pesce da non comprare

Pesci da non comprare

pesce da non comprarePesci da non comprare  , questa frase raggruppa una molteplicità di aspetti che adesso uno alla volta andremo ad analizzare.

La domanda che ci assilla più di ogni altra quando allestiamo un acquario è quella di quale fauna inserire perché è ciò che detta il vero e proprio allestimento in modo da realizzare eventuali nascondigli , zone dedicate al nuoto , inserire piante adatte e quali , determinati tipi di fondo e soprattutto i valori chimici dell’acqua .

Purtroppo il più delle volte si definisce un allestimento per allevare una tipologia di fauna ma poi quando si osservano i pesci dal negoziante si è attratti da qualche varietà molto colorata , buffa , bella da vedere nel nuoto e vivacità che viene inserita senza neanche conoscere le effettive necessità oppure si da retta a consigli a volte errati e di parte.

Con questa mia ultima affermazione non voglio puntare il dito verso nessuno ,che magari ha una grande esperienza e professionalità ma che alcune informazioni importanti soprattutto sulle dimensioni raggiunte da alcune specie vengono spesso omesse per ovvi motivi.

Ovviamente questa mia lista dei Pesci da non comprare non si riferisce al fatto che non devono essere assolutamente allevati perchè se si è in grado di potergli dare le condizioni ottimali di cui hanno bisogno si è sempre liberi di farlo perché in caso contrario saranno più i problemi che le soddisfazioni. Per esempio:

  1. Morte precoce per via di malattie molto conosciute quali il nanismo
  2. Morte per aggressività spiccata da parte di inquilini non compatibili
  3. Morte per malattie causate da stress

Quello che bisogna stare attenti quando si compra un pesce è cercare di documentarsi sulla provenienza , valori chimici di allevamento , temperature a cui deve essere allevato , inquilini da affiancare o che si hanno già in vasca e soprattutto le dimensioni che raggiungono , tutte queste informazioni possono essere facilmente reperite nelle schede che molti siti mettono a diposizione dell’utenza.

In questo articolo di seguito elencheremo delle specie sconsigliate da allevare in acquario spiegandone anche il motivo :

  • Gyrinocheilus aymonieri Il mangia alghe cinese per eccellenza purtroppo come si può leggere nella scheda è un pesce che da adulto ama rosicchiare la cute dei pesci e nel caso di pesci non molto veloci e goffi nei movimenti come per esempio gli scalari può causare delle ferite a volte mortali
  • Crossocheilus oblongus il classico mangia alghe siamese , un pesce da evitare per la spiccata aggressività che sviluppa in età adulta
  • Pesce rosso diciamo che è il pesce più diffuso tra i piccoli neofiti che magari inseriscono in bocce o spazi ristretti, nulla di più sbagliato in quanto crescono anche oltre i 40cm ,essendo pesci di acqua fredda meglio lasciare che si allevino in laghetti o spazi più ampi
  • Chromobotia macracanthus conosciuto semplicemente come Botia o mangia lumache , diventa grande oltre i 50cm e anche la sua longevità oltre i 50 anni lo posizionano nella categoria che è meglio non allevare come anche il fatto che tutti gli esemplari sono di cattura e in natura stanno iniziando a scarseggiare.
  • Plecostomus sono dei pesci di indole molto pacifica che passano il tempo a brucare le alghe ma hanno bisogno di vasche veramente grandi perché raggiungono circa 50cm di lunghezza
  • Pangassius conosciuto come lo squaletto per via della somiglianza del nuoto a quello dello squalo ,questa specie può vivere fino a 20 anni e arrivare ad una lunghezza che supera il metro e mezzo
  • Arowana specie bellissima ma arriva a dimensioni che sfiorano il metro di lunghezza ,inoltre qualora possiate allevarlo chiedete al vostro negoziante perché molte specie di  Arowana sono protette e devono accompagnate dal certificato CITES e l’esemplare deve essere microcippato
  • Piranha pesci molto particolari quanto affascinanti ma devono essere allevati in vasche grandi per cercare di tenere calma la loro aggressività che risulta essere più marcata in vasche piccole e con pochi esemplari
  • Epalzeorhynchos bicolor  Pesce di indiscussa bellezza infatti con il corpo nero e la coda rossa attrae molti neofiti acquariofili però è una specie che ha bisogno di grandi spazi,molto longevo circa 20 anni e da adulto molto aggressivo raggiungendo i 20cm di lunghezza.
  • Astronotus ocellatus pesce molto affascinante per la sua maestosità ma che presenta alcuni problemi quali la bocca enorme e che diventando veramente grande oltre i 40cm riesce ad inghiottire veramente di tutto
  • Puntius Denisonii pesce bellissimo che raggiunge i 15cm ma non bisogna comprare perché è a rischio estinsione in quanto sono tutti pesci di cattura

