supporti
il prossimo passaggio è dedicato ai collegamenti molto semplici e il fissaggio del filo tramite piastra forata per evitare ai fili di andare sul corpo ventola, foto 14, 15 e 16
le prossime 5 foto mostrano in diverse prospettive la nostra ventola finita e con il suo movimento ma ancora allo stato grezzo, foto 17,18,19,20 e 21
e per finire ho passato una spugna abrasiva a grana finissima per permettere all’aggrappante per plastica e alla pittura di ancorarsi al meglio foto 22, 23 e 24
in posizione sulla vasca si presenta così, foto 25
PS: E’ vietato copiare anche parzialmente questo articolo e relative immagini senza l’autorizzazione dello staff di acquariofili e del proprietario Roksa
Guida redatta da Michele Nardinocchi (alias yoyoyetto)
©www.acquariofili.com
Spinto dal desiderio di avere un prato rigoglioso all’interno del mio acquario, il quale invece che svilupparsi in
larghezza lo faceva in altezza, e supportato dal gruppo Acquariofili.com, ho deciso di apportare le modifiche che descriverò di seguito.
Prima di iniziare ci tengo a dire che voglio condividere questa esperienza perchè ho notato che molti appassionati