Fontinalis antipyretica Willow Moss

Fontinalis antipyretica Willow Moss

Nome scientifico: Fontinalis antipyretica (Willow Moss)

Genere: Fontinalis

Famiglia: Fontinalaceae

Luogo di provenienza: Sud-Est asiatico

Dimensioni: altezza infinita larghezza infinita

Temperatura: 15-26 ° C

Ph:6.0-8.5

Luce: Media – Altissima

Crescita: Lenta

Difficoltà: Media

Note: La Fontinalis antipyretica Willow Moss è una pianta che negli ultimi anni sta guadagnando notorietà prevalentemente nei coltivatori di felci e muschi, può crescere facilmente in vasche dove la fertilizzazione è assente compresa la somministrazione di co2 , però in presenza di questi due elementi diventa più sana e robusta.

Utilizzata moltissimo in vasca con gamberetti perchè di vitale importanza infatti grazie alle sue piccole ramificazioni può essere sede di minuscoli ciliati di cui i gamberetti se ne cibano e inoltre rappresenta un buon nascondiglio per i piccoli.

Grazie al suo bel colore verde e alla sua forma cadente viene molto utilizzata dagli acquascaper per rivestire legni , arredi spezzando la continuità dell’ambiente e trasferire quella naturalezza di cui hanno bisogno questi ambienti acquatici.

Il Fissidens fontanus cresce lentamente e si ancora spontaneamente agli arredi , ovviamente all’inizio dobbiamo aiutarlo noi legandolo con del filo di cotone , nylon oppure utilizzando delle colle cianoacrilate (vedi foto sotto).

Non ama forti correnti altrimenti ce lo ritroveremo sparso per tutta la vasca senza avere possibilità di ancorarsi.

La sua riproduzione avviene per mezzo di spore rilasciate in vasca , infatti ce lo possiamo vedere spuntare in punti della vasca dove non lo abbiamo mai posizionato.

E’ un muschio che può crescere anche in altezza e assume una forma veramente caratteristica .

In commercio lo troviamo anche già ancorato su arredi o rete metalliche che ci agevolano il posizionamento in vasca .

Non si hanno notizie su fini officinali per questa pianta .

Riproduzione Per talea

Elatine triandra

Elatine triandra

Nome scientifico: Elatine triandra

Genere: Elatine

Famiglia: Hydrocharitaceae

Luogo di provenienza: America del Sud

Dimensioni: altezza 5-10 cm larghezza 1-3cm

Temperatura: 18-28 ° C

Ph: 6.0-7.5

Luce: Alta

Posizione: epifita

Crescita: Media

Difficoltà: Media

Note: E’ una bellissima pianta molto rara da vedere in acquario in quanto è quasi scomparsa dal mercato, di un colore giallo verde si propaga bassa strisciando sul terreno.

La Elatine triandra ha gli steli molto morbidi che si spezzano facilmente e forma dei cespugli bassi veramente molto densi, in natura la si può trovare anche su terreni fangosi e risaie.

Elatine triandra

Per crescere bene ha bisogno di luce intensa , buona CO2 e un valido apporto di oligoelementi altrimenti le carenze non tarderanno a presentarsi. Predilige temperature al di sotto dei 23 gradi.

Molto facile assistere a fioritura fino anche alla produzione di semi.

Questa pianta trova largo impiego negli acquascaper che la utilizzano per formare un bellissimo tappeto in primo piano e moltissime volte, se piantata in terrazze tende a scendere verso il basso tipo una cascata creando un effetto colorato molto suggestivo, viene utilizzata molto perchè con il suo colore giallo/verde crea un grande contrasto con altre piante rosse , brune o di un verde intenso.

Non si conoscono fini officinali per questa pianta.

Riproduzione: Per Talea

Crepidomanes auriculatum

Crepidomanes auriculatum

Nome scientifico: Crepidomanes auriculatum

Famiglia: Hymenophyllaceae

Genere: Filmy Ferns o felci a setola

Luogo di provenienza: Cosmopolita

Dimensioni: Altezza 8-15cm Larghezza 8-13cm

Temperatura: 20 – 28 °C

Ph: 5.0 – 7.0

Posizione: Centrale , epifita

Luce: Bassa

Crescita: Lenta

Difficoltà: Difficile

Crepidomanes auriculatum

Note: La Crepidomanes auriculatum è una pianta molto particolare quanto rara infatti è molto difficile da reperire in commercio.

Appartenenti alla categorie delle Filmy Ferns che raggruppa pochi esemplari di felci trasparenti su rizoma strisciante.

La Crepidomanes auriculatum si presenta come una epifita e quindi con struttura a rizoma e per questa può essere legata su supporti o arredi con del filo di nylon o cotone oppure utilizzando delle colle cianoacrilate facendo attenzione a non danneggiare il rizoma.

