FAQ FILTRAGGIO

Faq Filtraggio

Il filtro è rimasto spento , cosa fare ?

  • Quando il filtro rimane spento per molto tempo, come ad esempio quando salta la corrente durante un temporale, dobbiamo ricordarci che i batteri al suo interno hanno bisogno di un apporto costante di ossigeno. La sua mancanza per un periodo prolungato infatti causa sofferenza e può portarli alla morte. Se il filtro rimane fermo fino a 3-4 ore non si avranno gravi ripercussioni, soprattutto se la vasca è avviata da molto tempo. Oltre si avrà un peggioramento progressivo dello stato dei batteri. In questi casi bisogna misurare i nitriti per monitorare la situazione, lasciare a digiuno i pesci se possibile, per evitare di immettere ulteriori sostanze organiche in vasca. Si possono inserire in vasca fiale contenenti batteri [come ad esempio le fiale della Biodigest della Probidio, il toxivec/nitrivec della Sera…] per aiutare la flora batterica della vasca.
FAQ ALLESTIMENTO

Faq Allestimento

 

Come si riconoscono i cianobatteri ?

  • I cianobatteri sono caratterizzati da un colore molto acceso tra il verde e l’azzurro,si riproducono in fretta in quanto fotosensibili, hanno una consistenza gelatinosa al tatto e un odore molto forte. Inoltre, durante il fotoperiodo, essendo dei produttori di ossigeno estremamente efficienti, si verificherà perling localizzate all’area colpita. La causa può essere ricercata nell’errata erogazione/tipo della luce, valori dei macro e micro nutrienti sbilanciati, scarsa circolazione e ossigenazione dell’acqua.Per approfondimenti leggi qui

Dove posiziono il termoriscaldatore ?

  • Collocare il riscaldatore in posizione verticale in un punto dell’acquario ove vi sia una buona circolazione d’acqua; in caso contrario il termostato non lavora accuratamente e la temperatura desiderata potrebbe non essere raggiunta.
    NON USARE IL RISCALDATORE SE NON IMMERSO ALMENO FINO ALL’INDICAZIONE “MINIMUM”.
    Dopo averlo immerso aspettare alcuni minuti prima di accenderlo, al fine di consentire al termostato di adattarsi alla temperatura dell’acqua.

Che tipo di termoriscaldatore debbo usare per la mia vasca?

  • RISCALDATORE

    Visti i diversi post facciamo un po’ di chiarezza.
    Il rapporto minimo ideale da mantenere è di 1 Watt per litro, bisogna però considerare la differenza tra la temperatura ambiente e quella della vasca e la circolazione dell’acqua all’interno del nostro acquario.

    Maggiore è la differenza di temperatura tra l’ambiente ed il nostro acquario e più il nostro riscaldatore dovrà lavorare per mantenere la temperatura impostata (non è detto che ci riesca se la differenza è elevata). Se inoltre il riscaldatore non è investito da una buona corrente, quest’ultimo riscalderà solo la porzione di acqua nei suoi paraggi e quindi vi è la possibilità di misurare diverse temperature nei vari punti della nostra vasca.

    IL RISCALDATORE È TROPPO POTENTE PER LA MIA VASCA? No, un riscaldatore con un grande wattaggio ridurrà i tempi del suo funzionamento e la velocità con cui scalderà la massa d’acqua. ES: un riscaldatore da 300w riscalderà più velocemente una vasca da 50l piuttosto che una da 200. È opportuno solo misurare l’ingombro del riscaldatore e verificare la possibilità di installarlo all’interno della nostra vasca.

    IL RISCALDATORE È IMPOSTATO AD UNA TEMPERATURA MA QUELLA RILEVATA È DIVERSA. Può succedere, bisogna tarare il riscaldatore (seguire istruzioni della casa produttrice) oppure collegarlo ad una centralina che ne regolerà il funzionamento (Es Stc1000 – inkbird) in base all’effettiva temperatura dell’acqua.

