Boraras naevus

Boraras naevus

Boraras Naevus

Ordine: Ciprinidi

Famiglia: Cyprinidae

Dimensioni: 15 mm

 

Distribuzione: Asia, Thailandia meridionale.

Aspetto: Le Boraras naevus sono caratterizzate da una livrea arancione/rosso con macchia scura lungo la parte laterale del corpo. Sono presenti anche piccoli puntini scuri, alla base della pinna caudale e anale.

Il dimorfismo tra maschi e femmine si nota prevalentemente nella dimensione, infatti le femmine sono più grandi e hanno un corpo più tondeggiante. Inoltre, i maschi possiedono una livrea con colori più intensi e con una macchia più estesa.

Le dimensioni ridotte fanno sì che questa specie non sia particolarmente adatta ai comuni acquari di comunità

Caratteristiche acquario: Dato che la specie va allevata in gruppi, è molto attiva e durante il periodo riproduttivo si può notare una certa territorialità nei maschi bisognerebbe fornire una vasca con dimensioni minime 45×30 cm (quelle in commercio con questa dimensione si aggirano sui 40 L), meglio evitare le vasche cubiche. È da preferire una vasca monospecifica.

L’allestimento deve essere fittamente piantumato, con nascondigli e zone ombreggiate (si consiglia l’uso di piante galleggianti), per ricreare al meglio le caratteristiche dell’habitat di origine.

Si può poi optare per vasche con elevata presenza di tannini e acidi umici rilasciati da legni e foglie (possono essere lasciate sul fondo della vasca fino alla decomposizione) presenti in acquario. Illuminazione non eccessivamente elevata.

A causa di queste caratteristiche è meglio evitare piante particolarmente esigenti; si possono utilizzare piante come cryptocorine, microsorium pteropus, muschi di vario tipo (come ad esempio il taxiphillum barbieri) e anubias.

La corrente creata dal filtro non deve essere eccessiva, in quanto prediligono acque poco mosse.

Valori per allevamento:

  • Temperatura: 22-28 °C
  • pH: 6.0-7.0 In natura si possono trovare a pH molto più bassi, fino a 4 a causa dell’elevata presenza di materiale organico che rilascia in acqua acidi umici e tannini, ma in acquario è meglio non scendere sotto pH 6, dato che condizioni più spinte sono difficili da mantenere in un sistema chiuso.
  • KH: 3-4
  • GH: 7-10
  • NO2: assenti

Numero di esemplari: è una specie che deve vivere in gruppi numerosi, non meno di 10-15 esemplari. Meglio evitare la convivenza con altre specie di Boraras, in quanto si potrebbero ibridare.

Alimentazione: è preferibile alternare a un granulato di buona qualità e delle giuste dimensioni cibo vivo e/o congelato come Daphine e Artemie, specialmente se lo scopo è riprodurle

Riproduzione: queste boraras sono una specie ovivipara, che non manifesta cure parentali o la formazione di coppie stabili. La riproduzione in vasca può essere difficile dato che le uova vengono mangiate, anche dagli stessi genitori.

Adattabilità in acquario 90%
Difficoltà di allevamento 30%
Riproduzione in acquario 50%
Boraras maculatus

Boraras maculatus

Boraras Maculatus o Dwarf Rasbora

Ordine: Ciprinidi

Famiglia: Cyprinidae

Dimensioni: 20 mm

 

Distribuzione: Asia, Malesia, Indonesia (Sumatra), Singapore, sud-est della Thailandia.

Aspetto: Le Boraras maculatus sono caratterizzate da una livrea arancione/rossa con una grossa macchia scura (la cui dimensione è paragonabile nei due sessi) lungo la parte laterale del corpo e piccoli puntini scuri, alla base della pinna caudale e anale. Le pinne sono prevalentemente trasparenti, ma sia la pinna dorsale che quella anale sono caratterizzate dalla presenza di macchie nere e rosso acceso. La forma e la dimensione dei tratti scuri sulla pinna anale possono essere molto variabili.

Le dimensioni ridotte fanno sì che questa specie non sia particolarmente adatta ai comuni acquari di comunità

Il dimorfismo tra maschi e femmine si nota prevalentemente nella dimensione, infatti le femmine sono più grandi e hanno un corpo più tondeggiante. Inoltre, i maschi possiedono una livrea con colori più accesi.

Caratteristiche acquario: Dato che la specie va allevata in gruppi, è molto attiva e durante il periodo riproduttivo si può notare una certa territorialità nei maschi bisognerebbe fornire una vasca con dimensioni minime 45×30 cm (quelle in commercio con questa dimensione si aggirano sui 40 L), meglio evitare le vasche cubiche. È da preferire una vasca monospecifica.

