Hyphessobrycon flammeus

Nome scientifico: Hyphessobrycon flammeus

Nome comune: Tetra fiamma

Famiglia: Characidae

Luogo di provenienza: America del sud precisamente Brasile orientale

Valori ottimali di allevamento: Acqua tenera , – PH 6,5 / 7,5 – GH 4 / 12 °dGH – Temperatura 23 / 26 °C

Dimensioni: fino a 4 cm.

Allevamento e caratteristiche: specie molto particolare e vivace, ha una livrea con sfondo argentato e dalla pinna dorsale fino alla coda compresa sviluppa un colore rosso fiamma.

Il rosso è molto acceso nei maschi e piu’ scolorito nelle femmine che risultano peraltro piu’ tozze e meno vivaci dei maschi.

Il piccolo corpo risulta come schiacciato dai lati e dalla classica forma romboidale dei caracidi con un accenno di due bande nere verticali dalla dorsale fino alla pinna anale che nei giovani esemplari risulta quasi assente(come si vede nella foto sotto).

Si consiglia di allevarlo in vasca in gruppetto di almeno 6 esemplari in una vasca molto piantumata.

Scarsa corrente perchè essendo un pesce molto vivace e in continuo movimento si stancherebbe e stresserebbe troppo debilitandosi.

E’ un pesce molto pacifico quindi adatto ad acquari di comunità però con inquilini che richiedono le stesse caratteristiche del layout.

Riproduzione: Non è difficile da osservare in vasca infatti la coppia puo’ formarsi anche in una vasca di comunità.

All’interno di un branco il maschio può arrivare a fecondare le uova di diverse femmine,

se la vasca è molto piantumata e ricca di nascondigli le femmine deporranno le uova nascoste e il maschio andrà a fecondarle.

Il dimorfismo sessuale non è molto pronunciato ma le femmine si possono riconoscere da una pinna dorsale meno ampia e colorata del maschio e dalla zona ventrale che risulta piu’ ampia e voluminosa.

Alimentazione: accetta qualunque mangime commerciale sia fiocchi che granuli ma è importante offrirgli una alimentazione completa, non fargli mancare vivo e surgelato.

Hyphessobrycon flammeus giovane 550Hyphessobrycon flammeus giovane

 

Adattabilità in acquario 90%
Difficoltà di allevamento 30%
Riproduzione in acquario 50%

Batteriosi corrosione pinne

Questa è una delle malattie acquariofile piu’ diffuse negli acquari non solo dei neofiti ma anche degli acquariofili piu’ esperti e se non presa in tempo potrebbe portare conseguenze piu’ serie,come lo dice la stessa parola questa malattia è scatenata dall’azione di alcuni batteri che prendono il sopravvento del pesce a seguito di una debilitazione dello stesso causata magari per diversi motivi che puo’ andare da una cattiva gestione della vasca a variazioni chimico-fisiche dell’ambiente in cui viene allevato.

Cyrtocara moorii

Nome scientifico: Cyrtocara moorii

Famiglia: Ciclidi

Luogo di provenienza: Africa (malawi )

Valori ottimali di allevamento: Ph da 7,5 a 8,5 ; durezza 10-22° dGH; Temperatura: 22°a 26°

Dimensioni: Puo’ arrivare fino a 30 cm di lunghezza.

Allevamento e caratteristiche:  Sono degli splendidi esemplari caratterizzati da una livrea di un azzurro molto brillante che raggiunge il suo massimo splendore in eta’ adulta,la loro crescita è molto lenta ma grazie alla loro indole pacifica è consigliata la convivenza con almeno altri 4 esemplari della stessa specie ma una volta cresciuto visto le dimensioni che raggiunge conviene continuare l’allevamento con la coppia che si formerà all’interno del gruppo.E’ un pesce che in natura ne segue degli altri che smuovendo un fondo prevalentemente sabbioso trova cibo con molta facilità.

Riproduzione: In acquario avviene spesso la riproduzione in quanto non è difficile riprodurlo.Appartengono alla damiglia degli incubatori orali come la maggior parte dei ciclidi malawi , la femmina protegge i piccoli in bocca anche dopo parecchio tempo dalla schiusa circa 3 settimane nascosta in qualche anfratto per sottrarsi alle continue attenzioni del maschio.

Alimentazione: Accetta sia il secco che il congelato.