 

Nuovo allestimento e acqua lattiginosa o nebbia bianca

  • I batteri si moltiplicano rapidamente, all’avviamento del sistema-acquario, in proporzione alle sostanze da degradare; si ha in genere una crescita “dispersa”, cioè i batteri sono sparsi nell’acqua. Ciò avviene anche in caso di pulizie eccessive al filtro, o in caso di inquinamento da mangime e/o animali morti in vasca: si può avere un effetto-nebbia, con acqua lattescente ed opaca.
    Nella fase successiva, di maturazione del filtro e dell’acquario in genere, i batteri si circondano di uno strato mucillaginoso di particolari sostanze (muco-polisaccaridi) che li fa aderire l’un l’altro ed al substrato sul quale crescono (basta passare una mano sulla superficie interna dei vetri per sentirli viscidi): l’acqua si schiarisce, il filtro meccanico inizia a “sporcarsi” trattenendo le particelle più fini.Nel pratico, per risolvere una situazione nebbiosa, se l’acquario è in avviamento bisogna solo aver pazienza: cambi d’acqua continui servono solo a prolungare la situazione!
    Se il fenomeno si manifesta in seguito, può esserci del materiale in eccesso da smaltire (troppo cibo o pesci morti?) ed i batteri aumentano come in un mini-avviamento; oppure sono stati eliminati troppi batteri con pulizie del filtro o del fondo troppo intense: si riduce la somministrazione di cibo e si aspetta un paio di giorni che si instauri un nuovo equilibrio.
    Uno dei problemi principali di questa “esplosione batterica”, soprattutto se e’ piuttosto rilevante, pu’ essere una certa carenza di ossigeno. E’ quindi utile ossigenare il più’ possibile l’acqua, utilizzando un aeratore. Un buon cambio d’acqua quando questa è poi tornata limpida o quasi può’ contribuire a controllare l’accumulo dei metaboliti prodotti dai batteri. Un altro metodo per risolvere il problema della nebbia in vasca, anche se più costoso, è quello di usare una lampada sterilizzatrice a ultravioletti.

 

FAQ GENERALE1

Faq Generale

Patina untuosa sulla superfice ,come posso risolvere ?

  • Si tratta di una concentrazione proteica che si forma quando in vasca si hanno alte concentrazioni di carica proteica ed è consigliato un cambio straordinario o eventualmente per eliminarla utilizzare della carta assorbente da cucina appoggiandola sul pelo dell’acqua.

Cosa sono gli infusori e come si impiegano?

  • Gli infusori sono dei microorganismi che si formano nell’acqua. Vengono usati per alimentare gli avannotti primi giorni di vita. Per farli puoi mettere una buccia di banana in un contenitore con dell’acqua. Se l’acqua l’hai prelevata dall’acquario basta qualche giorno per avere una coltura di infusori (per accelerare si può mettere il contenitore sul coperchio dell’acquario per alzare la temperatura). Quando l’acqua è torbida e inizia a emanare un odore non molto gradevole è pronta. Non esiste una dose precisa; io somministrerei 5 ml. di infusori 2-3 volte al giorno. Ovviamente bisogna anche fare cambi d’acqua spesso nella vasca, diciamo un 20% un giorno sí e uno no. Il filtro deve essere spento, se no si ‘mangia’ tutti gli infusori. Al massimo usa uno di quelli azionati da un aeratore, regolato al minimo.

    Per approfondimenti clicca qui

I cannolicchi quando vanno puliti ?

  • Nei cannolicchi si vanno a insediare la maggior parte dei batteri, motivo per cui devono essere toccati il meno possibile.  Se si rende necessario il loro lavaggio, a causa di troppa melma all’interno, procedere utilizzando solo acqua prelevata dalla vasca ed evitando di esporre i materiali filtranti all’aria.

L’areatore quando va utilizzato ?

  • In una vasca in condizioni normali, l’aeratore non serve, dato che l’ossigenazione è garantita dalla presenza delle piante e dagli scambi gassosi che avvengono in superficie. L’aeratore, immettendo bolle d’aria in vasca e movimentando l’acqua favorisce gli scambi gassosi, favorendo la dispersione della CO2 molto utile per le piante.
    Va utilizzato in vasche ad alta temperatura, come per esempio quelle in cui sono presenti discus, dato che la solubilità dei gas, già a 30 °C si riduce notevolmente oppure nelle vasche in cui avvengono trattamenti con antibiotici o con il sale non iodato.

Si può utilizzare l’acqua del condizionatore per i cambi ?

  • Assolutamente NO! L’acqua che gocciola da un impianto di condizionamento dell’aria e’ ricca di polveri, fumo e inquinanti vari che ci possono essere nell’ambiente. Va’ anche considerato che quest’acqua condensa a contatto con le serpentine di alluminio o rame del condizionatore e quindi rischi di mettere in acquario acqua fortemente inquinata.