 

Ho cercato di raggruppare le specie più comuni dei Pesci da non comprare che si allevano e si vedono più spesso inserite in acquario erratamente , nella lista sopra ho omesso per ovvi motivi tutte le specie appartenenti ad un biotopo salmastro che non possono essere inserite in un acquario di acqua dolce.

Teniamo anche lontano dalle nostre vasche tutti gli ibridi prodotti in laboratorio e tutti quei pesci che vengono colorati artificialmente in quanto risultano con chiazze, strisce o zone demarcate del proprio corpo colorate con colori fluorescenti.

https://www.glofish.com/
Font : https://www.glofish.com/

Ultimamente sono stati fatti degli studi e sono state realizzate delle specie modificando il DNA inserendo nello stesso parti di DNA di meduse che presentano fluorescenze e si è riusciti cosi’ ad avere dei pesciolini con colorazioni veramente molto accese e appariscenti estese su tutta la cute cosa che in natura non esiste.

Queste creature sono chiamate GloFish,le relative riproduzioni danno luogo a avanotti già colorati , più resistenti ma che hanno bisogno di determinate accuratezze tipo mangimi per mantenere accese le colorazioni nonchè attenzioni alle riproduzioni mirate a esemplari con uguali colorazioni, ricordo che in natura questi esemplari non esistono.

Solo boicottando la vendita si riuscirà ad evitare questi orribili scempi.

Concludendo ci tengo a ribadire che acquariofili.com è contro qualsiasi manipolazione genetica che non sia per il miglioramento dello stato di vita o salute della specie , per l’allevamento di specie in bocce o spazi ristretti e per una incompatibilità in allevamento per valori o inquilini.

Spesso nel nostro gruppo facebook si chiedono consigli e pareri su specie inserite in vasca che risultano non compatibili ma difficilmente si ripara ai problemi secondo i consigli dati ,questo perché non si ha piena consapevolezza di cosa significhi allevare una specie in modo corretto ,rispettoso e responsabile.

La lista dei Pesci da non comprare sarà sempre in continuo aggiornamento e chiunque voglia può aggiungere notizie , info riguardante le specie vietate contattando lo staff di acquariofili che provvederà ad analizzare e inserire l’aggiornamento.

E’ vietato copiare anche parzialmente questo articolo e relative immagini senza l’autorizzazione dello staff di acquariofili e del proprietario.

©www.acquariofili.com

Le Channa in acquario

Le Channa sono pesci predatori, endemici dell’Asia, che appartengono all’ordine dei Perciformes e alla famiglia dei Channidae. L’interesse verso questi pesci sta notevolmente crescendo anche qui in Italia, molti sono gli acquariofili che negli ultimi anni hanno pensato bene di dedicare un acquario a questi splendidi predatori, anche se molte specie di Channa si conoscono ancora molto poco.

Ma cosa spinge gli appassionati del nostro hobby ad allevare questo genere di pesci? Oltre al fatto che le Channa possiedono una bellissima livrea, la maggioranza delle specie presenta un pattern molto dettagliato, con colori e sfumature davvero molto belle. Oltre al loro fascino da predatori,  sono pesci molto aggressivi, voraci, capaci di ingoiare anche prede di una certa dimensione, pur non essendo dei gran nuotatori, anzi possiamo considerarle dei pesci abbastanza statici, generalmente si appostano fra la vegetazione e poi compiono improvvisi agguati alle loro prede. Oltre a queste caratteristiche iniziali c’è molto di più, è molto interessante osservare il loro comportamento sia da giovani, con l’interazione fra gli esemplari che vivono in gruppo,  sia una volta che sie è formata la coppia, e soprattutto è molto interessante poter assistere alla riproduzione, il rituale dell’accoppiamento, le fasi della deposizione, le cure parentali; la riproduzione che deve essere il reale scopo finale di chi decide di allevare questi pesci.

