Elatine triandra

Elatine triandra

Nome scientifico: Elatine triandra

Genere: Elatine

Famiglia: Hydrocharitaceae

Luogo di provenienza: America del Sud

Dimensioni: altezza 5-10 cm larghezza 1-3cm

Temperatura: 18-28 ° C

Ph: 6.0-7.5

Luce: Alta

Posizione: epifita

Crescita: Media

Difficoltà: Media

Note: E’ una bellissima pianta molto rara da vedere in acquario in quanto è quasi scomparsa dal mercato, di un colore giallo verde si propaga bassa strisciando sul terreno.

La Elatine triandra ha gli steli molto morbidi che si spezzano facilmente e forma dei cespugli bassi veramente molto densi, in natura la si può trovare anche su terreni fangosi e risaie.

Elatine triandra

Per crescere bene ha bisogno di luce intensa , buona CO2 e un valido apporto di oligoelementi altrimenti le carenze non tarderanno a presentarsi. Predilige temperature al di sotto dei 23 gradi.

Molto facile assistere a fioritura fino anche alla produzione di semi.

Questa pianta trova largo impiego negli acquascaper che la utilizzano per formare un bellissimo tappeto in primo piano e moltissime volte, se piantata in terrazze tende a scendere verso il basso tipo una cascata creando un effetto colorato molto suggestivo, viene utilizzata molto perchè con il suo colore giallo/verde crea un grande contrasto con altre piante rosse , brune o di un verde intenso.

Non si conoscono fini officinali per questa pianta.

Riproduzione: Per Talea

Cryptocoryne Becketii

Cryptocoryne beckettii

Nome scientifico: Cryptocoryne beckettii

Genere: Cryptocoryne

Famiglia: Araceae

Luogo di provenienza: Asia (Sri Lanka)

Dimensioni: altezza pianta 10-20cm – lunghezza fogliare 3-15cm – larghezza fogliare 1,5-4,0cm

Temperatura: 22 – 28 ° C

Ph: 6.5 – 7.5

Luce: Media – bassa

Posizione: Centrale laterale

Crescita: Lenta

Difficoltà: Facile

Note: Come le altre Cryptocoryne, la Becketii appartiene alla grande famiglia delle Araceae.

È una pianta palustre proveniente dall’Asia, precisamente dallo Sri Lanka, habitat della maggior parte delle Cryptocoryne, anche se sono state rilevate persino in India.

La Cryptocoryne beckettii ha subito durante l’arco di decenni diverse mutazioni, ed è per questo motivo che spesso viene confusa con altre Cryptocoryne.

Uno degli esempi più comuni è quello di confonderla con la Cryptocoryne Becketii “Petchii” che è una variante di dimensione più piccola .

Tipica la forma delle foglie che è lanceolata, praticamente dalla forma ellittica che si conclude a punta e/o con possibile leggera forma ondulata, dalla colorazione che varia da verde a marrone, in base all’intensità della luce.

Questo fenomeno di sfumatura di colore si può verificare anche su una singola foglia.

A seconda della grandezza della vasca questa pianta, grazie alle sue dimensioni non esagerate che vanno dai 15 ai 20cm massimo, può avere una varia collocazione in vasca.

Predilige un PH che va da 6.5 a 7.5, una durezza (GH) tra 7 e 12 ed una temperatura compresa tra i 22° e 28°C. In ogni caso riesce ad adattarsi ugualmente a varie durezze.

Non è assolutamente di difficile coltivazione e gestione, ha una crescita lenta e necessita di un’illuminazione medio-bassa.

La riproduzione della Cryptocoryne beckettii, come per le altre Cryptocoryne, avviene per stolone che, separato dalla pianta madre e ripiantato, genera un’altra pianta a se, pertanto predilige un terreno fertile per propagare con altre piantine.

Come già detto è una pianta palustre e se si lascia emergere può dar luce a particolari inflorescenze.

Naturalmente è scontato che, un’illuminazione maggiore, la presenza di un fondo fertile e l’erogazione di CO2 favoriscono ulteriormente una salutare e rapida crescita di questa pianta. Non far mancare mai il potassio e somministrare il ferro con attenzione.

