Prolasso intestinale

L’osservazione dei nostri amici pinnuti occupa un ruolo importante perche’ solo osservando i loro comportamenti anomali e eventuali segni evidenti si possono scorgere problemi o malattie che potrebbero compromettere la loro salute,rendendo possibile un intervenire più o meno rapido per cercare di farli guarire il prima possibile,infatti quando si interviene ai primi sintomi la percentuale di guarigione è nettamente superiore.

Una patologia che colpisce i nostri amici pinnuti e in particolar modo i poecilidi è il prolasso intestinale , infatti come si puo’ scorgere nella foto si ha una fuoriuscita della parte terminale dell’intestino.

prolassoColpisce in particolar modo le femmine e la causa non è sempre possibile determinarla infatti se si scorgono dei filamenti fuoriuscire potrebbe essere dovuto a vermi intestinali del genere Camallanus e il pesce risulterebbe notevolmente debilitato con chiari sintomi di inappetenza.

Il più delle volte è dovuto al troppo cibo o a occlusione intestinale infatti in questi casi è consigliata un primo digiuno seguito da una dieta a base di verdure (piselli,verdure in genere leggermente sbollentate)arricchite con succo di aglio.

La causa potrebbe anche essere ricercata in fattori genetici ma non si ha ne’ la certezza ne’ la consapevolezza di quali sono le cause scatenanti.

Ovviamente ci sono notevoli casi in cui il prolasso viene riassorbito da solo è questo sicuramente denota il fatto che sia stato dovuto ad un eccesso di cibo con interessamento notevole dell’intestino,il piu’ delle volte questo accade quando la fuoriuscita è retta senza noduli o parti aggrovigliate perche’ ne rendono difficile il riassorbimento.Resta inteso che l’accoppiamento è impossibile in quanto non ci sarebbero le condizioni e una gravidanza porterebbe a gravi complicazioni.

Il più delle volte questi esemplari vivono abbastanza serenamente pero’ è seriamente consigliato di isolarli in quanto gli altri inquilini andrebbero a mordicchiare la parte esterna favorendo lo stress e ulteriori ferite che ne comprometterebbero la vita stessa del pesce.Ovviamente questo tipo di fenomno puo’ portare alla morte nel caso  che il pesce non riesce ad espellere le feci.

Purtroppo non esistono rimedi per curare questo fenomeno,il mio consiglio è solo quello di cercare di non stressare ulteriormente il pesce e quindi isolarlo,curare l’alimentazione e mantenere la vasca sempre molto pulita evitando infezioni che favorirebbero l’insorgere di batteriosi.

Un ringraziamento particolare ad Alberto D’Angelo per aver dato il consenso ad utilizzare la sua foto.

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Cuphea anagalloidea

Cuphea anagalloidea

Nome scientifico: Cuphea anagalloidea

Famiglia: Lythraceae

Luogo di provenienza: Sud America

Dimensioni:10-20 cm

Acqua: durezza da tenera a media

Temperatura: 20-27 ° C

Difficoltà: Alta

Luce: alta

Crescita: Media

Ph: 5 – 7

Posizione: Posteriore o laterale

Caratteristiche: La Cuphea anagalloidea è una pianta particolare che presenta un bellissimo colore che in ottime condizioni di nutrimenti e luce intensa vira verso il rosso, si presenta una foglia allungata di circa 2 cm.

É una pianta molto esigente infatti per questo è classificata come pianta difficile da coltivare e non è consigliata i neofiti, necessita di un buon fondo fertile associato ad un buon e intenso fertilizzante in colonna , a questo bisogna accoppiare abbastanza co2 e una illuminazione molto intensa di circa 0,9 w/lt.

In queste condizioni forma dei bellissimi cespugli di un colore meravigliosamente acceso mentre e in coltivazione emersa raggiunge una prospettiva diversa,

infatti modifica la sua lamina fogliare molto più consistente ma che non presenta tonalità di rosso rimanendo sul verde ma in generale con una velocità di crescita maggiore.

La sua riproduzione avviene per talea infatti basta tagliare tra gli internodi e ripiantare l’apice che continuerà a crescere , dalla parte recisa in breve tempo emetterà dalle 2 alle 4 gemme dando vita a nuove piantine autosufficienti.

Quindi la cosa da stare molto attenti sono le zone d’ombra.

Originariamente la Cuphea anagalloidea era conosciuta come “Rotala sp. Araguaia” e solo in seguito verso circa il 2010 grazie a degli studi fu classificata come appartenente al genere cuphea.

Riproduzione Per talea

Poecilia Molly Whyte Spotted

Poecilia Molly Whyte Spotted

Nome scientifico: Poecilia Molly Whyte Spotted

Nome comune: Molly sale e pepe

Famiglia: Poecilidi

Luogo di provenienza: America del nord

Valori ottimali di allevamento: Temp. 20-26°C – preferiscono acqua medio-dura e leggermente alcalina

Dimensioni: 6 cm circa sia maschio che femmina

Allevamento e caratteristiche: Pesce di gruppo pacifico, è adatto anche ai neofiti per la sua semplicità di allevamento. Il dimorfismo sessuale è molto evidente:  Il maschio è provvisto anche del gonopodio (organo sessuale riproduttore),presentano una colorazione molto accesa si tanti punti neri su di uno sfondo bianco che gli da’ il classico soprannome di sale e pepe.

