Aglio in acquario

L’aglio è una pianta bulbosa di origine asiatica nota per le i suoi benefici alla salute da molto tempo,già dai tempi antichi veniva impiegata per integrare i cibi e con il suo sapore aspro e pungente veniva considerato un integratore di forza energetica e del sistema immunitario facendo in modo di rinforzare gli antichi lavoratori per le necessità che avevano di effettuare le loro prestazioni.Successivamente nel decenni è stato oggetto di studi di molte case farmaceutiche.

L’aglio è ricco di minerali ma povero di calorie e trova largo impiego anche in acquariologia infatti con questa piccola guida staremo a spiegare come integrare i suoi principi attivi e spiegheremo anche i suoi benefici allo scopo di migliorare la salute dei nostri pesci. Cerchiamo di capire meglio il perchè può essere un così valido alleato nella prevenzione delle malattie.

L’aglio contiene anche vitamine B1, B2, B3, B5, B6, B9, C ed E ed è stato accurato che anche nei pesci ne migliorano il sistema immunitario e aumentano la loro colorazione. Altri componenti minerali contenuti sono il calcio, ferro, magnesio, fosforo, potassio, rame, manganese, selenio sodio e lo zinco.
Inoltre contiene allicina, una sostanza utilissima per la prevenzione e la cura di numerose patologie. Tra i vari effetti terapeutici che ha sottoliniamo le sue proprietà come antisettico, antimicrobico e antiaterosclerotico anche nell’essere umano.Vanta infatti ottime proprietà contro alcuni batteri, virus, protozoi e parassiti.

L’aglio viene usato nelle nostre vasche per i seguenti motivi:
– aumenta l’appetito
– vivacizza la colorazione
– dà energia ai nostri pesci
Ma la sua miglior qualità è quella di prevenire le malattie.

Sul mercato esistono tantissimi prodotti che contengono estratto di aglio,dai mangimi arricchiti a proprio l’estratto liquido per poterlo utilizzare nel modo in cui si preferisce.Nel mondo acquariofilo italiano Seachem è stata la prima casa produttrice a mettere in commercio un prodotto contenente il principio attivo dell’aglio, utilissimo per l’eliminazione dei radicali liberi e quindi per la prevenzione delle malattie per i pesci d’acqua dolce e salata. Il nome del prodotto è GarlicGuard.

Puo’ essere somministrato direttamente in vasca senza nessuna controindicazione visto che non ne aumenta il carico organico però se ne hanno effetti piu’ consistenti se si inzuppa il cibo(meglio se congelato o in fiocchi).Ci tengo a precisare che il prodotto non è un semplice estratto di aglio altrimenti tenderebbe nel tempo a deteriorarsi ma è stato aggiunto solo il pricipio attivo dell’aglio per renderlo più durevole nel tempo.Inoltre è stato arricchito da acido ascorbico (Vitamina C) che oltre al suo potere antiossidante rappresenta una riserva di energia per il pesce aumentando le difese immunitarie dello stesso.

Altra azienda che ha messo sul mercato un prodotto molto valido è la Shg ,un prodotto prodotto da coltura biologica senza aggiunta di conservanti

Questo prodotto non produce il classico cattivo odore di aglio in quanto è stato prodotto estraendo direttamente e soltanto il principio attivo dell’aglio e quindi puo’ essere immesso direttamente in vasca oppure utilizzato per inzuppare il mangime qualche minuto prima di somministrarlo come indicato nella dimostrazione del video sotto.

https://www.youtube.com/watch?list=PLZI_lVgfne36aHhMhKScT4sGVV1i8GCTJ&v=bdMC5TeLS20

 

In commercio sono in vendita dei mangimi già arricchiti con succo di aglio come l’esempio riportato in foto sotto.

esempio di granulare arricchito con succo di aglio

 

Se invece si volesse agire autonomamente ad estrarre il succo d’aglio ne bastano 2 spicchi (dose per acquario di 30 litri) avvolti in un panno sottilissimo da spremere in prossimità dell’uscita del filtro.Attenzione a non sovradosare e a non versare anche la polpa nel nostro acquario perché potrebbe alterare i valori chimici dell’acqua (soprattutto i fosfati) arrecando non pochi effetti collaterali.
Si puo’ intingere il cibo spremendo uno spicchio d’aglio e inzuppando le varie gocce che si riescono ad estrarre somministrandolo poi ai pesci che ne ottenerranno un maggior beneficio anzichè somministrandolo direttamente in vasca,sopratutto all’intestino per la sua proprietà antibatterica e disinfettante.

