Brachygobius Sua – Il pesce ape

Brachygobius Sua – Il pesce ape

 

Brachygobius Sua - Il pesce ape
Immagine dal web

Come il Brachygobius Xanthozonus, anche il Brachygobius Sua – Il pesce Ape è una di quelle specie appartenente alla famiglia dei Gobidi non conosciuta, infatti pochissime o quasi nessuna notizia ci giunge su questo pesce, addirittura non è noto neanche il dimorfismo sessuale.

Da alcune ricerche portate avanti, sappiamo per certo che proviene dal fiume Mekong, dalla Thailandia, non supera i 3cm di grandezza ed è un pesce carnivoro che in natura si nutre delle più disparate varietà di cibo vivo come, larve di zanzara, dafnie e diverse varietà di vermetti. Come tutto il resto dei suoi confamiliari, il Brachygobius Sua – Il pesce Ape, è un pesce molto territoriale che vive sia in ruscelli che in piccoli anfratti e non ama assolutamente che venga invaso il proprio territorio.

Nonostante sia una specie di pesce molto poco conosciuto, il Brachygobius Sua, pesce assolutamente di cattura, tempo addietro è stato importato per essere allevato.
È stato constatato che il Brachygobius Sua è stato allevato con successo in vasche con temperature comprese tra i 22° e i 28° C con un Ph che oscilla tra 7 e 7,5. Inoltre è stato fatto convivere con diverse specie di pesci, come ad esempio il Telmatherina ladigesi, o meglio conosciuto come Pesce arcobaleno di Clebes e il famoso “pesce vetro”, la specie più piccola, presumibilmente il Kryptopterus minor o addirittura il Kryptopterus vitreolus che è leggermente più piccolo.
Oltre all’allevamento con le specie pocanzi menzionate, pare che il Brachygobius Sua sia stato allevato con successo anche con alcune specie di Poecilia, precisamente con Guppy e Molly.

L’alimentazione nell’allevamento, non cambia molto rispetto a quella in natura, infatti questo pesce va nutrito con cibo vivo come larve di zanzara, dafnie, artemie ecc., si abituano al cibo congelato mentre non gradiscono il cibo secco. Anche questa specie è preferibile allevarla in gruppi di minimo 6 esemplari.

 

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Provenienza, habitat, descrizione e caratteristiche

Betta splendens a 360°

Provenienza, habitat, descrizione e caratteristiche

 

• La provenienza

Il Betta splendens (o comunemente conosciuto con il nome di pesce combattente) è un pesce d’acqua dolce che appartiene alla famiglia degli anabantidi o labirintici, inclusa impropriamente, nei primi anni 2000, nella famiglia degli Osphronemidae e proviene dal Sud-Est asiatico, precisamente dal Cambogia, dal Laos e dalla Thailandia, dove si trovano i migliori allevatori di betta al mondo. Il betta splendens vive principalmente nel fiume Mekong tra la Thailandia e la Cambogia.

• L’habitat naturale

L’habitat del betta è caratterizzata da acque basse, stagnanti o quasi ferme come risaie o paludi, ricche di tannini rilasciati dalle numerose foglie e dai legni che cadono in acqua. In natura, vivono tra una vasta varietà di piante come Cryptocoryne, Ceratophillum demersum, Limnophila, Lemna, Microsorum pteropus, Nayas, Rotala rotundifolia e tante altre ancora. In determinati periodi dell’anno in queste paludi e risaie si formano delle piccole pozze dentro le quali capita che i betta vadano a viverci in quanto ritengono questi spazi ridotti, un luogo sicuro ed indisturbato.

• Descrizione del betta

Del genere betta esistono moltissime varietà e colorazioni, tutto ciò è frutto di numerosi studi e selezioni di cui tratteremo più avanti.
I maschi e le femmine si distinguono nella corporatura, nel maschio è più robusta e presenta una specie di sporgenza sul dorso, mentre la femmina è più corta, ed il ventre è un po’ più gonfio.

