Echinodorus barthii

Echinodorus barthii

Nome scientifico: Echinodorus barthii

Genere: Echinodorus

Famiglia: Alismataceae

Luogo di provenienza: Cultivar

Dimensioni: altezza 10-30 cm larghezza 10-20cm

Temperatura: 18-26 ° C

Ph: 6.5-7.5

Luce: Medio Alta

Posizione: Centrale o laterale

Crescita: Media

Difficoltà: Facile

Note: E’ una pianta con una strttura a rosetta particolare , ibrida che in natura non esiste e ha una colorazione di un verde bellissimo,molto calmo e tenue, le foglie giovani presentano dapprima una colorazione rossastra per poi ,crescendo , virare sul verde.

La lamina fogliare si presenta a forma ovalizzata leggermente cuoriforme con la sua struttura e venatura molto marcata e presente ,come tutte le echinodorus è una pianta molto coriacea e può essere impiegata per supporto alla deposizione delle uova dei pesci.

In presenza di un buon fondo fertile e co2 mostrerà tutto il suo splendore.

É originaria del sud america e la troviamo in zone paludose con poca acqua che si sviluppa prevalentemente in emerso.

Molto diffusa in acquario anche tra i neofiti per la sua facilità di coltivazione infatti si riproduce velocemente e sviluppa tante foglie da riempire le zone senza grossi problemi.

Si consiglia l’impiego in grandi vasche visto la sua imponenza ed eleganza.

Utilizzata anche spesso dagli acquascaper posizionate nella parte posteriore o nella zona laterale della vasca per fare da contrasto alle linee create o ai colori.

Il suo apparato radicale risulta essere molto imponente quindi bisogna dotare la parte sottostante di almeno 6-8 cm di fondo ben arricchito di nutrienti visto che si nutre prevalentemente dalla radice.

Ovviamente in condizioni ideale di un buon protocollo liquido , co2 e buona luce crescerà sana e rigogliosa infatti può raggiungere anche i 30cm di altezza.

La sua riproduzione avviene per piantine avventizie che saranno autosufficienti essendo dotate di un loro apparato radicale separato da quello della pianta madre.

Per la potatura della Echinodorus barthii e quindi per asportare le foglie vecchie e malandate basta staccarle nella direzione opposta di crescita come si fa in genere con la lattuga nelle nostre cucine.

la sua fioritura può avvenire in sommerso ma è prevalentemente in emerso con fiorellini biancastri.

Non si conoscono fini officinali per questa pianta.

Riproduzione: Per piantine avventizie

Eleocharis Acicularis

Eleocharis Acicularis

Nome scientifico: Eleocharis Acicularis

Famiglia: Cyperaceae

Luogo di provenienza: Europa , Africa e America

Dimensioni: 5 – 20 cm, in condizioni ottimali può raggiungere anche i 30 cm

Temperatura: 17-25°C

Ph: 5-8

Luce: Alta

Posizione: Frontale

Crescita: Veloce

Difficoltà: Media

Eleocharis AcicularisEleocharis Acicularis

Eleocharis Acicularis

Note: La Eleocharis Acicularis è una pianta che si presenta con dei piccoli ciuffetti non molto alti e la particolarità sta proprio nella forma della lamina fogliare che assomiglia molto agli aghetti .

Molto particolare quanto ingestibile infatti in buone condizioni crescerà benissimo stolonando tantissimo occupando in breve tempo tutto lo spazio a disposizione,

per questo viene molto utilizzata per formare dei bellissimi tappeti verdi sul frontale della vasca.

Vista la sua velocità di propagazione non viene utilizzata dagli acquascaper appunto perchè diventerebbe impossibile starci dietro.

Consigliabile piantarla in un substrato sabbioso o a grana fine per evitare la rottura delle fragili radici, va piantata a piccoli ciuffi distanziati tra loro a modo scacchiera.

Un ruolo importantissimo per la sua crescita lo occupa la luce che deve essere molto intensa che unita ad un buon protocollo di fertilizzazione contribuiscono ad una crescita sana e rigogliosa.

Si sconsiglia di spostarla di frequente appunto perchè ha radici minuscole e deboli e per il fatto che stolonando tanto si staccherebbero lunghezze interminabili di piantine danneggiandole.

Non si hanno notizie su fini officinali per questa pianta.

Riproduzione: Per stolonatura

Hydrocotyle tripartita sp japan

Hydrocotyle tripartita sp japan

hydrocotyle tripartita sp japan

 

Nome scientifico: Hydrocotyle tripartita sp japan

Genere: Hydrocotyle

Famiglia: Apiaceae

Luogo di provenienza: Asia (Giappone)

Dimensioni: altezza 3-8cm larghezza 0,5-2cm

Temperatura: 22-28 ° C

Ph:6.0-8.0

Luce: Media

Posizione: epifita

Crescita: Media

Difficoltà: Facile

Riproduzione: Stolone

Note: E’ una bellissima pianta che prende il nome dal paese di origine e viene considerata una epifita in quanto può essere legata su arredi o legni e si aggrapperà da sola formando dei cespugli molto fitti e con foglie a tre stalli tutte indirizzate ad ombrello verso la luce formando una struttura altamente scenografica.

La Hydrocotyle tripartita sp japan è una pianta che anche con una luce media e con pochi nutrimenti cresce bene sviluppandosi in fretta stolonando verso ogni direzione, assorbe molti nitrati e sviluppa una rete fitta di radice che di tanto in tanto vanno sfoltite per evitare che soffochino la pianta.