Spremendo l’aglio in acquario introduciamo principalmente due sostanze :
– un aminoacido non proteico instabile chiamato cisteina;
– un enzima chiamato alliina
L’unione di queste due sostanze forma l’allicina, sostanza che penetra nei tessuti tanto è vero che maneggiando l’aglio ne resterà l’odore intinto sulle mani a lungo.Inoltre se ne percepirà anche un leggero odore in prossimità della vasca.

In conclusione l’estratto di aglio è molto benefico per la vita dei nostri amici pinnuti però facciamone buon uso e evitiamo di esagerare con il suo utilizzo per non arrecare danni.Si ringrazia per la collaborazione:

  • Andrea Ongaro che ci ha fornito nella descrizione del prodotto seachem autorizzandoci all’utilizzo di dette informazioni.
  • Rosa Nastri che ci ha fornito foto e informazioni sui prodotti Shg autorizzandoci all’utilizzo delle stesse.

 

 

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Guida impaginata da Marco Ferrara

 

Rocce vive

Con questa breve guida cercherò di spiegare l’importanza delle rocce vive in un acquario marino tropicale.
Come ben sappiamo al giorno d’oggi grazie al continuo sviluppo di tecniche di gestione e nuovi accessori sempre più performanti in campo dell’acquariofilia marina, abbiamo la possibilità di ricreare dei veri e propri angoli di barriera corallina in acquario permettendoci appunto di allevare anche coralli esigenti come potrebbero essere i coralli duri di tipo sps (coralli duri a polipo corto ).

Non entrerò nei particolari del metodo di gestione dove appunto è previsto l’uso delle rocce vive,ma vi accenno che tale metodo viene chiamato metodo berlinese.

Perché le chiamiamo rocce vive? Semplicemente perché al loro interno conservano tutta quella microfauna molto importante per lo svolgimento dei processi biologici in acquario,e la loro provenienza deve essere tropicale, generalmente indonesiana o dalle isole fiji, dove ci sono dei veri e propri allevamenti.

Ma vi chiederete che funzione hanno all’interno dei nostri acquari; Vi dico subito che le rocce sono di vitale importanza per il funzionamento del sistema , una buona roccia viva deve essere ben popolata di microrganismi, leggera e molto porosa di seguito spiegherò il motivo.

Nelle nostre vasche alla base di un buon equilibrio del sistema occupa un ruolo fondamentale il ciclo azotato che non è altro che un processo atto a smaltire tutte quelle sostanze dannose per i nostri acquari.
Molto semplicemente le fasi di questo ciclo sono :
AMMONIO – AMMONIACA – NO2 – NO3 – AZOTO SOTTO FORMA DI GAS
Ma cosa c’entrano le rocce vive in tutto questo?
Ebbene le rocce vive fungono da supporto a tutti quei batteri aerobi e anaerobi atti a poter chiudere il ciclo azotato che sta alla base della vita in vasca, quindi le rocce essendo molto porose renderano possibile nelle aree interne e quindi in zone con carenza di ossigeno, l’insediamento di batteri anaerobi, mentre nelle aree più esterne quindi con quantità di ossigeno superiori quelli aerobi, oltre a fornire una biodiversità a livello di microfauna molto importante per le nostre vasche.