Note: E’ un pesce molto diffuso nelle vasche degli amanti dei ciclidi visto l’imponenza del maschio che la fa’ da padrone,sviluppa una leggera gibbosità che gli da’ anche un aspetto di maestosità mascherando la sua indole molto pacifica.

cyrtocara moorii CoppiaCyrtocara moorii coppia

 

Adattabilità in acquario 90%
Difficoltà di allevamento 30%
Riproduzione in acquario 70%

Otocinclus macrospilus

Nome scientifico: Otocinclus macrospilus

Nome comune: Mangia alghe

Famiglia: Loricaridi

Luogo di provenienza: Sud America

Valori ottimali di allevamento: Temp. 22°-28°C – Ph tra 6.5 e 7 – preferisce acqua tenera

Dimensioni: 3,5 cm

Allevamento e caratteristiche: Il corpo allungato è attraversato da una fascia scura dal muso (molto pronunciato)fino all’inizio della pinna caudale incrociandosi con una banda nera verticale, è caratterizzato da una tonalità bianco perla in corrispondenza del ventre, e una decorazione maculata scura all’altezza del dorso su fondo chiaro. Il muso è piuttosto lungo e la bocca a forma di ventosa. E’ un pesce che ama vivere in gruppo, quindi si consiglia l’inserimento di almeno 4 esemplari. Di natura pacifica, si trova a suo agio in acquari di comunità non troppo affollati. Evitare la convivenza con animali particolarmente vivaci e grandi che potrebbero infastidirlo. Occorre introdurli in un acquario abbastanza stabile e avviato da tempo, poichè sono sensibili a sbalzi dei valori dell’acqua. Possono essere introdotti in vasche di piccole dimensioni di almeno 10litri ad esemplare.Non ama molto la luce e predilige rosicchiare dei legni.

Riproduzione Il dimorfismo sessuale non è molto evidente: il maschio è più snello della femmina che risulta con il ventre piu’ largo e piu’ tozza. I riproduttori depositano piccole quantità di uova facendole aderire al substrato o ai vetri. Le uova, molto piccole, si schiudono in 2-3 giorni; gli avannotti vanno nutriti con naupli e vermiciattoli finemente tritati o con rosso d’uovo ridotto in polvere.

Alimentazione: L’ Otocinclus macrospilus si nutre soprattutto di piccole alghe e mangimi vegetali

Adattabilità in acquario 90%
Difficoltà di allevamento 20%
Riproduzione in acquario 50%
Anubias nana pinto

Anubias nana pinto

Nome scientifico: Anubias nana pinto

Genere: Anubias

Famiglia: Araceae

Struttura: Rhizome

Origine: Cultivar

Dimensioni: altezza 5cm larghezza <10cm

Acqua: durezza da bassa a media

Temperatura: 21° – 27°C

Ph: 5,5 – 8

Luce: bassa

Posizione: Anteriore , epifita

Crescita: Lenta

Difficoltà: Facile

Caratteristiche: La Anubias nana pinto è una pianta epifita molto resistente e robusta.

E’ una pianta dal colore inusuale infatti difficilmente si trovano piante bianche in commercio , il fatto di non avere foglie verde lo dimostra il fatto che le sue piccole foglie sono prive di clorofilla e sta studi si rileva che questo sia dovuto ad un virus che la pianta geneticamente immagazzina nel suo metabolismo. Una pianta veramente affascinante da coltivare in vasca in mezzo al verde e questa sua caratteristica la classifica tra le piante rare da trovare in commercio.

Non ha grosse esigenze infatti non necessita di CO2 e basta somministrare una fertilizzazione blanda di micro e macro elementi per mostrare tutto il suo splendore.

Attenzione a non esagerare con oligoelementi e luce altrimenti le foglie si riempiranno di alghette che daranno noia alla fotosintesi della pianta.

Si consiglia la piantumazione della Anubias nana pinto su legni e rocce. Eventualmente si può legare con del filo di nylon o cotone agli arredi , poi sarà la pianta stessa a aderire e ancorarsi.

In estremo si possono utilizzare delle colle cianoacrilate per il fissaggio ma bisogna fare attenzione a non ostruire la parte bassa altrimenti la pianta ne soffrirà e potrà arrivare anche a marcire.

Non interrare il rizoma ma farlo aderire sul terriccio favorendo la penetrabilità di radici spontanee dalla parte inferiore del rizoma. Il rizoma non va interrato altrimenti tenderà a marcire.

Fiorisce in acqua con il classico fiore che contraddistingue le anubias e cioè a forma di calice che somiglia ad una calla , infiorescenza con una spata bianca. Non è un bellissimo fiore ma la fioritura rimane sempre un evento straordinario. Il fiore sommerso tende a marcire dopo una o due settimane e dipende molto dalle condizioni chimico/fisiche dell’acqua.

Pianta molto utilizzata dagli acquascaper per la sua particolare colorazione che spezza la linea dei colori.

Riproduzione: Per taglio del rizoma.