Salvinia minima esperienza di coltivazione

Salvinia minima esperienza di coltivazione

Di solito le galleggianti vengono un po’ scartate dagli appassionati di plantacquari, ma alcune sono davvero interessanti.
Circa un anno fa ho ricevuto da un amico (Roberto pellegrini) una bellissima pianta gallegiante per fare alcuni test in acquario e oggi vi scrivo le mie considerazioni.

Salvinia minima

Questa felce acquatica di origine americana si presenta come una pianta composta da due foglie galleggianti di colore verde aventi lamine ovali di dimensioni molto ridotte (circa 0,5 cm di lunghezza) e pubescenti. Esse sono quindi emesse da un piccolo rizoma galleggiante.
Possiede infine radici di circa 1 cm di lunghezza

Morfologicamente è simile a Salvinia natans, già ampiamente diffusa nel nostro hobby, ma S. minima è facilmente riconoscibile in quanto miniatura.

In acquario, si è rivelata una pianta di facile coltivazione e molto adattabile ai differenti valori dell’acqua.
[pullquote-left]Appena inserita in vasca si è subito ambientata ed ha risposto bene con valori di ph intorno alla neutralità ( 7,1-7,2) e acqua di durezza media (7-10 punti di Gh; 3-5 punti di Kh).[/pullquote-left]
La fertilizzazione in colonna era blanda ed era presente una bassa concentrazione di Co2 (circa 10 ppm ),
La luce, era intensa ( 1 w/l di t5).
E’ subito emerso il suo carattere infestante per cui settimanalmente rimuovevo delle porzioni per non togliere luce alle piante sottostanti.

Dopo alcuni mesi di coltivazione ho impostato dei valori diversi :

  • 6,7-6,8 di Ph,
  • ho acceso un altro neon arrivando a 1,3w /l di t5
  • ho incominciato a fertilizzare in maniera spinta (micro + macro) per cui il ferro è salito a 0,5 mg/l, i fosfati (PO4) a 0,5 mg/l
  • La concentrazione di Co2 ha assunto un valore di 20-25 ppm.

Anche in questo caso il vegetale ha risposto bene è il ritmo di crescita è notevolmente aumentato.
Ho avuto successo anche in un’altra vasca con illuminazione di media intensità (0.8 w /l di pl ).

La riproduzione di questa idrofita è abbastanza semplice: basta tagliare il piccolo rizoma in più parti.
[pullquote-right]Ritengo quindi che Salvinia minima, in acquario, sia una pianta versatile,gradevole e che rappresenti una più che valida alternativa alle comuni galleggianti che si usano per la riproduzione di alcune specie di pesci.[/pullquote-right]

Coltivazione All’esterno:
Ho lasciato anche una porzione in balcone quando ho ricevuto la specie ed ha superato bene l’inverno..
Questo dato è importante perché ci fa capire che è possibile coltivare Salvinia minima in vasche non riscaldate, ma va detto che abito in Sicilia e in inverno, nella mia città, la temperatura non è scesa sotto i 5-6 gradi sopra lo zero.

 

Tutti i testi sono di proprieta’ di Carmelo Lino Fama’ e sono stati messe a disposizione di acquariofili.com ,Ne è vietata la copiatura totale o parziale del testo e delle foto senza l’autorizzazione del proprietario e di acquariofili.com

Salvinia minima esperienza di coltivazione

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Preparare l’acqua con sali minerali SHG

Il consiglio più gettonato per preparare l’acqua per i cambi del nostro acquario è quello di ricostruire l’acqua partendo da acqua osmosi o RO e aggiungere dei sali minerali in quantità tali da raggiungere valori chimici che permettono un ottimo allevamento della nostra fauna o coltivazione delle nostre piante. La ricostruzione dell’acqua viene effettuata utilizzando acqua osmosi o RO perchè in questo modo si ha la certezza che in vasca non vengono inseriti inquinanti di vario genere.