Spesso la caratteristica del pinnaggio distingue il sesso, infatti generalmente il maschio presenta un pinnaggio più lungo e più folto rispetto alla femmina (Fig.1). Anche nelle varietà a pinne corte vi sono piccole differenze che evidenziano il dimorfismo sessuale, le pinne ventrali che nel maschio si sviluppano di più in lunghezza e la pinna anale che ha una forma più trapezoidale rispetto a quella più a forma rettangolare nella femmina.

Maschio e femmina possono avere una differenza di lunghezza di circa 3 cm. Il maschio può arrivare a misurare fino ad 8 cm, mentre la femmina fino a circa 5cm. Ma ciò che indiscutibilmente può distinguere i sessi è la presenza di una piccola protuberanza a forma di pallina di colore bianco sotto il ventre della femmina: la papilla genitale o più comunemente conosciuta con il nome di “ovodepositore” (Fig.2).

Come già accennato, oggi, vi sono molte colorazioni date dalle varie selezioni, ma le caratteristiche originali del betta splendens sono pinne corte e colorazioni metalliche, il Betta wild (Fig3).

 

Provenienza, habitat naturale, descrizione e caratteristiche
(Fig. 1) Betta maschio (Delta)

 

Provenienza, habitat naturale, descrizione e caratteristiche
(Fig. 2) Femmina con ovodepositore in evidenza

 

(Fig. 3) Betta wild con colori metallici – (Foto dal web)

 

• Le caratteristiche

Questa specie di pesce possiede particolari caratteristiche, tratteremo questo argomento suddividendolo in più parti parlando del “pinnaggio”, del “comportamento territoriale” unitamente alla “parata”, del “labirinto”, del “nido di bolle”, e “dell’abbraccio”.

Il pinnaggio
Il betta può avere un pinnaggio corto o lungo, ma in entrambi i casi molto particolare, e indipendentemente dalla tipologia (halfmoon, crowntail, veiltail ecc.), come si nota dall’immagine che segue, possiede tre pinne impari, cioè quella dorsale, quella caudale e quella anale, e due pari, cioè quelle pettorali e quelle ventrali.

 

Provenienza, habitat naturale, descrizione e caratteristiche

(Fig. 4) Caratteristica del pinnaggio

 

–  Il comportamento territoriale e la parata
È un pesce molto territoriale, non ama condividere i propri spazi con nessuno dei suoi simili o con pesci dai colori accesi e pinnaggi evidenti come i guppy in quanto li riconosce come suoi simili. In presenza di un suo simile tira fuori il comportamento aggressivo che c’è in lui, maschio o femmina che sia.

La caratteristica principale di questo comportamento è dato da un atteggiamento difensivo/aggressivo che avviene con l’estensione del pinnaggio e l’apertura degli opercoli, chiamato “parata” (Fig.5). È appunto un atteggiamento che i betta adottano quando qualche “estraneo non gradito” invade il loro territorio, inizialmente si atteggiano estendendo il pinnaggio e aprendo gli opercoli per allontanarlo, ma subito dopo l’atteggiamento si trasforma in una vera e propria aggressione che porta i soggetti a sfidarsi in un combattimento che potrebbe terminare anche con il decesso di uno dei due.

In natura avviene la stessa cosa a differenza che i combattimenti vengono magari ridotti dal fatto che c’è una maggiore possibilità di fuga del sottomesso e molti ripari per poter scampare al peggio, mentre in cattività lo spazio è nettamente ridotto e limitato.
C’è da evidenziare anche un altro comportamento del betta, che riguarda la femmina. Può capitare che qualche volta una femmina di betta assuma atteggiamenti di mascolinità ed in tal caso si comporta come un maschio; fa il nido di bolle, diventa aggressiva allo stesso modo, e tende addirittura ad accoppiarsi con un’altra femmina, naturalmente senza alcun risultato. La sacca ovarica non si riempie di uova ma allo stesso tempo estroflette l’ovodepositore normalmente.