Si può introdurre acqua frizzante in vasca ?

  • L’idea di aggiungere di acqua minerale gasata, in linea di principio potrebbe essere corretta…In pratica, no.
    1 – il costo (ma puoi anche trovare acqua minerale che costa meno di quella osmotica e della CO² da aggiungere)
    2 – immettendo acqua gasata si avrà un picco di CO² , con un rapido calo nel giro di poche ore, dovuto al movimento della pompa.
    Risultato: stress per piante e pesci e nessuna possibilità da parte delle piante di sfruttare la CO² aggiunta.

Differenza tra acqua demineralizzata e distillata

  • L’acqua demineralizzata e’ prodotta utilizzando resine cationiche ed anioniche che trattengono la totalitá di sali. La rigenerazione di tali resine viene effettuata con soda caustica e acido cloridrico (a seconda della resina) e se le resine non vengono ben risciacquate si potrebbero inserire residui in vasca. L’acqua che trovi in negozio di solito e’ prodotta tramite osmosi inversa (e quindi non si puó chiamare distillata) e non presenta l’inconveniente di cui sopra.

Il conduttivimetro da indicazioni sulla durezza dell’acqua ?

  • No, il conduttivimetro permette di misurare la quantità totale di ioni presenti nell’acqua, misurando la sua capacità di condurre elettricità, senza però indicarne il tipo. È molto utile per valutare la bontà dell’acqua di osmosi [che deve avere una conducibilità prossima agli 0 µS/cm] o per valutare l’andamento del consumo dei fertilizzanti. È possibile sia misurare la quantità di solidi totale disciolti in ppm [detta TDS] oppure la conducibilità elettrica in µS/cm.
    Il conduttivimetro non può quindi sostituire il test o lo strumento per misurare il pH, né i test di GH e KH.
FAQ CHIMICA

Faq Chimica

Quali sono i valori dell’acqua per un acquario di comunità ?

  • I valori medi dell’acqua per un acquario di comunitá in genere sono pH 7 – GH 10 – KH 5 – Nitriti assenti  Nitrati < 25mg/l, temperatura intorno a 26 gradi. Questi valori vanno bene per la maggior parte dei pesci ma non per tutti. Ricordarsi di informarsi sempre, quando si acquista un pesce, sulle sue esigenze.

 

Quali test ho bisogno per poter mantenere efficente l’acquario ?

  • Innanzitutto utilizzare i test a reagente liquido e quelli più utili sono quelli per il pH, GH, KH , nitriti e nitrati. Per essere completi utilizzare anche i test per rilevare la conducibilitá e il ferro. Attenzione al tipo di luce che adoperi per confrontare il colore del liquido nella provetta, e’ consigliabile fare queste misurazioni alla luce del giorno, la luce artificiale potrebbe falsare il confronto tra il liquido e il colore di riferimento.

 

Come posso sapere se la mia acqua di osmosi è buona ?

  • Una buona acqua di osmosi presenta kh e Gh a zero , ph intorno a 5 e la consucibilità deve essere quanto più prossima allo zero ma fino a 20 µS/cm è accettabile.

 

Come incrementare il K in vasca con sali singoli  ?

  • Per incrementare il K non va usato il KNO3 perchè rischiamo di sballare il contemuto degli NO3. Usiamo il K2SO4.

 

Decalcificazione biogena cosa è e come si presenta ?

  • In genere accade con delle macchie o depositi biancatri sulla lamina fogliare delle piante in mancanza di CO2 e scarsa illuminazione e questo accade perchè la pianta per metabolizzare cerca le fonti di carbonio nei carbonati e bicarbonati.
difusore co2 00

Diffusore CO2

Diffusore CO2 in vetro al giorno d’oggi per erogare la CO2 può avere anche un costo irrisorio
pertanto questa guida non nasce per risparmiare sul costo dell’oggetto in se stesso, ma per un’eventuale esigenza, come quella che ho avuto io quando, ancora alle prime armi con la CO2 fui costretto ad aspettare un bel po’ di tempo perché i negozi erano sforniti ed eravamo in pieno agosto.

Può, appunto, tornare utile come diffusore d’emergenza semmai dovesse rompersi il nostro in vetro mentre lo si sta ripulendo dalla classica patina algosa durante i week-end (che si forma inevitabilmente dopo un po’ di tempo dentro la vasca) o nel periodo estivo in cui negozi fisici, online e corrieri, sono fermi per le ferie, e non abbiamo neppure una semplice porosa da utilizzare momentaneamente. È un oggetto fai da te di una facilità estrema da realizzare. Vediamo quindi, cosa è necessario reperire in casa e come bisogna costruirlo.