Oggi analizzaremo i sali prodotti dalla SHG :

  • Amazonas salt
  • Africa salt

 

I sali minerali Amazonas sono stati creati appositamente per riformulare le caratteristiche chimiche dei fiumi amazzonici ,infatti aggiugendoli in giusta dose ad acqua osmotica saremo certi di non inserire in vasca fosfati, nitriti, nitrati, metalli pesanti od altri agenti inquinanti,ma sali minerali e oligoelementi essenziali alla vita acquatica.

Grazie all’esperienza diretta di Damy Bart (utente facebook che ringraziamo per la collaborazione) riportiamo i suoi dosaggi in modo da essere da riferimento effettivo nell’utilizzo del prodotto che conferma la sua ottima qualità ed affidabilità.Si conferma inoltre che le indicazioni del nostro utente sono perfettamente in linea con quelle fornite dalla casa produttrice dei sali.

Damy Bart sostituisce 80 litri preparandola con acqua RO alla quale aggiunge 4 cucchiaini da 5mg di sale SHG ottenendo cosi’ i seguenti valori:

  • Kh 3
  • Gh 6
  • Conducibilità 300 μS
  • aggiunta di oligoelementi indispensabili

 

Bisogna avere molta cura a miscelare il prodotto per via dei pesi specifici differenti dei sali di cui è composto e dopo averli aggiunti mescolare con cura fino al totale scioglimento degli stessi,l’acqua sarà torbida ma basterà farla riposare qualche ora per farla tornare cristallina e limpida. Non si è avuta nessuna precipitazione ne’ in tanica ne’ in vasca durante o succesivamente al cambio.[pullquote-right] In conclusione si conferma che è un semplice e utile prodotto e se ne consiglia l’utilizzo sia per pesci in riproduzione che in allevamento.[/pullquote-right]

I sali sono prodotti dalla SHG un azienda leader nel settore che da moltissimi anni si impegna per poter immettere sul mercato prodotti validi e semplici da utilizzare per soddisfare le esigenze acquariofile.

 

I sali minerali Africa sono stati creati per poter simulare le caratteristiche chimiche dell’acqua dei laghi dell’africa orientale. Ovviamente anche questo prodotto è consigliatissimo vista la sua affidabilità ed efficacia nonchè il semplice utilizzo.

Con i sali africa basterà aggiungere un misurino di 5m raso a 20 litri di acqua RO per ottenere :

  • Kh 4
  • Gh 7
  • aggiunta di oligoelementi indispensabili

 

 

 

 

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Pristella Maxillaris

Nome scientifico: Pristella Maxillaris

Nome comune: Cardellino acquatico, X-ray tetra

Famiglia: Characidae

Luogo di provenienza: Sud America

Valori ottimali di allevamento: Acqua tenera , – PH 6,5 / 7,5 – GH 2 / 20 °dGH – Temperatura 22 / 28 °C

Dimensioni: fino a 4 cm.

Allevamento e caratteristiche: specie molto particolare e vivace , ha una livrea meravigliosa.

La parte argentea fa si che la brillantezza durante il suo nuoto sia molto evidente e la colorazione della pinna dorsale e anale richiamano la colorazione delle ali del cardellino da questo il nomignolo.

la pinna caudale presenta la parte terminale rossa,la forma è classica di tutti i caracidi,corpo schiacciato con muso centrale quindi pesce di media profondità.

E’ presente una varietà albina o gold ma è molto meno diffusa tra gli appassionati.

Riproduzione: Non è difficile che avvenga in vasca di comunità ma se si vuole avere più successo meglio adibire una vasca a parte.

I valori di ph e durezza dovranno essere leggermente più bassi di quelli di allevamento per stimolare la riproduzione.

La femmina è riconoscibile dalle sue dimensioni più grandi per via della sacca ovarica il maschio risulta più snello slanciato e colorato.

La femmina depone le uova lasciandole cadere sul fondo dove dovremo inserire piante e sopratutto muschio per proteggerle da eventuale predazione degli stessi genitori,il maschio passerà sopra fecondandole.

Dopo aver accertato la fine della deposizione spostare i genitori per evitare che possano mangiarle.