Ciò nonostante bisogna anche tenere in considerazione che non tutti i betta sono caratterialmente uguali, infatti, in cattività soprattutto, vi sono soggetti con carattere dominante, quindi determinati e aggressivi e soggetti più tranquilli ma non del tutto inoffensivi, questi due tipi di carattere si rispecchiano sia nei maschi che nelle femmine, le quali quest’ultime, non sempre riescono a condividere insieme gli stessi spazi in una vasca. Solitamente, i soggetti cresciuti insieme (fratelli e sorelle o vasto allevamento di diversa prole) tendono ad essere più pacifici fra di loro e questo è testimoniato dall’esperienza di numerosi allevatori.

È importante, di tanto in tanto, porre per alcuni minuti davanti al vetro della vasca, uno specchio per far rispecchiare il betta e fargli vedere il riflesso di se stesso. Questa operazione viene effettuata per due motivi. Il primo motivo è che serve a spronarlo, tenerlo attivo e non fargli perdere l’istinto territoriale, il secondo motivo è che in questo modo esercita un’estensione delle pinne che lo aiuta a non atrofizzarle, specie i soggetti a pinnaggio lungo, come i rosetail, i delta, i superdelta, i crowntail ecc.

 

Provenienza, habitat naturale, descrizione e caratteristiche
(Fig. 5) Betta Crowntail Mustard in “parata”

 

–  Il labirinto
Per poter parlare del “labirinto”, bisogna dare uno sguardo alla morfologia del corpo del betta, e comprendere a livello anatomico che cosa è, dov’è ubicato, a che cosa serve e perchè si è sviluppato (Fig.6).

Il labirinto non è altro che un organo dell’apparato respiratorio del betta. È situato appena sopra l’esofago, infatti i due apparati sono rigorosamente collegati. Osservando dal vivo il nostro amico, noteremo che spesso risale in superficie per “boccheggiare”. Ebbene si, questa inalazione d’aria, fa si che il pesce assorba ossigeno attraverso l’aria respirata e lo spinga verso il labirinto dal quale viene espulso attraverso le branchie alla successiva “boccheggiata”, mantenendo così il labirinto sempre carico di ossigeno.

 

(Fig. 6) Anatomia del betta (Foto dal web)

 

Ma perché il nostro amico possiede quest’organo che gli altri pesci non hanno? Per rispondere bisogna rivedere il suo habitat naturale.
Come già accennato è un pesce che in natura vive in acque molto basse e in alcuni casi addirittura in piccole pozze ritenute, specie con le alte temperature, al limite dell’ossigenazione. Nel tempo, questi pesci si sono evoluti proprio per poter vivere, a volte, in condizioni estreme senza soffrire, respirando aria atmosferica che, attraverso questo organo aggiuntivo, gli permette di ossigenarsi.

– Il nido di bolle
Ritornando al comportamento, abbiamo già detto che il betta è territoriale e come tante specie di animali tende a marchiare il proprio territorio.

Anche se pur piccolo lo spazio, il maschio del betta tiene a contrassegnare la propria zona con un metodo particolare, cioè costruendo un nido di bolle, miscelando la propria saliva all’aria.
Naturalmente il nido di bolle non rappresenta soltanto la marcatura del territorio ma verrà costruito anche in fase di riproduzione poiché servirà a sostenere le uova riposte dal maschio o da entrambi.

In cattività spesso si dice che la costruzione di un nido di bolle da parte del maschio indica che è in buona salute e l’habitat ricreato è idoneo alle condizioni del pesce.
Nell’immagine che segue (Fig.7), si può notare il nido di bolle costruito da un maschio di betta.

 

(Fig. 7) Nido di bolle

 

– L’abbraccio
Di cosa si tratta? Non è altro che un vero e proprio abbraccio che avviene tra maschio e femmina. È un atteggiamento che si verifica durante l’accoppiamento, in tal caso la femmina si piega su un lato ed il maschio la avvolge curvandosi a forma di “U” su di essa per fecondare le uova che la femmina espellerà durante tale abbraccio (Fig.8).

 

(Fig. 8) L’abbraccio tra maschio e femmina durante l’accoppiamento

 
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