Brevemente i ceppi di batteri aerobi si occuperanno del processo di nitrificazione, quindi partendo dall’ ammonio ammoniaca, nitriti e nitrati, invece i ceppi anaerobi chiuderanno il ciclo dell’azoto con il processo di denitrificazione e cioè trasformare i nitrati in azoto sotto forma di gas che verrà espulso dalla vasca.
Riferendoci appunto al metodo berlinese che si basa sull’uso delle rocce vive, quando dobbiamo allestire una vasca dobbiamo calcolare un quantitativo di rocce pari a 1kg ogni 5-6 litri di acqua del nostro acquario.
Attenzione però perché questa non è una vera e propria regola il quantitativo di rocce in base ai litri può variare ed è influenzato dal tipo di attrezzature che si hanno, mi riferisco a schiumatoi, illuminazione e movimento, il mercato ci offre molto con prodotti qualitativamente superiori rispetto ad altri, quindi in definitiva se si hanno schiumatoi sovradimensionati ottima illuminazione e ottimo movimento il rapporto kg/litri può variare a 1kg ogni 7-8 litri anche se rocce in più non fanno mai male.

In conclusione mi sento di consigliare di informarsi sul luogo di provenienza delle rocce in fase di acquisto questo perchè le rocce devono essere accompagnate da un documento chiamato CITIES che ne certifica il luogo di provenienza. Questo per evitare spiacevoli inconvenienti magari di evitare l’acquisto di rocce non tropicali.

Spero con questa semplice e ristretta guida di aver dato l’impressione di cosa siano le rocce vive e della loro importanza in un acquario marino tropicale.

 

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Ambientamento pesci

 

Spesso compriamo pesci dal nostro negoziante o magari ci vengono regalati da qualche amico e nel momento in cui li inseriamo in vasca notiamo dopo poco tempo l’insorgere di sintomi strani o addirittura malattie , cio’ è dovuto sicuramente ad un ambientamento non svolto nel modo ottimale , un ambientamento effettuato nel modo scorretto fà abbassare le difese immunitarie e quindi lo rende vulnerabiole a malattie.

Per ambientamento si intende una procedura lenta e continua che fa abituare il pesce alle condizioni del nuovo habitat, I problemi che possono insorgere per un mal Ambientamento pesci svolto in maniera errato sono principalmente di due tipologie :

  1. IMMEDIATI  cioè rilevabili immediatamente o quasi all’inserimento del pesce in vasca e i sintomi piu’ comuni sono nuoto scoordinato,respirazione accelerata ,scatti improvvisi ,stazionamento sul pelo dell’acqua. Questi sintomi il piu’ delle volte sono dovuti a condizioni chimico/fisiche dell’ acqua differenti da dove il pesce è stato fino a poco tempo prima. Se proviene dal negoziante è impensabile che lo stesso abbia una vasca per ogni specie di pesce adattata per valori e arredi visto che da loro è solo un provvisorio passaggio, giusto il tempo di piazzarli sul mercato.
  2. RITARDATO In genere i sontomi compaiono dopo circa 24 ore e si nota isolamento,dondolamento,puntini bianchi sulla cute ,difficoltà al nuoto quindi a risalire e discendere sul fondo ,inappetenza. Questo puo’ essere dovuto a diversi fattori che scatenando una forma di stress che fa abbassare le difese immunitarie e quindi l’insorgere di malattie quali ictyo , batteriosi , colonnaria e tante altre che se prese in tempo possono essere facilmente risolvibile.

Ovviamente il pesce , nella maggior parte dei casi, una volta inserito in vasca si isolerà per non essere attaccato dagli altri inquilini e magari non manifesterà interesse al cibo,  questo non vuole essere un segno di malessere ma solo un naturale comportamento della specie,trascorsi pochi giorni tutto tornerà alla normalità.Una attenta osservazione in questo periodo è consigliata.

L’Ambientamento pesci è un’operazione importantissima da non sottovalutare ed è per questo che ho pensato di stilare questa guida in modo da spiegare come effettuarlo sia in tempi che in modalità evitando qualsiasi problema.

L’operazione è buona norma effettuarla al buio in modo da non suscitare la curiosità degli altri inquilini che magari potrebbero attaccare i pesci appena inseriti.

Prendiamo il sacchetto con dentro i nostri amici pinnuti, apriamolo e mettiamolo a bagno nel nostro acquario,

attendere almeno 15 minuti, cosicché la temperatura dell’ acqua nel sacchetto si eguagli a quella della nostra vasca.

Ambientamento pesci Ambientamento pesci

Passato questo tempo, preleviamo dell’ acqua del nostro acquario pari al 20% dell’acqua del sacchetto e mettiamola lentamente all’interno dello stesso.