Le uova si schiuderanno dopo 1-2 giorni e gli avannotti andranno a nuoto libero.

Ddopo aver assorbito il sacco vitellino e cioè dopo 3giorni circa bisogna alimentarli che è la cosa piu’ difficile essendo molto piccoli.

Microworms o naupli di artemia sono adatti.

Alimentazione: I Pristella Maxillaris Sono classificati come Micropredatori appunto per la loro piccola bocca ,accettano secco basta che sia micronizzato e vivo nello specifico artemie o piccole daphnie.

Note: E’ un pesce molto tranquillo che può essere allevato in vasca di comunità ma necessariamente in gruppo essendo un pesce di branco.

Da allevare in vasche di almeno 80cm per ader possibilità di sviluppare le sue doti sensoriali e di branco non limitandolo al nuoto essendo un pesce molto vivace e abile nuotatore.

Può convivere con pesci proveniente dal sud america e cioè con altri piccoli tetra , corydoras o eventualmente con apistogramma e pulcher.

 

Si ringrazia Francesco Lentini per aver concesso l’utilizzo della foto dal nostro gruppo Facebook

Adattabilità in acquario 90%
Difficoltà di allevamento 30%
Riproduzione in acquario 50%

Biocondizionatore

BIOCONDIZIONATORE I PRO E I CONTRO

Biocondizionatore, questo sconosciuto o meglio un prodotto di cui se ne fa largo utilizzo e il più delle volte senza che se ne conoscano gli effettivi,vantaggi , svantaggi o il motivo del suo utilizzo.

Con questa breve guida cercherò di spiegare l’utilizzo del biocondizionatore e i suoi pro e contro.Quando ci si avvicina all’ hobby dell’acquariofilia il più delle volte ci si reca in un negozio di acquariologia dove il professionista del settore ci  propone dei prodotti indispensabili per l’avvio del nostro acquario e in seguito per il suo mantenimento, tra questi prodotti troviamo sicuramente il biocondizionatore di varie marche ma che fondamentalmente hanno tutti lo stesso principio cioè quello di favorire l’evaporare del cloro e far precipitare i metalli pesanti presenti nelle nostre acque di rubinetto.

[pullquote-left]Leggendo le etichette del biocondizionatore sembra di avere a che fare con pozioni magiche ma vi assicuro che cosi’ non è [/pullquote-left]pero’ è anche vero che grazie alla presenza di sostanze colloidali specifiche proteggono la mucosa dei pesci e le branchie tanto è vero che molti negozianti ne inseriscono una quantità nel sacchetto dei pesci per ridurre lo stress da trasporto

 

A questo punto sono necessarie alcune precisazioni:

Il cloro aggiunto dagli acquedotti per la sterilizzazione delle acque in quanto volatile basta poco per eliminarlo infatti occorre scaldare l’acqua e attendere che si raffreddi o mantenerla in circolazione con l’utilizzo di un areatore per poi farla decantare almeno 12 ore.

Per quanto riguarda i metalli pesanti bisogna precisare che fino a poco tempo fa venivano classificati sulla base della loro densità o del peso atomico maggiore di quello del ferro anch’esso considerato metallo pesante. La classificazione attuale viene fatta in base alla loro tossicità dovuta alla capacità di questi elementi di interagire a livello del citoplasma dove tendono ad accumularsi legandosi ai gruppi solfidrici degli enzimi bloccando di conseguenza la loro capacità di catalizzare una determinata reazione biochimica.Poichè le acque della rete idrica contengono una parte di questi metalli pesanti viene spontanea la domanda se l’acqua che noi beviamo è potabile.La potabilità garantita dalla assenza di alcuni di essi (cromo esavalente per fare un esempio)  o dalla presenza di questi elementi in quantità tali da non arrecare danno visto che l’organismo ha la capacità di eliminarlo attraverso la salivazione e la sudorazione. Il discorso cambia in un acquario che è un ambiente chiuso e dove l’uso prolungato dell’acqua di rete può provocare un accumulo di queste sostanza da renderle tossiche per i pesci ed altri animali. State tranquilli perchè le sostanze organiche disciolte derivanti dalla decomposizione di feci, foglie morte e cibo residuale si legano con effetto chelante rendendo i metalli pesanti innocui ma attenzione questo non significa che si devono tenere gli acquari sporchi. Inoltre bisogna aggiungere che anche le piante contribuiscono a pulire l’acqua dalla loro presenza in quanto vengono assorbiti dalle stesse, soprattutto da quelle a crescita rapida. Quindi una vasca piantumata protegge i nostri pinnuti. [pullquote-right]Si tende a precisare inoltre che non è assolutamente un prodotto da utilizzare in ambito curativo o in presenza di patologie più o meno gravi,in poche parole non è un medicinale [/pullquote-right]