Molto semplice da coltivare infatti si adatta anche alle più svariate condizioni chimico fisiche e per questo è consigliata anche ai neofiti. Gli acquascaper la utilizzano spesso ,anche se di difficile gestione perchè stolona tantissimo, per coprire arredi o spezzare le linee di forme e colori creati nei layout.

Per farla crescere bene ha bisogno oltre ad una buona luce buone concentrazioni di azoto e fosfati e di un fondo soffice (se si adagia sul substrato) in quanto dotata di radici piccole ma molto ramificate ,classiche delle epifite. Infatti nel suo paese d’origine la troviamo in zone con scarsa corrente.

Classificata anche come epifita la si può legare utilizzando fili di nylon o cotone facendo attenzione a non spezzare lo stolone oppure utilizzare delle colle cianoacrilate cercando di non coprire le zona dove si diramano le radici in genere negli internodi.

Non si hanno notizie su fini officinali per questa pianta

Ha una buona risposta in ambiente emerso (come si può vedere in foto sotto) ambientandosi velocemente.

Se vuoi saperne di più sulla coltivazione “clicca qui”

 

hydrocotyle tripartita sp japan2

Coltivazione emersa

 

Eriocaulon parkeri

Eriocaulon parkeri

Nome scientifico: Eriocaulon parkeri

Genere: Eriocaulon

Famiglia: Eriocaulonaceae

Luogo di provenienza:  Nord america

Dimensioni: altezza 3-5 cm(oltre 20 con i fiori) larghezza 5-6 cm max

Temperatura: 18-28 ° C

Luce: Alta

Ph: 5.5 – 7.0

Gh: 8 – 12° dgh

Kh: 4 – 6° dkh

Fe: 0.1 mg/lt

NO3: 10  mg/lt

PO4: 0.5 mg/lt almeno

Posizione: Anteriore

Crescita: Media

Difficoltà: Difficile

Note: Pianta a rosetta classificata ed entrata a far parte del programma NEPCoP (New England Plant Conservation Program ).

E’ una pianta che si trova sulle sponde dei fiumi  sia di acqua dolce che leggermente salata.

Si presenta con una struttura a rosetta ,forma dei bellissimi cespuglietti che in primo piano danno un effetto molto elegante alla vasca. le foglie sono nastriformi e per rimuovere le vecchie o sfoltirle basta staccare nel senso opposto della crescita,

predilige acquari maturi e con fondo fertile, preferibilmente terra allofana ,ma si ottengono discreti risultati anche con fondi inerti fertilizzati con tabs, la fertilizzazione in colonna è indispensabile soprattutto di ferro. Richiede abbondante CO2.

Anche l’Eriocaulon Parkeri, come tutte le pianta dello stesso genere, possono riprodursi per fioritura che si sviluppa, con nuove plantule, solo se i fiori sono in emerso.

Per ricreare nuove plantule in sommerso tra appassionati abbiamo notato che abbassare la temperatura dell’acqua sotto i 24°C favorisce l’accrescimento delle piante, è sconsigliato far crescere i fiori delle pianta in sommerso in quanto si rischierebbe la morte della pianta stessa a causa di un dispendio energetico elevatissimo per la creazione dei fiori.

Non gradisce molto la presenza di carbonio liquido, quindi questo va dosato con moderazione.

Fattori indispensabili per una crescita rigogliosa della pianta, anche se di più facile coltivazione rispetto le sue simili, sono:
– quantità rilevante di CO2, ovvero presenza costante di nebbiolina (30-40mg/l).
– quantità discreta di ferro almeno 0,1-0,2mg/l o superiore
– buon fondo fertile
– ottima stabilità dei valori, soprattutto NO3, PO4 e Fe

Riproduzione: Per scissione

Eriocaulon parkeri

Hygroryza aristata

Hygroryza aristata

Nome scientifico: Hygroryza aristata

Genere: Hygroryza

Famiglia: Poaceae

Luogo di provenienza: Sud-Est asiatico

Dimensioni: Altezza 1-4cm Larghezza >7cm

Temperatura: 22 – 28°C

Ph: 6 – 8

Luce: Alta

Posizione: Centrale o laterale

Crescita: Media

Difficoltà: Facile

Note: La Hygroryza aristata è una pianta particolare infatti si presenta con una struttura strisciante a stolone con delle foglie ovali molto grandi di un verde molto intenso .

Ha una struttura particolare delle foglie costituite da delle guaine fogliari che ne permettono il galleggiamento infatti cresce benissimo in superficie sviluppandosi in modo molto rigoglioso.

In realtà questa pianta la si può trovare anche sul fondo sempre strisciante infatti in presenza di buona luce si dirama in molteplici direzione.

Tra gli internodi si sviluppano delle radici aeree molto particolari infatti risultano piene di capillari cotonosi per favorire l’assorbimento di nutrienti per la pianta.

Queste radici cosi’ fitte vengono utilizzate come rifugio dagli avannotti che si cibano di eventuale microfauna che si insedia all’interno.

La sua potatura è semplice basta tagliare tra gli internodi e ben presto emetterà delle gemme con nuove piantine.

L’infiorescenza avviene in superficie con un fiore particolare che somiglia molto ad una pannocchia protetta da delle guaine verdi molto spesse.

Non si conoscono fini officinali per questa pianta.

Riproduzione: Per stolonatura