Attendere 15 minuti e ripetere l operazione per un totale di 5 volte, in modo che l’ acqua nel sacchetto raddoppi.

Questa operazione serve per far abutuare il pesce alle condizioni chimiche della vasca che potranno essere differenti da dove proviene.

Ambientamento pesci Ambientamento pesci

Passati gli ultimi 15 minuti con il retino prendere i nostri pesciolini e inserirli in vasca, togliere il sacchetto e buttare via l’acqua al suo interno. Consiglio vivamente di lasciare le luci spente fino al giorno seguente in modo da non stressarli ulteriormente.

IMPORTANTE: non mettere mai l’acqua del sacchetto dentro la vasca perchè potrebbe provenire vache soggette a cure o magari additivate di prodotti chimici,inoltre con lacqua si possono veicolare batteri,parassiti o altro che andrebbero a contagiare il nostro acquario.

 

Non si ritiene responsabile nè il compilatore di questa guida ne’ la direzione di acquariofili.com per eventuali errati utilizzi o per comportamenti diversi da quanto indicato nella guida.

 

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Acqua

Acqua per il nostro acquario qual’è la più indicata ?
Con questa breve guida cercherò di illustrare le varietà di acque che generalmente si impiegano per i nostri acquari e elencando ovviamente anche i motivi per i quali alcuni tipi non posso assolutamente essere utilizzate , in questo modo cercherò di chiarire molti aspetti e trovare quindi risposte ai problemi che sorgono inspiegabilmente nelle nostre vasche perchè magari si è convinti che l’acqua è tutta uguale.

Le varietà di acque si distinguono principalmente dal luogo e dal processo di provenienza e possono essere classificate in base ai valori chimici. Prenderemo in esame ovviamente quelle più utilizzate nelle nostre vasche che sono:

 

Acqua di rubinetto

L’acqua di rubinetto varia la propria durezza a seconda della zona in cui viene prelevata . Una cosa importante da sapere è che quest’acqua viene additivata da cloro una sostanza disinfettante che elimina gran parte dei microrganismi presenti,e che allo stesso tempo è poco sopportata dai nostri pesci.

Allo scopo di neutralizzare l’effetto del cloro sono presenti in commercio dei prodotti chimici detti appunto “anti-cloro” o biocondizionatori , dosati secondo le indicazioni del produttore. Sono ormai tutti molto efficaci ma è sempre bene evitare allo stretto necessario l’utilizzo di sostanze chimiche in vasca .

Se si vuole evitare di acquistare questi prodotti,basta riempire delle taniche e lasciarle esposte all’aria per 48 ore in modo che il cloro evapori naturalmente . Una volta che il cloro si sarà rimosso possiamo utilizzare l’acqua per l’acquario. Ovviamente questa acqua deve avere i valori chimici (ph,Kh,Gh,cond,)adatti alla specie di fauna/flora ecc che vogliamo allevare/coltivare. Per correggere questi valori occorre effettuare dei tagli con altre tipi di acque che riportano dei valori differenti e quella più utilizzata e l’acqua osmosi .Anche i parametri chimici di quest’acqua variano da paese a paese.

 

 

 

 

 

Acqua osmosi

L’acqua osmosi è quella ideale per il nostro acquario infatti risulta essere la piu’ indicata perche’ tramite un impianto di filtrazione si ottiene un acqua pura e priva di sali e inquinanti e grazie a sali appositi possiamo ricostruirla secondo i parametri che a noi interessano rendendola idonea al nostro biotopo.

In questo tipo di impianti viene sfruttato il processo di filtrazione dell’acqua infatti grazie alla pressione della rete idrica l’acqua attraversa (nel caso di un impianto a tre stadi) un primo filtro per catturare impurità e solidi sospesi presenti dopodicche’ l’acqua passa in un altro filtro a carboni attivi per trattenere inquinanti e additivanti disciolti e infine viene fatta passare attraverso una membrana che viene classificata in base alla maglia, piu’ stretta è la maglia meno è la quantità di acqua prodotta. La membrana rappresenta proprio il cuore dell’impiantino infatti è proprio qui che vengono trattenuti i sali responsabili della sua durezza, l’acqua quindi in uscita recuperata per essere utilizzata nella nostra vasca. Dalla membrana fuoriesce un altro flusso di acqua detta di scarto e rappresenta tutta l’acqua non filtrata molto ricca di sali,questa viene eliminata e non utilizzata.

