Alghe nere o alghe a pennello

Alghe nere o alghe a pennello con questi termini si identificano una varietà di alghe dove alla base ci sono tantissime cose da dire e con questo mio articolo cercherò di chiarire le cause della loro comparsa e i rimedi.

Le alghe nere o chiamate più comunemente BBA sono il terrore della maggior parte degli acquariofili, si presentano in piccoli ciuffetti di colore nero, marrone scuro e a volte di colore verde intenso, si riproducono con frammentazione delle spore intaccando altre parti dell’acquario trasportati dalla corrente. Sono alghe molto resistenti e occorre uno studio accurato della proprio vasca per poterle eliminare definitivamente e questo non avviene in tempi brevi.

 

Cause

  • Scarso riciclo di acqua nella zona colpita
  • Durezza dell’acqua troppo alta
  • Eccessiva presenza di calcio
  • Eccesso di fosfati (PO4)
  • Eccesso di micro elementi
  • Illuminazione non adeguata o lampade vecchie
  • Fotoperiodo molto lungo
  • Sostituzione impianto luci
  • Utilizzo di carboni attivi di scarsa qualità

 

 

Per ricercarne le cause bisogna partire dalle cause sopra riportate quindi:

  • Controllare che ci sia abbastanza circolazione d’acqua per tutto l’acquario o se viene ostacolato da piante o arredi
  • Abbassare la durezza dell’acqua (Ph) se superiore a 8-8,5
  • Abbassare la quantità di sali disciolti in acqua riportandolo a giusto rapporto di 3:1 o 4:1 (calcio:magnesio) utilizzando acqua osmosi correggendo con gli appositi sali
  • Controllare le quantità di ferro con il test (fe) che non sia superiore a 0,25mg/lt
  • Controllare che le lampade siano di gradazione kelvin non superiore a 6500-6800
  • Sostituire le lampade se hanno più di 9-12 mesi di vita.
  • Alcuni carboni attivi di bassa qualità contengono fosfati, per evitare di incorrere in questo tipo di inconveniente prendere un chicco di carbone immergerlo in una provetta del test contenente acqua osmosi 10ml e effettuare il test dopo un giorno.

 

 

Risoluzioni:

  • Correggere quanto detto precedentemente
  • Aumentare l’erogazione della co2 portandola al limite della sopportazione da parte della fauna presente in acquario
  • Inserire per 48 ore carboni attivi di qualità per eliminare tracce di micro elementi
  • Utilizzare acqua ossigenata da 10 volumi spruzzando con l’aiuto della siringa direttamente sulle alghe a filtro spento (quantità consigliata di 20 ml su 100 litri) e effettuare un cambio del 10% tale procedura deve essere effettuata ogni 24 ore in modo da non abbattere la colonia batterica che colonizza fondo e filtro
  • Sostituire 1 neon o una lampadina per volta a settimana o ogni 10 giorni in modo da far abituare le piante alla nuova luce, se è presente solo 1 elemento illuminante ripartire con un fotoperiodo di 5 ore e aumentare di mezz’ora a settimana fino ad arrivare alle 8 ore consecutive
  • Inserire piante a crescita rapida o alleloopatiche con questo tipo di alghe

 

Attenzione:

  • Non utilizzare prodotti antialghe (contengono alte concentrazioni di rame nocivi per la fauna)
  • Non sovradosare l’acqua ossigenata
  • Dimezzare la fertilizzazione
  • Non inserire pesci, invertebrati o molluschi perché nessuno se ne nutre
  • In acquari con ciclidi africani non vanno alterati i valori chimici e non dovrà essere erogata co2
  • Utilizzare fertilizzanti di qualità e possibilmente dosaggio a elementi singoli

 

 

Un altro metodo molto proficuo e naturale è quello di inserire delle piante antagoniste che assimilano macroelementi (quali i PO4) che ne scaturiscono la proliferazione delle alghe nere ,ne riassumo di seguito un semplice elenco:

 

 

 

E’ vietato copiare anche parzialmente questo articolo e relative immagini senza l’autorizzazione dello staff di acquariofili o del proprietario per averci concesso l’utilizzo delle foto.

©www.acquariofili.com

Guida impaginata da Marco Ferrara

 

 

Alghe filamentose

Alghe filamentose

in queste due piccole paroline si racchiude un argomento veramente vasto e difficile da affrontare , chi di noi non le ha mai avute nel nostro acquario ? Cercheremo con questo piccolo articolo di capirne il motivo della loro comparsa e come combatterle.

Le alghe filamentose sono di colore verde ma con tonalità diverse infatti ce le possiamo ritrovare di un verde chiaro o verde scuro e lucido, la sua struttura varia di poco e può essere a cespugli tondi con filamenti corti oppure presentarsi come filamenti molto lunghi e sottili che ricordano i capelli,la loro riproduzione è assessuata cioè framentandosi dando luogo a nuovi individui e andando a depositare e ancorare su piante, vetri e arredi ecc.

Alghe filamentose
Alghe filamentose

Filamentose dovute ad un eccesso di fertilizzazione o fertilizzazione precoce

 

Le cause che possono favorire la comparsa di queste alghe sono molteplici ma prima di andare ad elencarle ci tengo a precisare che nei primi mesi di vita dell’acquario è normale che si assista ad una loro comparsa anche se di bassa intensità in quanto ancora l’ambiente non è biologicamente equilibrato.