Le Channa vengono anche chiamate Snakehead in riferimento alla particolare forma della loro testa che ricorda quella di un serpente. Possiedono un corpo molto allungato, le pinne dorsale ed anale sono strette e lunghe, la coda e le pinne pettorali sono arrotondate. La maggior parte degli esemplari appartenenti al genere Channa presentano una colorazione e un pattern dettagliato e moto bello. La loro testa è caratterizzata da un’ampia bocca, con la mandibola inferiore che è più grande della mascella superiore, ed è quindi più sporgente, l’ampia bocca gli permette di ingoiare anche grosse prede. L’occhio è grande e posizionato appena sopra la bocca. Le dimensioni di questi pesci variano a seconda della specie, ci sono specie piccole che raggiungono solo 13- 15 cm,, ed alcuni veri e propri mostri che possono arrivare ad 1 metro di lunghezza.

Le Channa sono endemiche dell’Asia, e sono molto diffuse soprattutto in India, Thailandia, Indonesia, Birmania e Malaysia; purtroppo però sono state introdotti anche in altri stati, sia in zone  tropicali, sia in aree con clima più freddo,  come alcuni fiumi nell’America Settentrionale, dimostrando un’ottima capacità di adattamento e dove hanno provocato seri danni alle popolazioni ittiche autoctone, mettendo in risalto una delle loro maggiori caratteristiche: la grande voracità.
In Asia vivono per lo più in corsi d’acqua a flusso lento, lagune, stagni, zone paludose che sono caratterizzati da acqua molto torbida ed una fitta vegetazione, la maggior parte delle specie vivono in aree con clima sub-tropicale, con un’ampia variazione climatica che va dai 10-15 gradi, fino ai 28-30 gradi nei periodi caldi. Le Channa, come detto, sono pesci molto robusti e resistenti, la loro capacità di adattamento gli permette di sopravvivere anche in condizioni difficili, ad esempio nei periodi di siccità essi riescono ad attraversare il terreno umido alla ricerca di pozze d’acqua dove attendere il periodo delle piogge. La loro alta resistenza viene dimostrata dal fatto che riescono a vivere in acque stagnanti e poverissime di ossigeno, come le aree paludose delle risaie, pozze con pochi cm di acqua, dove troviamo una fitta vegetazione, e soprattutto tappeti di piante galleggianti che sono un ottimo punto dove poter nascondersi ed attendere le prede. Riescono a vivere in queste acque stagnanti grazie alla capacità di respirare direttamente aria atmosferica, infatti le Channa possiedono un organo interno simile a quello dei Labirintidi come i Betta, i Trichogaster, i Trichopodus ed altri Anabantoidei.

Quest’organo interno ausiliario è simile al LABIRINTO, esso è posizionato nella cavità branchiale e gli permette di assumere ossigeno direttamente dall’aria; le Channa hanno in questo modo sviluppato la capacità di restare fuori dell’acqua anche per 3-4 ore, restando comunque in un ambiente umido per non danneggiare la loro mucosa.
Il loro labirinto è formato da una serie di lamelle ripiegate molto vascolarizzate, l’ossigeno che arriva in questo sito può diffondere direttamente nel sangue attraverso la fitta rete di capillari, ed allo stesso tempo l’anidride carbonica formatasi come prodotto di scarto dal metabolismo cellulare, può essere allontanata con il percorso inverso: dal sangue passa per diffusione attraverso il labirinto alla cavità orale. I pesci dotati del labirinto, salgono in superficie e prima espellono l’aria ricca di anidride carbonica attraverso le branchie e la bocca, mediante l’emissione di una bolla, e poi assumono l’aria sempre attraverso la bocca e si può avvertite un caratteristico “schiocco”.