Riproduzione: Poecilia Molly Whyte Spotted è un pesce ovoviparo. La fecondazione è interna e la gestazione della femmina dura in media dai 25 ai 30 giorni dando alla luce avannotti vivi gia’ autosufficenti al nuoto e a nutrirsi di piccoli microrganismi.

Alimentazione: E’ un pesce onnivoro ma è consigliato integrare la sua dieta con mangimi vegetali

Note: E’ consigliabile l’inserimento di almeno 2 femmine per maschio.

 

Adattabilità in acquario 90%
Difficoltà di allevamento 20%
Riproduzione in acquario 80%

Cichlasoma Red Parrot

Nome scientifico: Cichlasoma Red Parrot

Nome comune: Pesce pappagallo

Luogo di provenienza: Laboratorio (vedi note)

Valori ottimali di allevamento: Ph da 7 a 8; durezza 5-13° dGH; Temperatura: 24°a 29°

Dimensioni: Puo’ arrivare fino a 25cm di lunghezza.

Allevamento e caratteristiche Pesce particolare sopratutto per la forma del suo muso che ricorda quello di un pappagallo,da qui il soprannome.

E’ un pesce che in natura non esiste ed è quindi classificato come un ibrido senza certezza delle specie da cui discende.

Fu introddoto alla fine degli anni 80 dopo che fu’ creato in laboratorio

Ha un corpo molto tozzo con un muso allungato e la sua cute ha una colorazione chiara che tende a sbiadire con il crescere.

In vasca è un proprio terremoto tanto è vero che oltre a scavare molto,sdradicare piante riesce persino a spostare gli arredi piu’ pesanti.

Per questo si impiegano vasche spoglie di qualsiasi arredo.

Essendo un ibrido di laboratorio non è possibile assistere alla riproduzione anche se a volte è stata documentata ma senza nessun esito positivo.

Dato le sue grandi dimensioni (circa 30cm) è da allevare in vasche di almeno 250-300 litri in monospecifico

Cichlasoma Red Parrot

Il Cichlasoma Red Parrot è un pesce che viene anche impiegato per la sua mole a volte “buffa” come attrattiva per i più piccoli .

Viene anche colorato artificialmente in laboratorio introducendo sotto cute delle dosi di vera e propria vernice ,viene anche tatuato con laser tutte tecniche risultano essere molto dolorose per il pesce,ed è proprio per questo che esistono delle vere e proprie campagne contro la colorazione artificiale dei pesci cercando di diffondere consapevolmente quello che accade in questo campo e incitando a non acquistare questa specie sperando che queste torture abbiano fine.

 

Alimentazione Prevalentemente onnivoro e accetta molto volentieri il secco.

 

Adattabilità in acquario 90%
Difficoltà di allevamento 30%
Riproduzione in acquario 10%
Echinodorus barthii

Echinodorus barthii

Nome scientifico: Echinodorus barthii

Genere: Echinodorus

Famiglia: Alismataceae

Luogo di provenienza: Cultivar

Dimensioni: altezza 10-30 cm larghezza 10-20cm

Temperatura: 18-26 ° C

Ph: 6.5-7.5

Luce: Medio Alta

Posizione: Centrale o laterale

Crescita: Media

Difficoltà: Facile

Note: E’ una pianta con una strttura a rosetta particolare , ibrida che in natura non esiste e ha una colorazione di un verde bellissimo,molto calmo e tenue, le foglie giovani presentano dapprima una colorazione rossastra per poi ,crescendo , virare sul verde.

La lamina fogliare si presenta a forma ovalizzata leggermente cuoriforme con la sua struttura e venatura molto marcata e presente ,come tutte le echinodorus è una pianta molto coriacea e può essere impiegata per supporto alla deposizione delle uova dei pesci.

In presenza di un buon fondo fertile e co2 mostrerà tutto il suo splendore.

É originaria del sud america e la troviamo in zone paludose con poca acqua che si sviluppa prevalentemente in emerso.

Molto diffusa in acquario anche tra i neofiti per la sua facilità di coltivazione infatti si riproduce velocemente e sviluppa tante foglie da riempire le zone senza grossi problemi.

Si consiglia l’impiego in grandi vasche visto la sua imponenza ed eleganza.

Utilizzata anche spesso dagli acquascaper posizionate nella parte posteriore o nella zona laterale della vasca per fare da contrasto alle linee create o ai colori.

Il suo apparato radicale risulta essere molto imponente quindi bisogna dotare la parte sottostante di almeno 6-8 cm di fondo ben arricchito di nutrienti visto che si nutre prevalentemente dalla radice.

Ovviamente in condizioni ideale di un buon protocollo liquido , co2 e buona luce crescerà sana e rigogliosa infatti può raggiungere anche i 30cm di altezza.

La sua riproduzione avviene per piantine avventizie che saranno autosufficienti essendo dotate di un loro apparato radicale separato da quello della pianta madre.

Per la potatura della Echinodorus barthii e quindi per asportare le foglie vecchie e malandate basta staccarle nella direzione opposta di crescita come si fa in genere con la lattuga nelle nostre cucine.

la sua fioritura può avvenire in sommerso ma è prevalentemente in emerso con fiorellini biancastri.

Non si conoscono fini officinali per questa pianta.

Riproduzione: Per piantine avventizie