Materiale necessario:
1. Una normale siringa da 5ml (in plastica atossica e apirogena, ed è un presidio medico);
2. Delle forbici ben appuntite, o forbicine;
3. Della comune lana filtrante, lana di perlon o filtrino di sigaretta;
4. Qualche metro di tubo dell’areatore (anche quelli delle flebo vanno bene);
5. Un gancio in plastica munito di ventosa (quelli dei riscaldatori per intenderci)

 

materiali difusore co2

 

Costruzione del diffusore:
Prendiamo una comune siringa da 5ml nuova, eliminiamo l’ago, non necessario per il nostro progetto, e smontiamola in tutte le sue parti. Ne otterremo tre. A questo punto possiamo eliminare anche il pistoncino bianco dove era attaccato lo stantuffo nero, e tenere appunto lo stantuffo ed il corpo trasparente della siringa (vedi foto n°1).

difusore co2 01

Prendiamo adesso delle forbici ben appuntite, o delle forbicine, che possono rivelarsi più precise per alcuni lavori, e realizziamo quattro o cinque buchini perforando la parte superiore dello stantuffo, evitando di staccare qualche parte, anche piccola, di gomma dello stesso (vedi foto n°2).

difusore co2 02

Perforato lo stantuffo, per permettere alla CO2 di passare, capovolgiamolo e muniamoci di un piccolissimo pezzo di lana filtrante,

anche lana di perlon che usiamo per il filtro del nostro acquario va bene… nel caso più estremo, se siete fumatori, potete usare anche un filtrino nuovo di sigaretta.

Senza esagerare, inserite il materiale filtrante dentro la rientranza dello stantuffo; se vi accorgete che il materiale filtrante è troppo e/o va stretto, diminuitene la quantità, altrimenti la CO2, soprattutto se fatta in casa, farà fatica ad uscire.

Sostanzialmente questo filtro che abbiamo creato dentro lo stantuffo non deve essere né stretto, né largo, deve entrarci del materiale sufficiente per il facile passaggio dell’anidride carbonica che andrete ad impiegare (vedi foto n°3 e n°4).

difusore co2 03 difusore co2 04

Dopo aver inserito questo materiale filtrante dentro lo stantuffo, possiamo dire di aver creato la famosa “porosa” che troviamo nei veri diffusori.

Quindi a questo punto il 75% del lavoro ormai è fatto. Adesso non ci resta che assemblare tutti i rimanenti pezzi:

Prendiamo lo stantuffo, lo inseriamo dentro il corpo trasparente della siringa a filo con il bordo (a mò di tappo) con la lana rivolta verso l’alto e senza spingerlo troppo verso dentro

(nelle foto n°5 e n°7 effettivamente si vede un pò sporgente perché lasciato volutamente in quanto dovevo recuperare il tutto e riutilizzarlo per altro… il mio diffusore, in realtà, è già costruito ed è in acquario e si vedrà nell’ultima foto).

Attaccate il corpo della siringa al gancio in plastica con la ventosa, recuperato magari da un vecchio riscaldatore bruciato (lo si può anche richiedere al negoziante di pesci che di solito ha diversi oggetti  del genere buttati nel cassetto) e, all’estremità (dove andrebbe inserito l’ago), collegate il tubo che porterà la CO2 dal vostro impianto alla vasca (anche il tubo delle flebo può essere usato poiché trattasi di un tubo utilizzato in ambito medico e quindi sicuro).

Una cosa da tenere in considerazione e non sottovalutare è che la siringa fungerà anche da conta bolle. A discrezione del costruttore, se la siringa non la si vuole così lunga, si può anche accorciare a piacimento, ma si vedrà mozza e più antiestetica (vedi foto n°5, n°6 e n°7).

difusore co2 05 difusore co2 06 difusore co2 07

 

 

 

 

Effettuati tutti questi passaggi abbiamo ultimato il nostro diffusore di CO2 fai da te indistruttibile e a costo zero o quasi,

adesso non ci resta che inserirlo in vasca e fare la prova funzionale.

L’immagine che segue non è altro che la prova della sua perfetta funzionalità (vedi foto n°8).

difusore co2 08

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Guida impaginata da Marco Ferrara