Come detto, le Channa sono pesci predatori,  con spiccata aggressività e dal carattere imprevedibile, per questo motivo debbono essere allevate in monospecie. Tuttavia il comportamento di questi pesci può differenziarsi in base alla specie di riferimento, infatti alcune Channa come bleheri, andrao, gachua, hanno una minore aggressività intraspecie, i giovani esemplari riescono a convivere più pacificamente fra loro, e l’aggressività si accentua solo quando con la maturità sessuale si formerà la coppia. Mentre, altre specie di Channa come stewartii, pulchra, ornatipinnis, laos fireback, red fin, sono notevolmente più aggressive e danno maggiori problemi di convivenza anche in giovane età. Il modo più corretto per allevare questo genere di pesci, è partire con un gruppo di giovani esemplari, da cui poi verrà selezionata la coppia. La vasca che dovrà ospitarle deve essere rigorosamente chiusa sia perche sono abilissimi saltatori, riescono a sfilar via da qualsiasi pertugio; sia perche devono respirare aria con un alto tasso di umidità come quella che si forma sotto il coperchio.

L’allestimento della vasca deve comprendere una folta vegetazione, dobbiamo utilizzare sia piante a stelo per ricoprire il fondo, sia galleggiante per schermare la luce; molto importante è creare numerosi nascondigli utilizzando grovigli di legni, sassi,  ed anfratti vari, in modo da dare maggiore tranquillità ai pesci. Io consiglio di utilizzare soprattutto piante che si adattano alla poca luce che deve filtrare sul fondo, ottime a questo scopo sono le Anubias, le Microsorum, la Bolbitis, le Cryptocoryne,  le Bucephalandrae, cladophora e muschi vari, tutte piante che si adattano bene anche alle zone d’ombra; inoltre, altre piante facili che richiedono una luce non molto intensa sono le Hygrophyle, la Limnophila, la Ceratopteris, l’Egeria densa, la Naja guadalupensis, l’Hydrocotyle leucocephala e il Ceratophyllum,  ottime anche galleggianti, ecc.

channa in acquario
channa in acquario

Il flusso d’acqua deve essere molto lento, quasi acqua ferma, e sarebbe bene dimezzare la colonna d’acqua tenendola intorno ai 30-35 cm massimo, infatti come detto le Channa sono pesci abituati a vivere in acqua bassa e con folta vegetazione, tenere una colonna d’acqua alta sarebbe fonte di stress per il pesce ogni volta che deve risalire per respirare aria.

I valori dell’acqua possono stare in un ampio range, tuttavia è preferibile usare acqua tenera, con bassa durezza carbonatica ed un pH verso valori acidi, infatti dobbiamo considerare che questi pesci possono facilmente aggredirsi e riportare ferite negli scontri; dunque, allevandoli in acqua tenera e abbastanza acida, andremo anche a ridurre la carica batterica in acquario, e ciò previene la comparsa di infezioni e facilita il processo di guarigione. A tal proposito, sarebbe molto utile inserire sul fondo anche foglie di catappa o di quercia essiccate, proprio perchè rilasciano acidi umici e tannini, svolgono un’azione benefica sulla mucosa dei pesci e contribuiscono a stabilizzare il pH verso valori acidi.  La temperatura può seguire la stagionalità, la maggioranza delle Channa infatti proviene da aree sub-tropicali, e possono stare benissimo senza riscaldatore anche nel periodo invernale, se la vasca è tenuta in casa. I valori di temperatura che tollerano vanno dai 14-15 gradi nei periodi freddi, fino a circa 30 gradi durante i mesi estivi.

L’alimentazione può essere fatta con cibo congelato, fresco, e vivo come vermi, insetti, pezzi di pesce, ecc, cercando di dare con parsimonia gli alimenti più grassi come le camole;  sarebbe meglio somministrare il cibo in pezzi non troppo grossi in quanto le Channa non masticano ma ingoiano direttamente. Inoltre, il modo di alimentarle deve variare in base alla temperatura dell’acqua e quindi al loro metabolismo in quel periodo, infatti fra primavera ed estete quando hanno un metabolismo più attivo, possiamo alimentarle ogni 2/3 giorni; mentre, con le temperature invernali, il loro metabolismo rallenta molto, i pesci sono in brumazione, e il cibo va fornito 1, massimo 2 volte a settimana. Ricordiamo che le Channa sono pesci con grande appetito ma hanno un metabolismo lento, e sovralimentarle le porta ad ingrassare eccessivamente.

