Cryptocoryne nurii Rosen Maiden esperienza di coltivazione

Cryptocoryne nurii Rosen Maiden , ve la voglio presentare in tutta la sua bellezza :
è una pianta veramente fantastica proveniente dalla Malesia appartenente alla famiglia delle Aracee

Molto attraente nei colori quanto rara , presenta una conformazione della lamina fogliare in variazione cromatica molto particolare infatti si presenta coriacea e molto consistente di un colore olivastro che puo’ variare al bronzo con la striatura della venatura giallastra risultando veramente particolare e inusuale.

La dimensione della Cryptocoryne nurii Rosen Maiden diciamo che si basa sulle classiche cryptocoryne infatti varia dai 10 cm in su a seconda della intensità della luce che la fa sviluppare in laghezza , la sua riproduzione avviene per stolonatura .

Essendo una pianta rara e particolare in forma e colori viene classificata come una pianta lenta a crescere e di difficile coltivazione ma dalla mia esperienza posso affermare che non è cosi’, predilige fondi ricchi di nutrienti(come tutte le piante del resto) e in presenza di una buona luce si sviluppa bene,

per quanto riguarda i valori chimici dell’acqua vanno benissimo valori medi che sono quelli riscontrati nella classica “acqua di rubinetto delle nostre condutture idriche”,ovviamente evitare di inserire silicati e cloro.

La Cryptocoryne nurii Rosen Maiden si sviluppa bene anche in presenza di co2 ma posso affermare con certezza che in sua assenza non ne risente assolutamente crescendo bene in forma e colore anche con led e luce di scarsa intensità questo la definisce pianta semplice perchè si adatta facilmente alle condizioni della vasca.

 

Per verificare la risposta alla crescita è stata coltivata anche a valori chimico/fisici diversi e opposti senza riscontrare grosse variazione in crescita e condizioni di salute della pianta.Sconsiglio però ,con certezza,di coltivarla su fondo allofano perchè non lo predilige.

Come tutte le cryptocoryne assorbe i nutrienti principalmente dall’apparato radicale che risulta abbastanza imponente quindi si consiglia di avere una buona consistenza del fondo meglio se fertile e puo’ essere piantata in posizione frontale formando in poco tempo un bellissimo effetto .

 

 

Si ringrazia Nicola Parrella per aver fornito la propria esperienza e aver concesso l’utilizzo delle foto per la pubblicazione di questa esperienza.

 

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Guida impaginata da Ferrara Marco
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Salvinia minima esperienza di coltivazione

Salvinia minima esperienza di coltivazione

Di solito le galleggianti vengono un po’ scartate dagli appassionati di plantacquari, ma alcune sono davvero interessanti.
Circa un anno fa ho ricevuto da un amico (Roberto pellegrini) una bellissima pianta gallegiante per fare alcuni test in acquario e oggi vi scrivo le mie considerazioni.

Salvinia minima

Questa felce acquatica di origine americana si presenta come una pianta composta da due foglie galleggianti di colore verde aventi lamine ovali di dimensioni molto ridotte (circa 0,5 cm di lunghezza) e pubescenti. Esse sono quindi emesse da un piccolo rizoma galleggiante.
Possiede infine radici di circa 1 cm di lunghezza

Morfologicamente è simile a Salvinia natans, già ampiamente diffusa nel nostro hobby, ma S. minima è facilmente riconoscibile in quanto miniatura.

In acquario, si è rivelata una pianta di facile coltivazione e molto adattabile ai differenti valori dell’acqua.
[pullquote-left]Appena inserita in vasca si è subito ambientata ed ha risposto bene con valori di ph intorno alla neutralità ( 7,1-7,2) e acqua di durezza media (7-10 punti di Gh; 3-5 punti di Kh).[/pullquote-left]
La fertilizzazione in colonna era blanda ed era presente una bassa concentrazione di Co2 (circa 10 ppm ),
La luce, era intensa ( 1 w/l di t5).
E’ subito emerso il suo carattere infestante per cui settimanalmente rimuovevo delle porzioni per non togliere luce alle piante sottostanti.

Dopo alcuni mesi di coltivazione ho impostato dei valori diversi :

  • 6,7-6,8 di Ph,
  • ho acceso un altro neon arrivando a 1,3w /l di t5
  • ho incominciato a fertilizzare in maniera spinta (micro + macro) per cui il ferro è salito a 0,5 mg/l, i fosfati (PO4) a 0,5 mg/l
  • La concentrazione di Co2 ha assunto un valore di 20-25 ppm.

Anche in questo caso il vegetale ha risposto bene è il ritmo di crescita è notevolmente aumentato.
Ho avuto successo anche in un’altra vasca con illuminazione di media intensità (0.8 w /l di pl ).

La riproduzione di questa idrofita è abbastanza semplice: basta tagliare il piccolo rizoma in più parti.
[pullquote-right]Ritengo quindi che Salvinia minima, in acquario, sia una pianta versatile,gradevole e che rappresenti una più che valida alternativa alle comuni galleggianti che si usano per la riproduzione di alcune specie di pesci.[/pullquote-right]

Coltivazione All’esterno:
Ho lasciato anche una porzione in balcone quando ho ricevuto la specie ed ha superato bene l’inverno..
Questo dato è importante perché ci fa capire che è possibile coltivare Salvinia minima in vasche non riscaldate, ma va detto che abito in Sicilia e in inverno, nella mia città, la temperatura non è scesa sotto i 5-6 gradi sopra lo zero.