In genere il rapporto di produzione acqua è di 1:3 cioe’ 1 litro di acqua buona e 3 litri di acqua di scarto.L’acqua va periodicamente controllata tramite i test in genere Ph e durezza e i filtri sostituiti ogni qual volta di produce molta acqua o si iniziano ad avere innalzamenti dei valori chimici dell’acqua prodotta.

Gli impianti si classificano per la membrana utilizzata e dalla sua capacità di filtraggio , ogni filtro rappresenta uno stadio,ogni impianto puo’ essere additivato di altri filtri aumentandone la capacità di filtrazione e quindi la qualità dell’acqua rimuovendo impurità, minerali, metalli, clorammine, nitrati, fosfati e silicati tutti presenti in quantità variabili .

Alcune specie che ospitiamo in vasca sono molto sensibili all’acqua ricca di bicarbonati, carbonati di calcio e magnesio questo comporta solo indebolimento dei pesci rendendoli più vulnerabili alle malattie e sopratutto agli attacchi batterici e parassitari.Ecco perchè quando si apportano modifiche in acqua sia per abbassare o alzare i valori Gh e Kh,(magari con l’ausilio di acqua osmosi) non dovrà essere assolutamente eseguito in modo drastico (cambio massimo di acqua 30%) le durezze vanno corrette in modo graduale perché potrebbe comportare l’indebolismo degli abitanti in vasca dando cosi’ anche modo a funghi e virus di svilupparsi molto velocemente.

In caso di cambio d’acqua con acqua osmosi per poter rabboccare l’acqua con uguali parametri occorre utilizzare appositi sali per acqua osmosi seguendo le istruzioni del produttore.

 

Acqua demineralizzata

l’acqua demineralizzata viene prodotta con diversi metodi per poter rimuovere i sali disciolti.Ma non è un acqua priva di batteri.Questo tipo di acqua è utilizzata nei processi meccanici dove sono da evitare i depositi calcarei per esempio nei ferri da stiro.

I processi utilizzati sono per bollitura recuperando quella evaporata o miscelando sostanze chimiche che fanno precipitare i sali sul fondo recuperando solo una parte dell’acqua, una cosa simile la facciamo quando si usa l’acqua di rubinetto che lasciamo gli ultimi 5 cm nella tanica che utilizziamo.L’acqua ottenuta da questi processi viene poi filtrata ma con filtri che non sono adatti e impiegatio per produrre acqua da utilizzare in acquariologia.

L’acqua demineralizzata può anche essere prodotta tramite uno scambio ionico impiegando delle resine anioniche o cationiche allo scopo principale di ridurre la conducibilità,i sali vengono rimossi tramite un pretrattamento con dei filtri osmotici.

L’acqua demineralizzata risulterà priva di sali e minerali. Il prezzo è molto conveniente ma sulla etichetta possiamo leggere in evidenza ” NON USARE IN ACQUARIO”. Se si effettua cambi d’acqua settimanali si investono gli stessi soldi di quanto ne vale la pena per acquistare un impianto osmosi nuovo e utilizzare all’occorrenza.

Ne sconsiglio vivamente l’utilizzo in acquario di questa acqua .

 

Acqua piovana

L’acqua piovana in linea di principio può sembrare la più pura e più adatta per  la nostra vasca perché e l’acqua che si ha disponibile in modo naturale e peraltro ad un costo pari a zero.

La prima cosa da chiederci è se questa acqua è adeguata, ovviamente dipende da dove si vive e come la si recupera. Se si vive in una città mediamente popolata l’acqua sarà contaminata da inquinamento a livelli mortali per i pesci in quanto troveremo disciolti tutti quei risultati da smog,polveri sottili e altri inquinanti che sono presenti fluttuanti in aria e che con le piogge vengono intrappolati e veicolati a terra,immaginatevi nelle città nei pressi delle raffinerie o laddove sono presenti dei processi industriali che inevitabilmente emettono in atmosfera sostanze di scarti anche nei limiti consentiti dalla legge.