Il dimorfismo sessuale fra maschio e femmina è poco evidente, ci si può basare soprattutto sulla forma del corpo per distinguere maschi e femmine, ma la conferma ci viene data solo in fase di riproduzione; i primi segnali che ci possono far capire che la coppia si sta formando si hanno quando due individui tendono a separarsi dal gruppo e manifestano una maggiore aggressività verso altri pesci presenti in vasca. A questo punto sarebbe opportuno togliere gli altri esemplari, per evitare che gli altri membri del gruppo possano essere feriti o uccisi.

Anche quando si è formata la coppia, gli equilibri in vasca non sono mai del tutto stabili, infatti avendo un’indole aggressiva, possono verificarsi sempre episodi di aggressione da parte di uno dei prtner. Inoltre, non tutte le specie manifestano lo stesso comportamento; ci sono specie più aggressive di altre, ad esempio nelle channa laos fire back, anche una volta che si è formata la coppia, poi la loro convivenza insieme è molto difficile; in questo caso si preferisce tenere i due esemplari separati e riunirli solo quando si vuole tentare la riproduzione. Come già indicato,  di indole aggressiva sono anche le Channa pulchra, ornatipinnis, stewartii, mentre bleheri, andrao e gatchua, sono fra le specie più tranquille.

La riproduzione di questi Channidi avviene in modo simile a quello degli Oshronemidi, possiamo osservare l’abbraccio fra maschio e femmina per permettere la deposizione delle uova, poi alcune specie tengono le uova in superficie, altre sono incubatori orali ed è il maschio che si occupa di incubare le uova fino al completo sviluppo della prole.

Esistono molte specie e sottospecie di Channa, ad oggi si contano almeno una cinquantina di specie differenti, noi ci soffermeremo sulle specie dwarf  e medium-size più allevate in acquario, cioè quelle che possiedono dimensioni più contenute e sono più facilmente reperibili sul mercato acquariofilo.

 

CHANNA BLEHERI

Le Channa bleheri sono la specie più diffusa di Channa nel nostro hobby; questo channidae  è originario del fiume Brahmaputra nell’India settentrionale. Vive in un ambiente caratterizzato dalla foresta pluviale, queste è un area sub-tropicale, con clima caldo e molto umido, e in cui ci sono forti precipitazioni durante la stagione dei monsoni.
Raggiunge i 16-20 cm di taglia, e per allevare una coppia è necessaria una vasca di almeno 200 litri, con una misura di base che deve essere 100×40 .

Preferibilmente si parte da un gruppo di giovani esemplari, da cui si formerà la coppia.  L’acquario a loro dedicato deve essere allestito utilizzando un fondo sabbioso, una ricca vegetazione è essenziale, utilizzeremo piante a stelo e galleggianti che sono utili per schermare la luce sul fondo. Inoltre molto importante è anche la presenza di numerosi nascondigli per permettere ai pesci di avere maggiore tranquillità, ed eventualmente alla femmina di sfuggire all’eccessiva aggressività del maschio.
I valori dell’acqua sono abbastanza flessibili, ma fondamentalmente è bene allevare i Channa bleheri in acqua con durezza medio-bassa, e pH da 6,5 a 7.
La temperatura dell’acqua può variare dai 15 a 28 gradi nei mesi caldi; le Channa bleheri necessitano di un periodo di svernamento per un paio di mesi (tutte le Channa di provenienza sub-tropicale necessitano di un periodo di brumazione), in cui rallentano il metabolismo e necessitano di pochissimo cibo; ciò serve a prolungare le loro aspettative di vita. Inoltre, essendo pesci molto robusti, sono abituati a tollerare anche alti valori di nitrati, e la gestione della loro vasca può essere fatta anche con cambi a frequenza mensile. Diciamo che la gestione della vasca cosi come l’alimentazione di questi pesci può seguire la stagionalità, nei mesi freddi in cui le Channa sono poco attive daremo pochissimo cibo e faremo pochi cambi d’acqua, mentre con l’incremento delle temperature, quando le Channa diventano più attive, possiamo aumentare sia la frequenza di somministrazione del cibo, sia dei cambi d’acqua in modo da poter stimolare la riproduzione.
La dieta deve essere varia, le Channa bleheri sono soprattutto insettivore, gli alimenti che possiamo usare sono chironomus o altre larve, artemia salina, gamberetti, piccoli insetti (soprattutto grilli), da adulte apprezza molto molluschi e pezzi di pesce; si ricorda che sono sconsigliati pezzi di carne bovina o pollame perché carni troppo ricche di grasso, che favoriscono l’obesità nei Channa.
Il dimorfismo sessuale non è semplice sa individuare, solitamente  le femmine diventano più grosse dei maschi.

