Cryptocoryne griffithii

Cryptocoryne griffithii

Nome scientifico: Cryptocoryne griffithii

Genere: Cryptocoryne

Famiglia: Araceae

Luogo di provenienza: Asia (Singapore)

Struttura: a rosetta

Dimensioni: altezza 10-25 cm larghezza 15-30cm

Temperatura: 26-28 ° C

Ph: 6.5-7.0

Luce: Alta

Posizione: Laterale

Crescita: Lenta

Difficoltà: Difficile

Note: Come tutte le cryptocoryne si presenta con una struttura a rosetta , le sue foglie sono molto tozze verde nella parte superiore e violaceo nella pagina inferiore.

la Cryptocoryne griffithii ha particolari esigenze sia in termini di luce che di nutrienti sia radicali che in colonna e questo la colloca nell’elenco di piante difficili.

Per questo motivo non sono consigliate ad utenti poco esperti.

La sua riproduzione avviene per stolonatura infatti darà vita a piantine autosufficienti in zone anche distanti da lei stessa. Per la potatura staccare le foglie più vecchie e malandate tirandole nel verso opposto della crescita .

In vasca può verificarsi il fenomeno della “Peste delle Cryptocoryne”, che consiste nella marcescenza parziale o addirittura anche totale delle foglie. In ogni caso se si perde la pianta ma lo stolone non è marcio basta lasciarlo interrato che in breve tempo emetterà nuove foglioline dando vita ad una nuova pianta che si adatterà facilmente.

Non si conoscono fini officinali per questa pianta.

Riproduzione Per stolone

Cryptocoryne ciliata

Cryptocoryne ciliata

Nome scientifico: Cryptocoryne ciliata

Genere: Cryptocoryne

Famiglia: Araceae

Luogo di provenienza: Asia

Struttura: a rosetta

Dimensioni: altezza 10-30 cm larghezza 10-20cm

Temperatura: 22-28 ° C

Ph: 6.5-8.0

Luce: Medio-Alto

Posizione: Posteriore

Crescita: Lenta

Difficoltà: Difficile

Note: La Cryptocoryne ciliata è una meravigliosa pianta molto imponente infatti può raggiungere dimensioni veramente elevati e il suo apparato radicale è abbastanza grande e maestoso.

In natura la troviamo agli estuari dove il dolce lascia spazio al salato , e la vegetazione è molto misto su di un fondale prevalentemente fangoso.

Si presenta con delle foglie lanceolate allungate di un bel colore verde intenso che sono ottime per occupare la parte posteriore della vasca e creare un muro verde.

Il suo colore varia a seconda della illuminazione , infatti se questa è media le foglie e la sua pagina inferiore si colorano di un verde pallido mentre se la luce è intensa si colorano di un verde olivastro.

Ha una crescita lenta e soffre molto la mancanza di luce e gli sbalzi chimico/fisico della vasca , per questo non è una pianta adatta o consigliata ai neofiti.

La fioritura avviene solo in emerso a forma di spadice di un colore vinaccio mentre l’interno è di colore bianco.

In vasca può verificarsi il fenomeno della “Peste delle Cryptocoryne”, che consiste nella marcescenza parziale o addirittura anche totale delle foglie. In ogni caso se si perde la pianta ma lo stolone non è marcio basta lasciarlo interrato che in breve tempo emetterà nuove foglioline dando vita ad una nuova pianta che si adatterà facilmente.

Non si conoscono fini officinali per questa pianta.

Riproduzione Per stolone

Crepidomanes auriculatum

Crepidomanes auriculatum

Nome scientifico: Crepidomanes auriculatum

Famiglia: Hymenophyllaceae

Genere: Filmy Ferns o felci a setola

Luogo di provenienza: Cosmopolita

Dimensioni: Altezza 8-15cm Larghezza 8-13cm

Temperatura: 20 – 28 °C

Ph: 5.0 – 7.0

Posizione: Centrale , epifita

Luce: Bassa

Crescita: Lenta

Difficoltà: Difficile

Crepidomanes auriculatum

Note: La Crepidomanes auriculatum è una pianta molto particolare quanto rara infatti è molto difficile da reperire in commercio.

Appartenenti alla categorie delle Filmy Ferns che raggruppa pochi esemplari di felci trasparenti su rizoma strisciante.

La Crepidomanes auriculatum si presenta come una epifita e quindi con struttura a rizoma e per questa può essere legata su supporti o arredi con del filo di nylon o cotone oppure utilizzando delle colle cianoacrilate facendo attenzione a non danneggiare il rizoma.

Non interrare il rizoma per evitare che marcisca.

