Cryptocoryne pygmaea

Cryptocoryne pygmaea

Nome scientifico: Cryptocoryne pygmaea

Famiglia: Araceae

Genere: Cryptocoryne

Struttura: a rosetta

Luogo di provenienza: Asia (Filippine)

Struttura: Rizoma

Dimensioni: altezza 10-15 cm larghezza 10-20cm

Temperatura: 20-29 ° C

Ph: 6.5-7.0

Luce: Bassa

Posizione: Anteriore

Crescita: Lenta

Difficoltà: Media

Note: Pianta di difficile coltivazione in quanto ne risente molto di variazioni e condizioni chimico/fisiche avverse.

La Cryptocoryne pygmaea si presenta con una struttura a rosetta con delle foglie allungate dal picciolo di un verde pallido con la parte inferiore di un colore rosa particolare

Risulta molto ornamentale grazie alla sua forma e alla sua colorazione, pertanto è usata come pianta di primo piano a ridosso di arredi o proprio di altre piante più alte spezzando forma e colore.

Parte del suo nome è dovuto ala forma particolare della spata (parte dell’infiorescenza ) che risulta essere inusuale in sommerso ma che avviene solo in emerso visto che in natura si trova su sponde  di fiumi ruscelli ma comunque in bassi livelli di acqua.

Cresce in condizioni di acqua non molto dura ma in presenza di un fondo arricchito , protocollo in colonna e co2 forma dei splendidi cespugli.

Non necessita di molta Co2 ma se somministrata contribuisce ad una crescita più robusta.

Non si conoscono fini officinali per questa pianta.

Per un approfondimento sulla sua coltivazione con una testimonianza diretta cliccare qui 

Riproduzione Per stolone

Cryptocoryne parva

Cryptocoryne parva

Nome scientifico: Cryptocoryne parva

Genere: Cryptocoryne

Famiglia: Araceae

Luogo di provenienza: Asia (Sri Lanka)

Struttura: a rosetta

Dimensioni: altezza 5-15 cm larghezza 3-7cm

Temperatura: 20-28 ° C

Ph: 6.5-8.0

Luce: Alta

Posizione: Anteriore

Crescita: Lenta

Difficoltà: Media

Note: La Cryptocoryne parva è una pianta fantastica quando piccola infatti le sue dimensioni contenute la classificano come tra le più piccole del genere crypto.

La sua dimensione la rendono adatta per acquari di piccole dimensioni o per formare uno splendido prato sul frontale della vasca , la sue crescita è abbastanza lenta ma una volta partita non si ferma più.

In emerso cresce più rapidamente e con una struttura leggermente più grande.

Per il suo grosso utilizzo è molto richiesta ed è per questo classificata tra le piante in via di estinzione.

Stolona con facilità su di un substrato fertile soffice e in presenza di potassio , Co2 e una luce intensa crescerà sana e rigogliosa.

la luce deve essere necessariamente molto intensa per il fatto che tenendosi bassa la luce è abbastanza lontana perchè deve attraversare tutta la colonna d’acqua.

Una volta immesse in una nuova vasca, o dopo aver fatto un importante cambio d’acqua, può verificarsi il fenomeno della “Peste delle Cryptocoryne”, che consiste nella marcescenza parziale o addirittura anche totale delle foglie.

In ogni caso se si perde la pianta ma lo stolone non è marcito basta lasciarlo interrato che in breve tempo emetterà nuove foglioline.

Non si conoscono fini officinali per questa pianta.

Riproduzione Per stolone

Cryptocoryne albida

Cryptocoryne albida

Nome scientifico: Cryptocoryne albida

Genere: Cryptocoryne

Famiglia: Araceae

Luogo di provenienza: Asia (Tailandia)

Struttura: A rosetta

Dimensioni: altezza 10-30 cm larghezza 12-20cm

Temperatura: 22-28 ° C

Ph: 5.5-8.0

Luce: Alta

Posizione: Posteriore o laterale

Crescita: Lenta

Difficoltà: Media

Note: La Cryptocoryna albida è una bellissima pianta palustre di difficile reperibilità, in sommerso si presenta più piccola della coltivazione in emerso e la crescita risulta essere lenta.

Le foglie si diramano da un lungo picciolo e la colorazione varia dal verde al marrone marmoreo tanto da assumere anche nella stessa vasca colorazioni e forme diverse.

In forma sommersa si presenta più piccolina che in natura anche se in presenza di forte luce e buona fertilizzazione .