E’ altresi’ sconsigliato cimentarsi a raccogliere l’acqua dai tetti o con particolari attrezzature atte a convogliare l’acqua perchè risultera’ molto ricca di polveri e altro che magari si deposita su questi supporti,tuttalpiù si puo’ recuperare dell’acqua solo esponendo all’aria dei contenitori con una bocca molto larga ma questo impiegherà tantissimo tempo.

Ne sconsiglio vivamente l’utilizzo in acquario di questa acqua .

 

Acqua minerale

L’acqua minerale, acquistata in farmacia per neonati può essere usata in acquario perché la  mineralizzazione è molto bassa e ha un pH neutro. Essendo l’acqua trattata non ha batteri, parassiti, virus o funghi.

Il costo di quest’acqua è di 1-1,20 euro per litro quindi non proprio conveniente.Ad ogni modo si puo’ vedere la sua composizione chimica sul retro della bottiglia dove sono riportati tutti i parametri chimico/fisici

 

Acqua di sorgente

L’acqua di sorgente è quella acqua che fuoriesce spontaneamente da rocce,terreni,cavità siano esse in altura o pianura , indipendentemente dalla sua qualità o parametri chimico/fisici.L’acqua di sorgente è definita un acqua pura perchè viene filtrata naturalmente da strati di rocce,sabbia o quant’altro incontra nel suo cammino in natura pero’ dobbiamo fare i conti al giorno d’oggi con tutti gli inquinanti presenti che vengono utilizzati nelle campagne sopratutto quando questa acqua sgorga in pianura e non in altura.

L’acqua di sorgente può essere contaminata da parassiti, batteri e funghi il quale può distruggere sia la flora che fauna presente in vasca. Se proprio la si deve utilizzare va bollita per eliminare agenti patogni ed eventuali formazioni unicellulari.

 

 

 

In conclusione spero di aver spiegato in modo semplice e intuitivo le acque che in genere possono essere utilizzate in acquario e quelle che non devono essere usate sottolineandone il motivo. Ad ogni modo mi sento sempre di consigliare l’acquisto di un impianto osmosi perche’ verra’ ripagato nel tempo e anche i nostri pesci ringrazieranno.La filtrazione osmotica risulta essere il metodo piu’ remunerativo e sopratutto puo’ essere prodotta acqua nella piu’ totale indipendenza quando se ne avrà la necessità e nelle quantità più opportune.

 

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estate in acquario

Estate in acquario può risultare un titolo per alcuni versi molto riduttivo ma sappiamo tutti che racchiude una serie di domande che ci poniamo quando questa stagione è alle porte.

La prima cosa da dire è che la temperatura dell’acqua dell’acquario è molto condizionata dalla temperatura esterna infatti tramite gli stessi vetri riesce a scaldarsi o raffreddarsi a seconda dell’ambiente circostante.Se quest’ultimo risulta controllato da un sistema di condizionamento è evidente che la temperatura in vasca si manterrà entro certi limiti dettati da diversi fattori , scambio tramite i vetri,evaporazione ecc ecc.

Con l’arrivo del caldo le domande sono tantissime la prima fra tutti è quella se continuare a  di mantenere collegato alla corrente elettrica il termoriscaldatore o se conviene staccarlo.

Secondo il mio punto di vista il termoriscaldatore non andrebbe staccato dalla spina per il semplice motivo che la temperatura in vasca salirà da sola a tal punto da superare il set impostato e quindi resterà staccato per tutto il periodo estivo.

Evitare di staccarlo ci garantisce una certa tranquillità sopratutto nel periodo di giugno/luglio quando gli  acquazzoni estivi portano una repentina discesa delle temperatura. Inoltre alla fine della stagione estiva  il più delle volte ci si dimentica di riattaccarlo e quindi le temperature scendono sotto valori non accettabili.

Di contro però posso dire che la maggior parte degli utenti lo stacca per precauzione ed evitare danneggiamenti dettati dal mal funzionamenti cioe’ che il termoriscaldatore essendo il piu’ delle volte elettromeccanico può avere che le lamelle responsabili del contatto del rele’ per azionare il funzionamento rimangano attaccate/fuse e quindi fornirebbe temperatura fino a valoti troppo alti.