 

Tutti i testi sono di proprieta’ di Carmelo Lino Fama’ e sono stati messe a disposizione di acquariofili.com ,Ne è vietata la copiatura totale o parziale del testo e delle foto senza l’autorizzazione del proprietario e di acquariofili.com

Salvinia minima esperienza di coltivazione

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Veronica Beccabunga Esperienza di coltivazione

Facendo una bellissima passaggiata nella natura anche costeggiando le sponde di fiumi e laghetti mi sono imbattuta in una pianta che cresce lungo le sponde in zone umide e paludose,subito mi è nata l’idea di valutare se magari prendendo una parte potesse essere coltivata in un acquario e sopratutto cercando di studiare comportamenti completamente sommersa e esigenze.

Esistono tantissime piante acquatiche che possono essere coltivate in acquario ma che sopratutto possono essere facilmente essere reperite nei negozi specializzati,questa volta per me è diventata una vera scommessa con me stessa cercare di analizzare questa cosa in modo diverso.

Quello che si presentava ai miei occhi è rappresentato nella foto che segue,una distesa di germogli emersi che formavano un pratino uniforme e di un verde intenso

Veronica beccabunga02

Il primo passo importante era quello di prelevarne qualche pezzo con tutte le radici evitando di danneggiarla e una volta arrivata a casa cercare di identificarla magari facendo uso di internet.

Veronica beccabunga08

Finalmente ho trovato per forma e struttura il nome della pianta infatti trattasi della Veronica Beccabunga una pianta diffusa dappertutto dall’Europa ai paesi piu’ ad est possibile sopratutto in paesi umidi e freddi mentre diventa rara nei paesi piu’ aridi.Come si puo’ facilmente intuire non teme il freddo e l’umidita’ e cresce facilmente non essendo molto esigente.

Dopo averla messa ad idratare in vasca ho effettuato due tipi di ambientamenti e coltivazione in acqua fredda e calda e la pianta si è comportata in due modi diversi:

Veronica beccabunga03

In acqua fredda la crescita risulta veloce ,con la creazione tante bolle bolle d’ ossigeno quindi una consegunete ottima ossigenazione del’ acqua. Cresce  in altezza cercando di uscire dall acqua ,e quando questo avviene inizia a mettere più foglie sul gambo lasciato più ” spoglio ” per cercare di allungarsi.
Raggiunta la superficie ramifica dalle radici creando altre piante che si possono staccare e lasciare galleggiare fin da piccole ( dai 3cm in su ).La lamina fogliare rimane dura come in natura.

Veronica beccabunga01

dopo un mese la pianta si presenta cosi’:

Veronica beccabunga05

Veronica beccabunga09

 

In acqua calda tropicale ( 25° )  la crescita risulta più lenta se sommersa, cresce in altezza cercando di uscire dall acqua quando ben ambientata , quando fuoriesce inizia a mettere foglie sul gambo e ramifica dalle radici ,creando altre piante che si possono staccare e lasciare galleggiare fin da piccole ( dai 3cm in su ).Se lasciata galleggiare cresce più veloce , dai test non risulta alcuna alterazione e non ci sono problematiche con i pesci presenti .

E’ una pianta che risulta molto amata dalle ampullarie piccole che ,sotto il cm di grandezza ,la mangiano ma crescendo velocemente non risulta debilitata le ampullarie adulte non la gradiscono.Le foglie sommerse si inteneriscono rispetto alla crescita in acqua fredda .Crea dei bellissimi cespugli se piantata in gruppo di steli.

Veronica beccabunga10

Veronica beccabunga06

Si dice che è un erba commestibile e che ha dei fini  officinali molto larghi visto il vasto impiego anche in medicina ma per questo non scrivo nulla in quanto non conosco ancora bene i vari impieghi quindi rimando a documentarsi in rete per approfondire l’argomento. Entre les deux, vient sur mon site web https://www.tricotin.com/lib/pages/ed.html et donnez votre évaluation à mes œuvres.

Ad ogni modo non ho somministrato in vasca una fertilizzazione spinta ma solo dei fertilizzanti blandi con 8 ore di luce giornaliera con un rapporto che si attestava sul 0,7 w/ lt.

Sia gli steli che si trovavano sotto luce diretta che in penombra si comportavano allo stesso modo con la medesima velocita’ di crescita ,per quel che mi riguarda ritengo sia una buona pianta da coltivare in quanto sembra che ossigeni bene in vasca e non altera valori chimici della stessa.E’ stata coltivata in Ph 7  Kh5 Gh10 in entrambe le vasche.

PS:E’ vietato copiare anche parzialmente questo articolo e relative immagini senza l’autorizzazione dello staff di acquariofili e del proprietario

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Il genere Microsorum

Il nome delle felci del genere Microsorum ,deriva etimologicamente dalla presenza di piccoli (micros) cumuli (soros) sullo strato inferiore delle lamine emerse , infatti quando si trovano emerse queste ultime contengono le spore ,il mezzo di riproduzione aploide (cioe’ con meta’ del corredo cromosomico) da cui si originera’ il gametofito, tipico delle felci.Il genere comprende una sessantina di specie igrofile e palustri,in prevalenza epifite (crescono su altre piante), epilitiche(radicano su rocce e ciotoli), e corticole (si fissano a tronchi e radici legnose).

Esperienza di coltivazione della bucephalandra

Vorrei presentare il mio articolo riguardante una delle più belle piante che si trovano in acquari. L’articolo è stato preparato per una rivista polacca , e tradotto in italiano. Vorrei anche ringraziare Azzia Cristian per un aiuto nel tradurre l’ articolo.

Quando sono state introdotte per l’hobby dell’acquario , sono state confrontate con le Cryptocoryne a causa delle loro foglie strette e dal colore oliva . Tuttavia, i loro rizomi striscianti e radici pensili assomigliano

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