Per quanto detto sopra l’utilizzo del Biocondizionatore non è essenziale inoltre un utilizzo scorretto,prolungato o non idoneo del biocondizionatore ha i suoi effetti negativi anche se non immediati…..infatti se desideriamo coltivare nel nostro  acquario delle piante dovremo cercare di mantenere (come anche per la fauna) determinati valori chimici e quindi l’utilizzo dell’acqua di rubinetto è sconsigliata per evitare ,in base al suo contenuto gli squilibri tra “macro, micro, calcio e magnesio” inoltre l’utilizzo del biocondizionatore comporta la precipitazione dei chelanti introdotti con la fertilizzazione liquida sopratutto nei micro elementi.

Quindi si consiglia di utilizzare acqua osmosi con l’aggiunta di sali e quindi costruire l’acqua adattandola alle nostre esigenze evitando in questo modo la presenza di sostanze nocive o contaminanti,qualora si debba utilizzare per forza di cose l’acqua di rubinetto si consiglia di muoverla con una pompa o un aeratore per qualche ora e poi lasciarla decantare in un catino per 12/24 ore scartando gli ultimi 2 cm di fondo..

Spero con questo breve articolo di essere stato chiaro ed esaustivo cercando di spiegare in semplici parole questo prodotto che molti considerano miracoloso,per ulteriori chiarimenti sono a vostra completa disposizione.

per ulteriori approfondimenti consultare i seguenti articoli:

Guida impaginata da Marco Ferrara

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Protocollo di fertilizzazione Alxyon

Protocollo di fertilizzazione Alxyon

Protocollo PhytaGen

[dropcap]I[/dropcap]i protocollo di fertilizzazione Alxyon si presenta sul mercato con la sua linea PhytaGen, pensata per l’acquario di piante e prodotta su standard farmaceutici.

QUI trovate la pagina esplicativa del Protocollo di fertilizzazione Alxyon che si prefigge lo scopo di guidare passo passo l’appassionato nell’allestimento e mantenimento di un acquario di piante in maniera affidabile e ripetibile, ma allo stesso tempo semplice, grazie all’uso dei prodotti della linea PhytaGen.

Protocollo di fertilizzazione AlxyonCon la linea PhytaGen di alxyon è  possibile mantenere acquari con le piante più  esigenti, in maniera molto semplice e con l’uso di soli 4 prodotti:
– Sali remineralizzatori (PhytaGen S1 Planta),
– Microelementi (PhytaGen M1 oppure PhytaGen M2),
– Azoto (PhytaGen N1) e Fosforo (PhytaGen P1).

Per gestire al meglio la conduzione, gli acquari di piante vengono idealmente raggruppati da alxyon nelle seguenti 3 categorie, in funzione del proprio Metabolismo Vegetale (MV):
• MV alto: alto consumo di nutrienti; dovuto alla presenza di una grande quantità di piante in rapida crescita.
• MV medio: consumo medio di nutrienti; dovuto ad una discreta presenza di piante e/o ad una loro crescita mediamente rapida
• MV basso: consumo basso di nutrienti; dovuto alla presenza di un moderato numero di piante e/o ad una loro crescita moderata.
Rimanendo ovviamente possibili tutte le gradazioni intermedie.