L’allestimento deve essere fittamente piantumato, con nascondigli e zone ombreggiate (si consiglia l’uso di piante galleggianti), per ricreare al meglio le caratteristiche dell’habitat di origine. Elevata

presenza di tannini e acidi umici rilasciati da legni e foglie (possono essere lasciate sul fondo della vasca fino alla decomposizione) presenti in acquario. Illuminazione non eccessivamente elevata. A causa di queste caratteristiche è meglio evitare piante particolarmente esigenti; si possono utilizzare piante come cryptocorine, microsorium pteropus, muschi di vario tipo [come ad esempio il taxiphillum barbieri] e anubias.

La corrente creata dal filtro non deve essere eccessiva, in quanto prediligono acque poco mosse.

Valori per allevamento:

  • Temperatura: 24-26 °C
  • pH: 6.0-6.5 In natura si possono trovare a pH molto più bassi, fino a 4 a causa dell’elevata presenza di materiale organico che rilascia in acqua acidi umici e tannini, ma in acquario è meglio non scendere sotto pH 6, dato che condizioni più spinte sono difficili da mantenere in un sistema chiuso.
  • KH: 3
  • GH: 7-9
  • NO2: assenti

Numero di esemplari: è una specie che deve vivere in gruppi numerosi, non meno di 10-15 esemplari. Meglio evitare la convivenza con altre specie di Boraras, in quanto si potrebbero ibridare.

Alimentazione: è preferibile alternare a un granulato di buona qualità e delle giuste dimensioni cibo vivo e/o congelato come Daphine e Artemie, specialmente se lo scopo è riprodurle

Riproduzione: è una specie ovivipara, che non manifesta cure parentali o la formazione di coppie stabili. La riproduzione in vasca può essere difficile dato che le uova vengono mangiate, anche dagli stessi genitori.

Adattabilità in acquario 90%
Difficoltà di allevamento 30%
Riproduzione in acquario 50%
Boraras Brigittae

Boraras Brigittae

Boraras Brigittae o Mosquito Rasbora

Ordine: Ciprinidi

Famiglia: Cyprinidae

Dimensioni: 15-25 mm

Distribuzione: Asia, principalmente Borneo meridionale e Indonesia

 

Aspetto: Le Boraras Brigittae Sono caratterizzate da una livrea di un rosso acceso con una banda scura lungo il corpo e piccoli puntini scuri, alla base della pinna caudale e anale, circondati da bande di rosso più acceso. Le pinne sono prevalentemente trasparenti, ma sia la pinna dorsale che quella anale sono caratterizzate dalla presenza di macchie nere e rosso acceso.

Le dimensioni ridotte fanno si che questa specie non sia particolarmente adatta ai comuni acquari di comunità

Il dimorfismo tra maschi e femmine si nota prevalentemente nella dimensione, infatti le femmine sono più grandi e hanno un corpo più tondeggiante. Inoltre, i maschi possiedono una livrea con colori più accesi.

Caratteristiche acquario: Dato che la specie va allevata in gruppi, è molto attiva e durante il periodo riproduttivo si può notare una certa territorialità nei maschi bisognerebbe fornire una vasca con dimensioni minime 45×30 cm (quelle in commercio con questa dimensione si aggirano sui 40 L), meglio evitare le vasche cubiche. È da preferire una vasca monospecifica.

L’allestimento deve essere fittamente piantumato, con nascondigli e zone ombreggiate (si consiglia l’uso di piante galleggianti), per ricreare al meglio le caratteristiche dell’habitat di origine.

Elevata presenza di tannini e acidi umici rilasciati da legni e foglie (possono essere lasciate sul fondo della vasca fino alla decomposizione) presenti in acquario.

Illuminazione non eccessivamente elevata. A causa di queste caratteristiche è meglio evitare piante particolarmente esigenti; si possono utilizzare piante come cryptocorine, microsorium pteropus, muschi di vario tipo,come ad esempio il taxiphillum barbieri. e anubias.

La corrente creata dal filtro non deve essere eccessiva, in quanto prediligono acque poco mosse.

Valori per allevamento:

  • Temperatura: 23-28 °C
  • pH: 6.0-6.8 In natura si possono trovare a pH molto più bassi, fino a 4 a causa dell’elevata presenza di materiale organico che rilascia in acqua acidi umici e tannini, ma in acquario è meglio non scendere sotto pH 6, dato che condizioni più spinte sono difficili da mantenere in un sistema chiuso.
  • KH: 3
  • GH: 7-9
  • NO2: assenti

 

Numero di esemplari: è una specie che deve vivere in gruppi numerosi, non meno di 10-15 esemplari. Meglio evitare la convivenza con altre specie di Boraras, in quanto si potrebbero ibridare.