Come per le altre cryptocoryne la fioritura in sommerso non si presenta mai, cosa diversa in emerso dove fa capolino alla base appena sopra lo stolone un calice chiamato spada dove all’interno è presente il fiore e per vederlo bisogna recidere e tagliare parallelemente alla crescita.

In natura la Cryptocoryne albida la possiamo trovare sulle sponde dei fiumi o alla profondità di poche decine di cm, coltivando in acquario inserire un fondo sabbioso e arricchirlo con nutrienti, torba o limo per dare i giusti apporti alla pianta che li assimila come tutte le Cryptocoryne dall’apparato radicale.

Essendo una pianta che in buone condizioni si mantiene bassa e compatta viene utilizzata come parete verde/marrone nella parte anteriore.

Per la sua potatura tagliare le foglie vecchie e malandate alla base tirandole nel verso opposto alla crescita.

Non si conoscono fini officinali per questa pianta.

Riproduzione Per stolone

Crinum natans

Crinum natans

Nome scientifico:Crinum natans

Genere: Crinum

Famiglia: Amaryllidaceae

Luogo di provenienza: Africa occidentale

Struttura: bulbo

Dimensioni: altezza 150cm larghezza 2cm

Temperatura: 20-30 ° C

Ph: 6.0 – 8.0

Luce: Media

Posizione: Posteriore o laterale

Crescita: Veloce

Difficoltà: Media

Note: Pianta molto particolare che per le sue lunghe foglie è adatta ad acquari di grandi dimensioni dove sfoggia tutta la sua bellezza, presenta delle foglie particolari molto lunghe che possono arrivare fino ad una lunghezza di 100cm,

Le sue radici sono molto forti e le utilizza per ancorarsi bene essendo originaria di luoghi con forti correnti , quindi assorbe nutrimenti dalla colonna,

É una pianta a bulbo che non deve essere tutto interrato ma va lasciata scoperta la parte del colletto per non soffocare la diramazione delle foglie,

La sua riproduzione avviene con l’emissione di piccoli bulbi alla base che possono essere separati anche piccolissimi dando vita a nuove piantine.

La Crinum natans non ha grosse necessità anche in termini di luce e questo la colloca nelle piante di facile coltivazione.

Presenta una bellissima fioritura infatti si manifesta con un fiore grande e di un bianco molto acceso che oltre ad essere profumato assomiglia molto al giglio.

Nella piantumazione si consiglia di inserirla nella parte posteriore contornata da altre piante in modo che le foglie che fuoriescono vanno a spezzare la linea creata dando un bellissimo contrasto visto le foglie di un verde intenso.

Si sconsiglia in oltre di non spostarla spesso perchè potrebbe danneggiarsi in modo irreparabile.

non si conoscono fini officinali per questa pianta.

Riproduzione: per bulbo.

Cabomba caroliana

Cabomba caroliana

Nome scientifico: Cabomba caroliana

Famiglia: Cabombaceae

Luogo di provenienza: Sud America

Dimensioni: fino a 40cm

Acqua: durezza media

Temperatura: 22 – 28 °C

Ph:6,5 – 7,5

Luce: Alta

Crescita: Veloce

Difficoltà: Media

Posizione: Posteriore o Laterale

Caratteristiche: E’ una pianta a stelo lungo e per questo può essere psozionata nella parte posteriore della vasca per creare un bellissimo muro verde che magari può coprire della tecnica .

La Cabomba caroliana sotto luce intensa ha una crescita rapida soprattutto se in presenza di CO2 e una buona fertilizzazione liquida.

La sua lamina fogliare è particolare infatti è formata da tanti aghetti.

Si adatta a qualsiasi condizioni di acqua ma non per questo è consigliata ai neofiti infatti basta poco perchè vada in sofferenza arrivando anche a perderla.

Una sua sofferenza della Cabomba caroliana si nota immediatamente infatti nel giro di poco tempo tende ad ingiallire a perdere tutte le foglie ed ad allungare gli internodi.

La riproduzione avviene per talea , basta tagliare tra gli internodi e ripiantare l’apice che continuerà a crescere e dalla parte recisa si darà vita a nuove gemme e piantine autosufficienti.

Per la separazione delle nuove piantine bisogna attendere che la talea abbia una dimensione tale da poterla recidere e trapiantare.

Non si conoscono fini officinali per questa pianta.

Vista la sua elevata capacità di adattarsi alle condizioni di acqua più estreme e alla sua facilità di riproduzione è stata classificata nel lontano 2014 come “Pianta invasiva” dalla comunità europea quindi ne è stata condizionata sia l’importazione e la successiva vendita che la coltivazione   

 

Riproduzione Per talea.