 

 

 

 

A questo scopo io consiglio sempre di utilizzare l’ STC1000 un particolare apparecchio elettronico che permette il controllo del termoriscaldatore in riscaldamento e delle ventole per il raffreddamento in modo molto efficace e sicuro

qui di seguito trovare i link per poter analizzare quanto detto appena sopra :

Per concludere si consiglia di non staccare il termoriscaldatore e fornire il controllo ad un stc1000.

Nonostante il termoriscaldatore non fornisca energia termica alla vasca la temperatura continua a salire e quindi spesso ci chiediamo cosa fare per poter abbassare la temperatura in vasca portandola a valori accettabili,la prima cosa è quella di aprire leggermente il coperchio o addirittura toglierlo in acquari chiusi perchè in questa maniera di agevola la vaporizzazione e quindi di conseguenza il raffreddamento della vasca,cerchiamo almeno di avere due aperture in modo da creare una sorta di corrente sul pelo dell’acqua.L’apertura del coperchio ovviamente dipende dagli inquilini della vasca che potrebbero saltare fuori o in caso di lumache che le ritroveremo a passeggio per casa.

Come indicato sopra il raffreddamento è facilitato favorendo l’ evaporazione e creando una corrente sul pelo superficiale si rende possibile lo smaltimento delle correnti calde che tendono sempre a salire verso l’alto,questa corrente può essere naturale o fornita da ventoline montate sul bordino della vasca che immettono aria lambendo la superfice,per la costruzione potete consultare i seguenti link:

Si dovrà fare molta attenzione al montaggio delle ventole perche’ dovranno lambire la superfice in modo da creare un corridoio di flusso che sfiorando la superfice dell’acqua trasporta l’aria calda e garantisce un ricircolo con quella piu’ fredda .Evitare di indirizzare il flusso direttamente sul pelo perche’ rimbalzando non sarà per nulla efficace.

La cosa assolutamente sconsigliata è quella di cercare di indurre un calo delle temperature introducendo del ghiaccio direttamente in vasca o nel filtro.E’ vero questo contribuisce ad abbassare le temperature ma fornisce degli sbalzi a flora e fauna provocando altri problemi,nel caso di pesci si potrebbe provocare l’ictyo o malattia dei puntini bianchi , nel caso di piante problemi di assorbimento dei nutrimenti e quindi stasi vegetativa.

Potrebbe aiutare a fare dei cambi con acqua di qualche grado piu’ fredda ma dopo qualche tempo torneremo allo stesso punto e quindi sarà necessario adottare qualche azione che magari ci dia un margine piu’ lungo.

L’abbassamento della temperatura come già detto è reso possibile grazie alla evaporazione che porta ad una diminuzione del livello dell’acqua e quindi dovra’ essere reintegrato , come ben sappiamo la parte che evaporera’ sarà priva di sali che resteranno disciolti in vasca aumentandone la concentrazione.Si consiglia di integrare solo con acqua demineralizzata prodotta da un impianto osmosi in modo da mantenere in equilibrio la concentrazione dei sali che sono i principali responsabili della variazine di Kh, Gh e Conducibilità .Evitare di rabboccare solo con acqua di rubinetto.

Questo  rabbocco puo’ essere effettuato in modo manuale oppure automatico,allo scopo potete consultare la nostra guida riguardo il rabocco automatico in vasche aperte

A questo punto volevo far notare che l’evaporazione è meno evidente nelle acqua ricche di sali come per esempio negli acquari di acqua salata ,di conseguenza il raffreddamento tramite apertura coperchio o ventoline diventa molto piu’ difficoltoso e si ha necessità di ricorrere a  refrigeranti con costi veramente elevati.

Ad ogni modo cercare di mantenere la temperatura della nostra vasca nei range di allevamento delle specie inserite puo’ solo denotare benessere nei nostri amici pinnuti,spero che questa guida sia utile e sopratutto di facile intuizione per chi approccia da poco in questo mondo fantastico tutto da scoprire.

 

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