Tenendo a mente quanto detto sopra, qui di seguito trovate la descrizione dei sucitati prodotti, come dal sito del produttore.

 

PhytaGen S1 Planta

Protocollo di fertilizzazione Alxyon

Descrizione:

PhytaGen S1 Planta è una miscela di sali per il riequilibrio minerale dell’acqua destinata all’acquario di piante.
Partendo da acqua demineralizzata, PhytaGen S1 Planta permette di ottenere un’acqua ideale per la coltivazione delle piante acquatiche in maniera molto semplice.
PhytaGen S1 Planta ricostruisce contemporaneamente la durezza totale (generalmente misurata in dGH) e l’alcalinità (generalmente misurata in dKH), portandole entrambe su valori ideali.
Apporta inoltre una dose di Potassio tale da non aver bisogno di ulteriori integrazioni (anzi sconsigliate).

 

 

Composizione percentuale:

Protocollo di fertilizzazione Alxyon

 

Caratteristiche di PhytaGen S1 Planta 
Con l’uso di PhytaGen S1 Planta ai dosaggi consigliati (3 grammi ogni 10 litri) si ha la certezza che tutti i cationi e gli anioni indispensabili siano presenti in quantità e rapporti reciproci ideali per l’acquario di piante, ottenendo in particolare i vantaggi seguenti:
• Conduttività
Si assesta su un valore molto basso (circa 380 µSiemens/cm).
Cosa questa molto importante in un acquario di piante (vedi dettagli sotto).
 Alcalinità
Viene portata al valore di 4 dKH.
Questo valore di KH, congiuntamente alla corretta concentrazione di CO2 disciolta (che in una vasca di piante dovrebbe essere mantenuta tra 15 e 30 mg/l), permette di tamponare il pH nel range 6,6-7,0 (per via della relazione tra alcalinità, pH e quantità di CO2 disciolta).
Questo è importante poiché un valore di pH tra 6,6 e 7,0 risulta a sua volta ideale al fine di mantenere la corretta attività dei chelanti e degli oligoelementi introdotti.
 Potassio
Si raggiunge una concentrazione di potassio ottimale (39 mg/l) tale da impedire carenze anche sulle piante più delicate e tale, con regolari cambi d’acqua e nel pieno rispetto del protocollo, da non richiedere integrazione specifica (anzi sconsigliata).
 Cloruro
L’anione cloruro viene mantenuto su concentrazioni basse (6,2 mg/l).
Cosa questa che, pur mettendo al riparo da carenze di questo microelemento, stimola la pianta a bilanciare i cationi interni non attraverso l’anione cloruro ma attraverso la sintesi di acidi organici e l’utilizzo dei loro anioni, che giocano un ruolo importante nell’assorbimento, traslocazione ed utilizzo dei microelementi.
• Calcio e magnesio
Vengono forniti in quantità ideale (35 mg/l e 9.3 mg/l rispettivamente) e reciprocamente bilanciata (rapporto di circa 3,8:1).
 Zolfo
Lo zolfo viene mantenuto su un valore sufficientemente alto (30,6 mg/l come zolfo e 91,8 mg/l come solfato), vista la grande importanza che questo meso-elemento riveste nella nutrizione vegetale (spesso considerato come il quarto macro elemento).
 Sodio
Il sodio viene mantenuto a ZERO (vista l’inutilità di questo elemento in un acquario di piante).

 

Dosaggio: 
Si consiglia l’uso di PhytaGen S1 Planta in ragione di 6 grammi (un misurino raso, incluso nella confezione) ogni 20 litri di acqua demineralizzata.Con questo dosaggio, l’acqua ricostruita presenta i seguenti valori:
Durezza totale= 7 dGH (gradi tedeschi di durezza totale)
Alcalinità= 4 dKH (gradi tedeschi di durezza carbonatica)
Conduttività= 380 µS/cm (micro Siemens su centimetro)
Potassio= 39,2 mg/l
Calcio= 35,2 mg/l
Magnesio= 9,3 mg/l
Sodio= 0 mg/l
Bicarbonati= 87,8 mg/l
Zolfo= 30,6 mg/l (Solfati= 91,8 mg/l)
Cloruri= 6,2 mg/l

 

 

PhytaGen M2

Protocollo di fertilizzazione Alxyon

Descrizione:

PhytaGen M2 è un integratore minerale per acquari a base di ferro ed oligoelementi (microelementi).