  • Come spiegato in precedenza la loro comparsa è favorita da :
    – Illuminazione troppo precoce(illuminare con 4-5 ore di fotoperiodo e aumentare di mezz’ora a settimana fino ad arrivare alle 8 ore consecutive)
    – Filtro non maturo o materiale biologico insufficiente
    – Presenza di composti ammoniacali
    – Assenza di nitrato
    – Ph troppo acido
    – Durezza carbonica bassa (Kh)
    – Fertilizzazione errata
    – Troppi cambi d’acqua

Ovviamente per cercare di risolvere il problema ne va ricercata la causa perchè solo cosi’ si riuscirà a risolvere il problema che oltre a disturbare l’equilibrio biologico risulta anche fastidioso esteticamente quindi :
– Mai partire con un fotoperiodo di luce di 8 ore o superiore perché l’acqua che si è utilizzata per riempire l’acquario è ricca di nutrienti e le piante per un periodo di adattamento non assimilano tali sostanze che restano a disposizione delle alghe velocissimi a svilupparsi e approfittarne della situazione,
– Il filtro deve essere composto da un buon 75-80% da materiale per supporto biologico (cannolicchi in vetro sinterizzato) dove si insedieranno i batteri aumentando il processo di nitrificazione e rendendo l’acqua cristallina, nel restante spazio vanno inserite delle spugne di grana grossa e fine. Se il filtro è sottodimensionato o non composto come descritto in precedenza darà luogo a una massiccia presenza di composti ammoniacali che ne disturberà la chiusura del ciclo azotato.
– Nei primi mesi di avvio mai acidificare l’acqua con una eccessiva erogazione di co2 facendo precipitare di colpo il Ph, meglio mantenere un ph neutro (7)
– La durezza carbonica (Kh) non deve essere al di sotto dei 5-6° perché i batteri hanno difficoltà a insediarsi nel filtro e in tutte le superfici dell’acquario dei primi 2 mesi di vita, quindi se e basso vanno aggiunti degli appositi sali o corretto con acqua di rubinetto
– Fertilizzazione precoce o eccessiva alimenta questo tipo di alghe, partire con una somministrazione dimezzata perche’ come detto in precedenza le piante attraverseranno un periodo di adattabilità e non assorbiranno quello che gli metteremo a disposizione ma consumeranno le proprie scorte.
– Il cambio va effettuato per eliminare eccessi di fertilizzante o squilibrio tra no3 e po4

Alghe filamentose
Alghe filamentose

Filamentose dovute ad un eccesso di fertilizzazione o fertilizzazione precoce

 

Nel caso in cui nell’acquario assistiamo alla comparsa delle alghe filamentose,per eliminarle i rimuoverle possiamo intervenire in 2 diversi modi, cioè sia in modo meccanico che naturale aiutandoci con l’inserimento di flora e fauna nonché antagonisti mangia alghe sempre scegliendo in base a che tipo di biotopo si vuole creare e eventuali scelte e convivenze in base al litraggio.
La rimozione meccanica può essere effettuata utilizzando uno spiedino di legno avvolgendo le alghe su se stesso o in altermativa se sono come dei piccoli cespugli si può usare uno spazzolino da denti, altra alternativa che possiamo utilizzare è il tubo per effettuare il cambio di acqua aspirandole ma non le elimineremo del tutto
La rimozione in modo naturale (se l’acquario ha gia più di 40 giorni di vita) consiste nell’inserire in acquario piante a crescita rapida, pesci, invertebrati o molluschi, quest’ultimi mangiano proprio le alghe e ci aiuteranno a eliminarle definitivamente perché fanno parte della loro dieta in habitat naturale.
– I cambi d’acqua vanno allungati se no3 e po4 non sono presenti con riduzione della fertilizzazione portandola a un dosaggio di 1/4 di quella totale.

Una cosa è certa che la rimozione meccanica o l’inserimento di flora e fauna sono sempre dei metodi non risolutivi ma solo temporanei ,infatti dobbiamo curarci di regolarizzare i vari rapporti NO3/PO4 e tutti i valori della vasca cercando anche di non esagerare con i fertilizzanti,anche la luce dovrà essere secondo indicazioni sia di qualità che in quantità.

Alghe filamentose
Alghe filamentose

Alghe filamentose dovute a carenza d’azoto e ciclo biologico non attivo

 

Un altro metodo per cercare temporaneamente di non far proliferare troppo le aghe è utilizzare l’H2O2 ovvero la classica acqua ossigenata 10 volumi in due diversi modi:
HOT SPOT cioe’ spruzzando un determinato quantitativo sul ciufetto di alga che in breve perderà la propria consistenza cambiando colore e sfaldandosi,
COMPLESSIVA spruzzando sul getto della pompa tramite una siringa e effettuando il cambio dopo due ore dalla somministrazione (40ml ogni 100litri)
Attenzione:
Si può optare per la risoluzione naturale SEMPRE E SOLO sulla base del biotopo creato e nel rispetto dei pesci. Vale a dire che se il litraggio, biotopo e fauna non lo consentono.

Piante antagoniste a crescita rapida che consumano molti nutrienti sottraendoli alle alghe:
– Hygrophila polisperma
– Limnophila Sessiflora
– Ceratophyllum Demersum
– Rotala rutondifolia
– Heteranthera zosterifolia
– Didiplis diandra
– Egeria densa

Pesci che si nutrono di alghe:
– Ancistrus
– Crossocheilus siamensis
– Gyrinocheilus aymonieri
– Otonciclus affinis
– Garra ruffa

Invertebrati che spiluccano alghe:
– Caridine

Mollusch che mangiano alghe:
– Neritina
– Ampularia
– Planorbarius
– Tubercolata
– Physa

 

E’ vietato copiare anche parzialmente questo articolo e relative immagini senza l’autorizzazione dello staff di acquariofili e del proprietario.

 

©www.acquariofili.com

Guida impaginata da Marco Ferrara