Non necessita di grandi cure visto che si adatta facilmente alle condizioni chimico/fisiche più svariate ,in natura sta per la maggior parte dell’anno in emerso per poi andare in sommerso durante il periodo delle piogge che sono abbondanti.

Questo fa capire che si può benissimo coltivare anche in emerso ed è indicata per ambienti paludari.

Vista la sua lentezza di crescita bisogna  fare attenzione a non sottoporla ad una luce troppo intensa perchè potrebbe favorire la comparsa di alghe che ne compromettono lo sviluppo della pianta. Le foglie si presentano di un verde molto intenso che in vasca da un bel contrasto.

Non si conoscono fini officinali per questa pianta.

Riproduzione: Per taglio del rizoma

Cabomba juscata

Cabomba juscata

Nome scientifico: Cabomba juscata

Genere: Cabomba

Famiglia: Cabombaceae

Struttura: Stelo

Luogo di provenienza: America del Sud

Dimensioni: altezza 30-100cm larghezza 5-8cm

Temperatura: 18-28 ° C

Luce: Alta

Ph: 6.0-7.0

Crescita: Veloce

Difficoltà: Difficile

Posizione: Posteriore o laterale

Note: Bellissima pianta che necessita di molta luce e di una fertilizzazione molto spinta, in queste condizioni tende a una colorazione rossastra.

E’ una pianta a stelo lungo e per questo può essere posizionata nella parte posteriore della vasca per creare un bellissimo muro che magari può coprire della tecnica .

Non è facile reperirla infatti in ambito acquascaper non è molto utilizzata nonostante il suo splendido colore.

La Cabomba juscata ha bisogno di luce intensa e ha una crescita rapida soprattutto se in presenza di CO2 e una buona fertilizzazione liquida.

La sua lamina fogliare è particolare infatti è formata da tanti aghetti, non piantarla troppo stretti altrimenti tenderà a perdere le foglie basali ma dagli almeno pochi cm di distanza , in questo modo forerà dei splendidi cespuglietti.

Non è consigliata ai neofiti a causa delle sue esigenze particolari.

Una sua sofferenza della Cabomba juscata si nota immediatamente infatti nel giro di poco tempo tende ad ingiallire a perdere tutte le foglie ed ad allungare gli internodi.

La riproduzione avviene per talea , basta tagliare tra gli internodi e ripiantare l’apice che continuerà a crescere e dalla parte recisa si darà vita a nuove gemme e piantine autosufficienti.

Per la separazione delle nuove piantine bisogna attendere che la talea abbia una dimensione tale da poterla recidere e trapiantare.

Non si conoscono fini officinali per questa pianta.

Riproduzione Per talea

Bolbitis sp mini

Bolbitis sp mini

Nome scientifico: Bbiotoolbitis sp mini

Genere: Bolbitis

Famiglia :Lomariopsidaceae

Luogo di provenienza: sconosciuta

Dimensioni: Altezza 5 – 6cm Larghezza 2-3cm

Temperatura: 20 – 28 °C

Ph: 5.0 – 7.0

Luce: Bassa

Crescita: Lenta

Difficoltà: Difficile

Riproduzione: Per taglio del rizoma

Note: É una particolare pianta nana appartenente al genere bolbitis infatti si presenta come la più piccola della specie cona una foglia veramente caratteristica.

Bolbitis sp mini

Pianta a rizoma che essendo classificata come epifita può essere legata su arredi o supporti con del filo nylon , cotone o utilizzando delle colle cianoacrilate.

Nel caso in cui si lega con filo fare attenzione a non stringere troppo per non danneggiare il rizoma se invece si utilizzano le colle non ostacolare la parte bassa del rizoma per non ostruire la zona da dove si ripartono le radici.

Se non si vuole legare o incollare si può adagiare sul fondo sarà la pianta stessa a emettere radici che penetrando nel terreno danno stabilità alla pianta e parteciperanno alla ricerca dei nutrienti.

la Bolbitis sp mini non è una pianta semplice da coltivare infatti viene sconsigliata ai neofiti.

In foto si ha una rappresentazione della lamina fogliare particolare in emerso  dove diventa più coriacea e compatta della fase in sommerso.

Le esigenze di questa pianta non sono elevate infatti non bisogna far mancare del potassio e la luce anche se bassa in presenza di CO2 cresce bene.

La riproduzione della Bolbitis sp mini avviene per taglio del rizoma con un cutter molto affilato .

Si può verificare la comparsa di piantine avventizie autosufficienti dal bordo delle foglie.

Non si conoscono fini officinali per questa pianta.