L’uso di PhytaGen M2 è raccomandabile nella coltivazione di piante acquatiche particolarmente esigenti e sensibili alla carenza ed agli squilibri di oligoelementi essenziali in acquari ad alto metabolismo vegetale (acquari caratterizzati da una grande abbondanza di piante in rapida crescita).  

 

Con PhytaGen M2 il ferro è fornito legato a vari chelanti sintetici che ne assicurano stabilità e rilascio prolungato, garantendone disponibilità costante in acqua per diversi giorni.
L’alto grado di chelazione con cui sono protetti gli elementi fa si che PhytaGen M2:
• Conservi intatta la sua struttura (senza subire modifiche o precipitazioni) fino a pH 7 (in acqua correttamente ricostruita con PhytaGen S1 Planta).
• Non risenta di interazioni con altre sostanze (ad es. fosfati) che possono causare reazioni indesiderate e sintesi di composti insolubili.
• Sia, ai normali dosaggi, assolutamente innoquo per gli invertebrati eventualmente presenti in vasca.

 

Composizione:
PhytaGen M2 contiene:
Ferro: 2,5 mg/ml (2,5 grammi/litro),
nonchè Manganese, Zinco, Rame, Boro e Molibdeno in rapporto bilanciato ad esso.
Ferro, Manganese, Zinco e Rame sono chelati con EDDHSA, DTPA ed EDTA.

Dosaggio : 
Phytagen M2 va dosato in una unica somministrazione settimanale, tale da portare/riportare la concentrazione del ferro al valore target stabilito.
Nel dosaggio bisogna tenere conto del fatto che  1 ml di PhytaGen M2 in 10 litri di acqua incrementa il ferro di 0,25 mg/l.
Il mantenimento dei valori target stabiliti dovrebbe avvenire sulla base di misure effettuate mediante un comune test colorimetrico.

Scelta del valore target del Ferro:
Il valore target del ferro varia in base alla quantità di vegetali presenti nell’acquario e al loro tasso di crescita (influenzato dalla quantità di luce, CO2 e altri nutrienti).
In funzione del Metabolismo Vegetale, alxyon raccomanda i seguenti valori target per il ferro:
• MV medio: 0.50 mg/l di ferro da PhytaGen M2 = 2 ml/10 litri
• MV alto:    1.00 mg/l di ferro da PhytaGen M2  = 4 ml/10 litri

 

PhytaGen M1
Protocollo di fertilizzazione Alxyon

Descrizione:

PhytaGen M1 è un integratore minerale per acquari a base di Ferro ed oligoelementi (microelementi).

L’uso di PhytaGen M1 è raccomandabile nella coltivazione di piante acquatiche in acquari a Metabolismo Vegetale medio-basso.
Ovvero in acquari non caratterizzati da una particolare abbondanza di piante in rapida crescita.

Con PhytaGen M1 il ferro è fornito legato a vari chelanti sintetici che ne assicurano stabilità a pH superiori alla media e rilascio prolungato, garantendone disponibilità costante in acqua per diversi giorni.
L’alto grado di chelazione con cui sono protetti gli elementi fa si che PhytaGen M1:
• Conservi intatta la sua struttura (senza subire modifiche o precipitazioni) fino a pH 7,2 (in acqua correttamente ricostruita con PhytaGen S1 Planta).
• Non risenta di interazioni con altre sostanze (ad es. Fosfati) che possono causare reazioni indesiderate e sintesi di composti insolubili.
• Sia, ai normali dosaggi, assolutamente innoquo per gli invertebrati eventualmente presenti in vasca.