Alimentazione: è preferibile alternare a un granulato di buona qualità e delle giuste dimensioni cibo vivo e/o congelato come Daphine e Artemie, specialmente se lo scopo è riprodurle

Riproduzione: è una specie ovivipara, che non manifesta cure parentali o la formazione di coppie stabili. La riproduzione in vasca può essere difficile dato che le uova vengono mangiate, anche dagli stessi genitori.

Adattabilità in acquario 90%
Difficoltà di allevamento 30%
Riproduzione in acquario 50%
neoamprologus caudopunctatus

Neoamprologus caudopunctatus

Nome scientifico: Neoamprologus caudopunctatus

Famiglia: Ciclidi

Luogo di provenienza: Africa (lago tanganika)

Valori ottimali di allevamento: Ph da 8 a 9,5 ; durezza 14-22° dGH; Temperatura: 22°a 26°

Dimensioni: Puo’ arrivare fino a 5cm di lunghezza il maschio mentre la femmina fino a 4cm

Allevamento e caratteristiche: E’ un pesce molto particolare dal corpo allungato compreso la testa presenza una bellissima livrea argentata con riflessi bianco/azzurri e il contorno della pinna dorsale giallastra. Date le loro dimensioni lo collocano tra i ciclidi più piccoli in commercio e possono quindi essere allevati in vasche piccole anche di soli 50 litri .

Neoamprologus caudopunctatus in natura vive in zone rocciose e sabbiose in modo che possa scavare alla ricerca del cibo formato principalmente da plankton

Riproduzione: instancabili scavatori allestire con sabbia che sposteranno in continuazione con la bocca e non solo,inserire dei gusci di conchiglia vuoti che utilizzeranno come rifugi e per deporre le uova in periodo riproduttivo ,questo li inserisce nella categoria dei conchigliofili.

Inserire in vasca un gruppetto di almeno 8 esemplari e nel tempo si formeranno le coppie che manterranno andando a difendersi una parte di territorio pur non essendo molto aggressivi

Alimentazione: Carnivoro quindi da nutrire con del vivo, ma non disdegna il granulato e congelato

Note: Si consiglia di allevarlo in monospecifico eventualmente può benissimo convivere con inquilini sempre di piccole dimensioni anche ciclidi sempre del lago di tanganika.

 

Adattabilità in acquario 90%
Difficoltà di allevamento 30%
Riproduzione in acquario 70%
Nematobrycon palmeri

Nematobrycon palmeri

Nome scientifico: Nematobrycon palmeri

Famiglia: Characidae

Luogo di provenienza: Sud America

Valori ottimali di allevamento: Ph da 5,5 a 8; durezza 5-20° dGH; Temperatura: 23°a 27°

Dimensioni: Puo’ arrivare fino a 5cm di lunghezza.

Allevamento e caratteristiche: Nematobrycon palmeri è un pesce molto particolare dal corpo classico dei tetra ,

molto attivo e vivace  oltre che pacifico infatti questo lo rende un ottimo compagno in acquario di comunità.

Presenta una livrea molto omogenea con una linea nera lungo tutto il corpo che termina in una sporgenza mediano di un raggio caudale.

I maschi presentano una colorazione più accesa e l’iride colora di azzurro mentre le femmine piu’ tozze e meno colorate presentano l’iride di colore verde.

Riproduzione: Nella totalità dei casi sono esemplari riprodotti da allevatori perchè la riproduzione non presenza particolari difficoltà.

E’ sempre bene allevarli in gruppo di almeno 10-12 esemplari dove un maschio cercherà di predominare sugli altri prendendo il controllo del gruppo per potersi accoppiare con la femmina pronta.

Le uova come normalmente accade nei caracidi sono deposte sul fondo o in prossimità di folta vegetazione quindi è bene predisporre del muschio di java o cladophore che facciano da supporto,

il maschio rilascia il suo seme in acqua per poter fecondare le uova.

Il maschio nel periodo riproduttivo presenta dei colori più accesi e sgargianti e si cimenta in una corte spietata verso la femmina che  risulta tozza e con il ventre gonfio per la presenza di uova.

per una buona riuscita della riproduzione è bene spostare la coppia in altra vasca in modo da non far mangiare le uova , le uova una volta deposte e fecondate si schiudono in circa 36 ore e gli avannotti presentano una bocca molto piccola quindi è bene somministrare infusori nella prima settimana di vita per poi passare ai naupli di artemia appena schiusa.

Alimentazione: Accetta ben volentieri il secco quindi per via della piccola bocca,alimentare con del microgranulato di dimensioni adatte da alternare con artemia viva e daphnie.

Litraggio : Vasche che abbiano almeno una larghezza di 80cm per via dell’abilità del nuoto e la convivenza in gruppo

Convivenza : Può essere allevato in acquari di comunità con corydoras e Danio,altre varietà di tetra , rasbore e qualche esemplare di ciclide nano

Adattabilità in acquario 90%
Difficoltà di allevamento 30%
Riproduzione in acquario 50%