Non interrare il rizoma per evitare che marcisca.

Non necessita di grandi cure visto che si adatta facilmente alle condizioni chimico/fisiche più svariate ,in natura sta per la maggior parte dell’anno in emerso per poi andare in sommerso durante il periodo delle piogge che sono abbondanti.

Questo fa capire che si può benissimo coltivare anche in emerso ed è indicata per ambienti paludari.

Vista la sua lentezza di crescita bisogna  fare attenzione a non sottoporla ad una luce troppo intensa perchè potrebbe favorire la comparsa di alghe che ne compromettono lo sviluppo della pianta. Le foglie si presentano di un verde molto intenso che in vasca da un bel contrasto.

Non si conoscono fini officinali per questa pianta.

Riproduzione: Per taglio del rizoma

Cardamine lyrata

Cardamine lyrata

Nome scientifico: Cardamine lyrata

Famiglia: Brassicaceae

Luogo di provenienza: Cina settentrionale,Corea Giappone

Dimensioni: fino a 50cm

Acqua: durezza media

Temperatura: 15 – 22 °C

Luce: bassa

Ph: 6,5 – 7

Posizione: epifita

Crescita: veloce

Difficoltà: facile

Caratteristiche: E’ una meravigliosa pianta a rami sottili e a foglie lirate che cresce in zone umide e paludose ombrate e presenta due crescite diverse se si coltiva in sommerso(verde poco intenso e foglie più piccoline) che in emerso (con foglie più grandi e raggiunge un verde più intenso).

Si estende in modo strisciante come un rampicante e si ambienta facilmente sia in layout ad acqua fredda che in acqua tropicale. In acqua fredda ci troveremo delle foglie più grandi mentre in acqua tropicale delle foglie più piccole. Anche in emerso la morfologia cambia notevolmente.

In acquascaper la Cardamine lyrata è molto utilizzata per dare un effetto scenico su arredo e altro infatti crescendo in modo strisciante ricopre tutta la superfice che ha a disposizione.

La sua propagazione avviene per stolonatura e non è difficoltosa infatti basta tagliare tra gli internodi che molto velocemente lo stolone si allunga in altre direzioni di quella del taglio. Questo tipo di comportamento ci è favorevole per correggerne la crescita e formare dei cespugli ditti e densi.

Cresce bene anche con poca luce e senza CO2 , questo ci fa capire che non è una pianta esigente ed è adatta anche ai neofiti.

Non si conoscono fini  officinali per questa pianta.

 

Riproduzione Per stolonatura

Bucephalandra Motleyana sp Schott

Bucephalandra Motleyana sp Schott

Nome scientifico: Bucephalandra Motleyana sp Schott

Genere: Bucephalandra

Famiglia: araceae

Luogo di provenienza: isola di Borneo

Dimensioni: altezza 10-50cm larghezza 10-100cm

Temperatura: 25-26 ° C

Luce: Media

Ph: 6.0-7.0

Posizione: Frontale , epifita

Crescita: Lenta

Difficoltà: Facile

Riproduzione Per talea

Note La si può coltivare in due modi e cioe:

  •  Come epifita legandola ad un substrato
  •  Piantandola nel substrato

É una pianta caratterizzata come epifita quindi si può inserire in acquario legandola a degli arredi con filo di nylon , cotone oppure utilizzando delle colle cianoacrilate facendo attenzione a non danneggiare la zona da dove fuoriescono le radici essendo una pianta a rizoma.

Le foglie leggermente ovalizzate all’apice si presentano di un bel verde intenso.

La Bucephalandra Motleyana sp Schott è la prima varietà di bucephalandra importata in Italia dal Borneo e ad oggi ne esistono tantissime varietà ricche di forme e sfumature di colore con esigenze diverse.

Questa in particolare non ha grandi esigenze infatti non necessita di CO2 e fertilizzazione spinta ma il potassio non deve mai mancare .

Cresce in riva ai fiumi come si vede dal video sottostante e per questo è molto adatta per i paludari dove trova larghissimo impiego dando il massimo del suo splendore.

La fioritura della Bucephalandra Motleyana sp Schott è molto scenica infatti avviene in sommerso con l’emissione di un fiore su picciolo a calice di un bianco intenso che appena schiuso nel giro di pochi giorni (a secondo delle condizioni chimico/fisiche) tende a marcire.

La sua riproduzione avviene per talea infatti dalla base si ripartono delle nuove piantine perfettamente autonome che una volta staccate avrà una parte di rizoma quindi proprio per questo si possono avere nuove piantine anche separando il rizoma basta lasciare almeno 3/5 foglioline.

Non si conoscono fini officinali per questa pianta .

 

Per maggiori approfondimenti clicca sul seguente link:
“Bucephalandra un genere sconosciuto in Italia”