 

Composizione:
PhytaGen M1 contiene:
Ferro: 1,5 mg/ml (1,5 grammi/litro),
nonché Manganese, Zinco, Rame, Boro e Molibdeno in rapporto bilanciato ad esso.
Ferro, Manganese, Zinco e Rame sono chelati con EDDHSA, DTPA ed EDTA.

Dosaggio:
Phytagen M1 va dosato in una unica somministrazione settimanale tale da portare/riportare la concentrazione del Ferro al valore target stabilito.
Nel dosaggio bisogna tenere conto del fatto che  1 ml di PhytaGen M1 in 10 litri di acqua incrementa il ferro di 0,15 mg/l. 
Il mantenimento dei valori target stabiliti dovrebbe avvenire sulla base di misure effettuate mediante un comune test colorimetrico.

Scelta del valore target del Ferro
Il valore target per il Ferro varia in funzione della quantità di vegetali presenti in vasca e dalla loro velocità di crescita (influenzata dalla quantità di luce, CO2 ed altri nutrienti).
In funzione del Metabolismo Vegetale, alxyon consiglia di utilizzare i seguenti valori target per il Ferro:
• MV medio: 0,45 mg/l di Ferro da PhytaGen M1  = 3 ml/10 litri
• MV basso: 0,3 mg/l di Ferro da PhytaGen M1    = 2 ml/10 litri

 

 

PhytaGen N1

Protocollo di fertilizzazione Alxyon

Descrizione: 

PhytaGen N1 è un integratore minerale per acquari a base di azoto.
L’uso di PhytaGen N1 è raccomandabile nella coltivazione di piante acquatiche in rapida crescita e/o laddove il loro fabbisogno di azoto non possa essere garantito dalle sostanze organiche introdotte per altre vie (ad esempio tramite il fondo o l’introduzione del mangime per i pesci).
PhytaGen N1 non contiene forme di azoto che possono creare problemi all’ecosistema dell’acquario, quali ad esempio forme organiche come urea o amminoacidi.
Inoltre non causa accumuli di Potassio poichè quest’ultimo è presente nella sola quantità necessaria a bilanciare il consumo.

Composizione:
PhytaGen N1 è altamente concentrato e contiene una quantità di azoto equivalente a 150 grammi/litro di nitrato (NO3).

Come detto però l’NO3 non è l’unica fonte di Azoto fornita, essendo questo presente come segue:
• 31626 mg/l di azoto nitrico (pari a 140000 mg/l di anione nitrato(NO3)
• 2270 mg/l di azoto ammoniacale (da 2920 mg/l di NH4+). Quantità questa, pari a quella presente in 10000 mg/l di NO3

Dosaggio: 
Phytagen N1 va dosato quando necessario (idealmente una volta a settimana); in quantità tale da portare/riportare la concentrazione del nitrato/azoto al valore target stabilito.
Nel dosaggio bisogna tenere conto del fatto che  1 ml di PhytaGen N1 in 15 litri di acqua incrementa il nitrato di una quantità equivalente a 10 mg/l.
Il mantenimento dei valori target stabiliti dovrebbe avvenire sulla base di misure effettuate mediante un comune test colorimetrico. 

Scelta del valore target del nitrato/azoto
Il valore target per il nitrato/azoto varia in funzione della quantità di vegetali presenti in vasca e dalla loro velocità di crescita (influenzata dalla quantità di luce, CO2 ed altri nutrienti).
In funzione del Metabolismo Vegetale, alxyon consiglia di utilizzare i seguenti valori target per il nitrato:
• MV alto:
 15 mg/l di nitrato da PhytaGen N1  = 1 ml/10 litri
• MV medio: 10 mg/l di nitrato da PhytaGen N1  = 1 ml/15 litri
• MV basso: 5 mg/l di nitrato da PhytaGen N1  = 1 ml/30 litri

