Syngonanthus Caulescens

Syngonanthus Caulescens

Nome scientifico: Syngonanthus Caulescens

Famiglia: Eriocauloceae

Luogo di provenienza: America

Dimensioni: altezza 8-10cm larghezza 6-25cm

Temperatura: 18-28 ° C

Luce: Media

Ph: 6 – 9

Posizione: Frontale

Crescita: Media

Difficoltà: Media

Riproduzione: Per semi o divisione dei rizomi

Note: Diciamo che è una pianta molto affascinante a rosetta che attira l’attenzione soprattutto se inserita in primo piano , le sue foglie nastriformi si diramano da una base come tutte le Synoganthus.

Gli acquascaper utilizzando la Syngonanthus Caulescens a ridosso di legni o rocce per spezzare la continuità di linea o colore visto le sue foglie di un verde veramente molto delicato.

E’ una pianta piuttosto esigente, sicuramente si adatta meglio in condizioni di durezze molto basse parliamo di kh prossimo allo zero e un gh tra 5 e 6.

per quanto appena descritto è auspicabile coltivarla su fondo allofano dove trova un ambiente a lei adatto.

Analizzando la luce di cui ha bisogno direi che più che tanta potenza meglio puntare sulla qualità del fascio luminoso in termini di spettro.

Per quanto riguarda invece temperatura, co2 e fertilizzazione rientra abbastanza nella norma e valgono sempre le stesse regole della sua famiglia.

La sua fioritura è classica di tutte le synoganthus e cioè con una struttura ad alberello con tanti stami e di un colore biancastro. Giusto per indicare una curiosità in questa specie soltanto osservando la struttura e il colore del fiore si possono identificare con certezza la specie.

Non si conoscono fini officinali per questa pianta

Si ringrazia Leonardo Ricapito per averci concesso l’utilizzo della foto e esperienze dirette sulla sua coltivazione in vasca.

aridarum mini blue

Aridarum mini blue

Nome scientifico: Aridarum mini blue

Famiglia: Araceae

Luogo di provenienza: isola di Borneo

Dimensioni: altezza 3-5cm  larghezza 5-8cm

Temperatura: 22-28 ° C

Luce: Media

Ph: 6.0-7.0

Posizione: Frontale , epifita

Crescita: Lenta

Difficoltà: Facile

Note Aridarum mini blue è una bellissima pianta molto rara che per le sue minute dimensioni e definizione della lamina fogliare la colloca tra le piante più affascinanti e belle .

Ha una crescita lenta e sotto una media illuminazione , presenza di co2 (non essenziale ma consigliata) e potassio avrà una crescita sana e robusta.

In immersione può essere collocata sotto luce diretta ma bisogna stare attenti alla formazione di alghe sulla lamina fogliare che ne compromette la formazione di clorofilla.

Essendo classificata come epifita può essere legata con filo di nylon , cotone o utilizzando delle colle specifiche cianoacrilate a radici,legni o arredi porosi ,poi sarà lei stessa ad ancorarsi con le sue radici che presentano molti peduncoli ramificati.

Per ammirare la sua bellezza si consiglia di piantumarla nella zona frontale della vasca.

Ci tengo a sottolineare che questa è una pianta non adatta alla coltivazione in sommerso o meglio si adatta e emette foglioline nuove ma alla lunga tende a regredire fino a morire completamente, per una buona riuscita della sua coltivazione la situazione migliore è il semiemerso rispecchiando il suo luogo di origine che sono le sponde dei fiumi.

Si evidenzia inoltre che questa tipologia di pianta vista la sua rarità è difficile da reperire in negozio.

Non si conoscono fini officinali per questa pianta

Riproduzione Per separazione rizoma

anubias-na-awhite-sp-alba

Anubias nana white sp. alba

Nome scientifico: Anubias nana white sp. alba

Genere:Anubias

Famiglia: Araceae

Luogo di provenienza: Cultivar

Dimensioni: altezza 2-3cm larghezza a seconda del rizoma

Temperatura: 22-26 ° C

Luce: media

Ph: 6,5 – 7

Posizione: Anteriore , epifita

Crescita: Lenta

Difficoltà: Facile

anubias-na-awhite-sp-alba

Note: E’ una anubias rarissima infatti è difficilissimo reperirla in commercio e qualora si trovasse il costo è veramente importante ,non è difficile da coltivare e la crescita risulta molto lenta ,non necessita di CO2.
La particolarità di questa pianta è la colorazione infatti assume una tonalità biancastra con delle leggere striature verdognole, questo ne denota il fatto della quasi totale assenza di clorofilla, è consigliabile inserirla in vasche già mature per evitare che in poco tempo si possa riempire di alghe molto antiestetiche visto che gradisce anche una luce moderata che si attesti anche sul 0,6 w/lt .

Qualora si coltivi in acquario con somministrazione di co2 e aggiunta di microelementi completi più potassio supportato con luce medioalta la farà reagire immediatamente buttando fin da subito nuove foglie attestandosi poi su di una foglia ogni 10 giorni. Questa pianta viene collocata tra le anubias più belle di sempre.

Essendo una epifita si consiglia di legarla con filo di nylon , cotone o con colle cianoacrilate a arredi senza interrare il rizoma evitando di farlo marcire e arrecare danni irreparabili alla pianta.