Anche questa specie di Cryptocoryne come le altre, è sensibile agli sbalzi di temperatura e ai cambiamenti dei valori chimici quindi

una volta immesse in una nuova vasca, o dopo aver fatto un importante cambio d’acqua, può verificarsi il fenomeno della “Peste delle Cryptocoryne”, che consiste nella marcescenza parziale o addirittura anche totale delle foglie.

In ogni caso se si perde la pianta ma lo stolone non è marcito basta lasciarlo interrato che in breve tempo emetterà nuove foglioline.

Riproduzione Per stolone

Bolbitis heudelotii

Bolbitis heudelotii

Nome scientifico: Bolbitis heudelotii

Genere: Bolbitis

Famiglia: Lomariopsidaceae

Struttura: Rizoma

Luogo di provenienza: Africa occidentale

Dimensioni: altezza 15-40cm larghezza 15-25cm

Temperatura: 20-28

Luce: Bassa

Ph: 5.0-7.0

Crescita: Lenta

Posizione : Centrale , epifita

Difficoltà: Difficile

Note: E’ una bellissima felce di solito usata legata su legni o pietre , se ben tenuta da un verde molto intenso

Presenta delle lunghe foglie leggermente martellate che si protraggono da uno stolone centrale,

E’ una pianta molto utilizzata dagli acquascapers per poter camuffare imperfezioni di legni , rocce , o attrezzatura tecnica inserita all’interno della vasca stessa.

Caratterizzata come epifita può essere legata su legni o rocce utilizzando una colla a base di cianoacrilato , ovviamente asciugando bene le due parti e facendo attenzione a non incollare le radici.

In alternativa può essere legata con fascette elettriche oppure con del filo di nylon facendo attenzione a non stringere troppo per non tagliare o danneggiare il rizoma.

La bolbitis heudelotii se coltivata in ph alcalino può sviluppare delle macchie nere che potrebbero annerire e portare a perdere l’intera pianta , cresce lentamente e ama le acque abbastanza mosse ma con poca luce .

Soffre le alte temperature e se si posiziona vicino al ghiaietto bisogna stare attenti a non interrare il rizoma perchè tenderà a marcire .

Per riprodurla separare con un cutter ben affilato lo stolone oppure attendere le piantine avventizie che nasceranno dalle stesse foglie.

In estate o con un aumento delle temperatura le foglie tendono a annerirsi per ritornare alla colorazione iniziale con le nuove foglie una volta che le temperature verranno ristabilite.

Non si conoscono fini officinali per questa pianta

Riproduzione Per divisione del rizoma

Ammania gracilis

Ammania gracilis

Nome scientifico: Ammania gracilis

Genere: Ammania

Famiglia: Lythraceae

Luogo di provenienza: Africa occidentale

Dimensioni: altezza 25-45cm larghezza 12-20cm

Temperatura: 24° – 30°C

Luce: da alta a altissima

Ph:6,5 -7

Posizione: posteriore

Crescita: Media

Difficoltà: Media

Note l’Ammania gracilis e’ una pianta di palude che trova anche posto nei nostri plantaquari, e una pianta da il fabbisogno molto moderato che mostra il suo rosso intenso solo con una luce adeguata e una fertilizzazione in colonna molto spinta.

Come detto sopra non è una pianta adatta ai neofiti perchè ha bisogno di un buon apporto nutrizionale e quindi di fertilizzazione oltre che di una buona dotazione tecnica in acquario. Se tutto questo non è soddisfatto ben presto la pianta si perde o crescere esile e sopratutto verde.

Ammania gracilisIn queste condizioni più CO2 cresce molto robusta creando dei bellissimi cespugli , Bisogna fare molta attenzione a non fargli mancare la luce nella parte bassa della pianta altrimenti le foglie tenderanno ad annerirsi crescendo deboli .

Anche una mancanza di ferro lo si capisce da uno sbiadimento del colore delle foglie .

La fioritura dell’Ammania gracilis è rappresentato da piccoli fiorellini di un rosa pallido presenti agli internodi poco appariscenti , la fioritura da esperienze viene stimolata dalla temperatura intorno ai 26 gradi.

Si propaga per getti negli internodi e per formare dei bellissimi cespugli si consiglia una correzione continua con potature mirate e precise.

 

Riproduzione: Per talea.