[pullquote-left]Al fine di ottenere i migliori risultati con il protocollo di fertilizzazione Alxyon è inoltre molto importante dosare l’azoto in maniera bilanciata rispetto al fosforo (vedi “Redfield Ratio” nelle note tecniche).[/pullquote-left]
In particolare si dovrebbe mantenere un rapporto in peso tra azoto e fosforo di circa 7:1.
Equivalente anche a mantenere un rapporto in peso tra nitrato (NO3) e fosfato (PO43-) di circa 10:1.
In base a questo principio PhytaGen N1 dovrebbe essere quindi usato in abbinamento a PhytaGen P1 secondo le rispettive direzioni d’uso.
In particolare l’uso abbinato di PhytaGen P1 allo stesso dosaggio garantisce la supplementazione combinata di azoto e fosforo nel corretto rapporto N:P di 7:1 (rapporto NO3: PO43- di 10:1)

 

PhytaGen P1

Protocollo di fertilizzazione Alxyon

PhytaGen P1 è un integratore minerale per acquari a base di fosforo.
L’uso di PhytaGen P1 è raccomandabile nella coltivazione di piante acquatiche in rapida crescita e/o laddove il loro fabbisogno di fosforo non può essere garantito dalle sostanze organiche introdotte per altre vie (ad esempio tramite il fondo o l’introduzione del mangime per i pesci).
PhytaGen P1 fornisce fosforo nella forma meglio assimilabile dalle piante: l’anione Ortofosfato (PO43-).

 

 

Composizione:
PhytaGen P1 è altamente concentrato e contiene 15 grammi/litro di fosfato (PO43-).

Dosaggio: 
Phytagen P1 va dosato quando necessario (idealmente una volta a settimana); in quantità tale da portare/riportare la concentrazione del fosfato/fosforo al valore target stabilito.
Nel dosaggio bisogna tenere conto del fatto che  1 ml di PhytaGen P1 in 15 litri di acqua incrementa il fosfato di 1 mg/l.
Il mantenimento dei valori target stabiliti dovrebbe avvenire sulla base di misure effettuate mediante un comune test colorimetrico.

Scelta del valore target del fosfato/fosforo
Il valore target per il fosfato/fosforo varia in funzione della quantità di vegetali presenti in vasca e dalla loro velocità di crescita (influenzata dalla quantità di luce, CO2 ed altri nutrienti).
In funzione del Metabolismo Vegetale, alxyon consiglia di utilizzare i seguenti valori target per il fosfato:
• MV alto:
 1,5 mg/l di fosfato da PhytaGen P1  = 1 ml/10 litri
• MV medio: 1 mg/l di fosfato da PhytaGen P1  = 1 ml/15 litri
• MV basso: 0,5 mg/l di fosfato da PhytaGen P1  = 1 ml/30 litri

[pullquote-left]Al fine di ottenere i migliori risultati è inoltre molto importante dosare l’azoto in maniera bilanciata rispetto al fosforo (vedi “Redfield Ratio” nelle note tecniche).[/pullquote-left]
In particolare si dovrebbe mantenere un rapporto in peso tra azoto e fosforo di circa 7:1.
Equivalente anche a mantenere un rapporto in peso tra nitrato (NO3) e fosfato (PO43-) di circa 10:1.
In base a questo principio PhytaGen P1 dovrebbe essere quindi usato in abbinamento a PhytaGen N1 secondo le rispettive direzioni d’uso.

Nel Protocollo di fertilizzazione Alxyon l’uso abbinato di PhytaGen N1 ,nel Protocollo di fertilizzazione Alxyon allo stesso dosaggio garantisce la supplementazione combinata di azoto e fosforo nel corretto rapporto
N:P di 7:1 (rapporto NO3: PO43- di 10:1)

 

Per ulteriori informazioni potete visitare il sito di alxyon cliccando QUI

 

E vietato copiare anche parzialmente foto e impaginazione della guida Protocollo di fertilizzazione Alxyon senza l’autorizzazione del proprietario e degli amministratori di acquariofili.com

 

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Testi e Foto fornite da Andrea Mantegna che si ringrazia per la grande collaborazione

guida protocollo di fertilizzazione Alxyon impaginata da Marco Ferrara