Non si conoscono fini officinali per questa pianta

Riproduzione: Taglio rizoma

 

Per l’esperienza di coltivazione e la concessione dell’utilizzo della foto di ringrazia Giuseppe Carrano

Anubias nana pinto

Anubias nana pinto

Nome scientifico: Anubias nana pinto

Genere: Anubias

Famiglia: Araceae

Struttura: Rhizome

Origine: Cultivar

Dimensioni: altezza 5cm larghezza <10cm

Acqua: durezza da bassa a media

Temperatura: 21° – 27°C

Ph: 5,5 – 8

Luce: bassa

Posizione: Anteriore , epifita

Crescita: Lenta

Difficoltà: Facile

Caratteristiche: La Anubias nana pinto è una pianta epifita molto resistente e robusta.

E’ una pianta dal colore inusuale infatti difficilmente si trovano piante bianche in commercio , il fatto di non avere foglie verde lo dimostra il fatto che le sue piccole foglie sono prive di clorofilla e sta studi si rileva che questo sia dovuto ad un virus che la pianta geneticamente immagazzina nel suo metabolismo. Una pianta veramente affascinante da coltivare in vasca in mezzo al verde e questa sua caratteristica la classifica tra le piante rare da trovare in commercio.

Non ha grosse esigenze infatti non necessita di CO2 e basta somministrare una fertilizzazione blanda di micro e macro elementi per mostrare tutto il suo splendore.

Attenzione a non esagerare con oligoelementi e luce altrimenti le foglie si riempiranno di alghette che daranno noia alla fotosintesi della pianta.

Si consiglia la piantumazione della Anubias nana pinto su legni e rocce. Eventualmente si può legare con del filo di nylon o cotone agli arredi , poi sarà la pianta stessa a aderire e ancorarsi.

In estremo si possono utilizzare delle colle cianoacrilate per il fissaggio ma bisogna fare attenzione a non ostruire la parte bassa altrimenti la pianta ne soffrirà e potrà arrivare anche a marcire.

Non interrare il rizoma ma farlo aderire sul terriccio favorendo la penetrabilità di radici spontanee dalla parte inferiore del rizoma. Il rizoma non va interrato altrimenti tenderà a marcire.

Fiorisce in acqua con il classico fiore che contraddistingue le anubias e cioè a forma di calice che somiglia ad una calla , infiorescenza con una spata bianca. Non è un bellissimo fiore ma la fioritura rimane sempre un evento straordinario. Il fiore sommerso tende a marcire dopo una o due settimane e dipende molto dalle condizioni chimico/fisiche dell’acqua.

Pianta molto utilizzata dagli acquascaper per la sua particolare colorazione che spezza la linea dei colori.

Riproduzione: Per taglio del rizoma.

 

 

Eriocaulon parkeri

Eriocaulon parkeri

Nome scientifico: Eriocaulon parkeri

Genere: Eriocaulon

Famiglia: Eriocaulonaceae

Luogo di provenienza:  Nord america

Dimensioni: altezza 3-5 cm(oltre 20 con i fiori) larghezza 5-6 cm max

Temperatura: 18-28 ° C

Luce: Alta

Ph: 5.5 – 7.0

Gh: 8 – 12° dgh

Kh: 4 – 6° dkh

Fe: 0.1 mg/lt

NO3: 10  mg/lt

PO4: 0.5 mg/lt almeno

Posizione: Anteriore

Crescita: Media

Difficoltà: Difficile

Note: Pianta a rosetta classificata ed entrata a far parte del programma NEPCoP (New England Plant Conservation Program ).

E’ una pianta che si trova sulle sponde dei fiumi  sia di acqua dolce che leggermente salata.

Si presenta con una struttura a rosetta ,forma dei bellissimi cespuglietti che in primo piano danno un effetto molto elegante alla vasca. le foglie sono nastriformi e per rimuovere le vecchie o sfoltirle basta staccare nel senso opposto della crescita,

predilige acquari maturi e con fondo fertile, preferibilmente terra allofana ,ma si ottengono discreti risultati anche con fondi inerti fertilizzati con tabs, la fertilizzazione in colonna è indispensabile soprattutto di ferro. Richiede abbondante CO2.

Anche l’Eriocaulon Parkeri, come tutte le pianta dello stesso genere, possono riprodursi per fioritura che si sviluppa, con nuove plantule, solo se i fiori sono in emerso.

Per ricreare nuove plantule in sommerso tra appassionati abbiamo notato che abbassare la temperatura dell’acqua sotto i 24°C favorisce l’accrescimento delle piante, è sconsigliato far crescere i fiori delle pianta in sommerso in quanto si rischierebbe la morte della pianta stessa a causa di un dispendio energetico elevatissimo per la creazione dei fiori.

Non gradisce molto la presenza di carbonio liquido, quindi questo va dosato con moderazione.

Fattori indispensabili per una crescita rigogliosa della pianta, anche se di più facile coltivazione rispetto le sue simili, sono:
– quantità rilevante di CO2, ovvero presenza costante di nebbiolina (30-40mg/l).
– quantità discreta di ferro almeno 0,1-0,2mg/l o superiore
– buon fondo fertile
– ottima stabilità dei valori, soprattutto NO3, PO4 e Fe

Riproduzione: Per scissione

Eriocaulon parkeri

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