Le Channa bleheri devono essere allevate in monospecie, i giovani esemplari hanno un comportamento piuttosto tranquillo, non vi è una elevata aggressività intraspecie; mentre con la maturità sessuale diventano molto più aggressive e la convivenza della coppia con altri esemplari diventa difficile.
La riproduzione in acquario non è molto difficile da ottenere una volta che abbiamo formato una coppia affiatata;  il metodo di accoppiamento è simile a quello dei Betta, dove il maschio alla fine del corteggiamento abbraccia la femmina e permette il rilascio delle uova. Le uova sono raccolte e lasciate sospese in superficie, vengono sorvegliate sia dal maschio che dalla femmina. Da una riproduzione possiamo ottenere centinaia di avannotti, l’alimentazione dei piccoli esemplari fa fatta essenzialmente con naupli di artemia;

channa in acquario
channa in acquario

 

CHANNA ANDRAO

Una delle specie più interessanti e ricercate, le andrao sono fra le più piccole Channa  e di fatto raggiungono appena i 15 cm di taglia. Anche le Channa andrao sono endemiche del bacino del fiume Brahmaputra, nell’India nordorientale, in particolare provengono da aree paludose dove il livello dell’acqua è fortemente influenzato dalla stagionalità. La loro colorazione non si discosta molto dalle Channa bleheri, possiedono infatti una livrea e le pinne di base azzurra, ma nelle bleheri la coda e le pinne pettorali hanno delle sfumature rosso-arancioni. Le andrao possono essere allevate a partire da una vasca di 150-200 litri, con una base di 100×40 (potrebbe andar bene anche una vasca con 80 cm di lato lungo, ma ricordiamoci sempre che anche se le andrao sono ritenute meno aggressive di altre specie, non bisogna mai sottovalutare l’indole di questi pesci).  Si deve partire sempre da un gruppo di giovani, da cui verrà poi selezionata la coppia. L’allestimento della vasca deve essere fatto con molte piante, legni e rami disposti ad incastro, sono necessari molti nascondigli e ripari sul fondo, il flusso dell’acqua deve essere molto lento.
I valori dell’acqua possono essere: durezza medio-bassa, pH fra 6-7.5, temperatura compresa fra i 15-26 gradi. Il dimorfismo sessuale delle andrao è più evidente rispetto ad altre Channa, infatti abbiamo una differente colorazione della livrea fra maschio e femmina. Le Channa andrao sono  incubatori orali, l’accoppiamento avviene attraverso l’abbraccio fra maschio e femmina che permette il rilascio con fecondazione delle uova, poi queste sono raccolte ed incubate dal maschio; il maschio trattiene le uova all’interno della bocca fino alla schiusa e rilascia i piccoli una volta che sono pienamente sviluppati.

channa in acquario
channa in acquario

 

CHANNA GACHUA

Anche questa specie fa parte delle Channa dwarf, è originaria del fiume Gange nella regione del Bangladesh, in India, spesso lo si trova all’interno di stagni e pozze d’acqua torbide e coperte da vegetazione. Di Channa gachua esistono molte varietà che si differenziano nella colorazione della livrea e per il luogo di ritrovamento: ad esempio abbiamo i gachua guancia rossa, i gaucha royal blu, i gaucha blu bengala, i gaucha di Khao lak, i gaucha limbata, i gaucha black assam.
Le Channa gachua possono raggiungere i 15-20 cm, per tenere la coppia abbiamo bisogno di una vasca di circa 200 litri,  con misure di base 100×40. La vasca deve essere allestita sempre con una buona vegetazione soprattutto galleggiante che vada a schermare la luce, e numerosi nascondigli fra legni intrecciati, sassi,  vasi in terracotta che fungono da rifugio; mi raccomando inoltre di tenere la vasca ben chiusa perché possono facilmente scappare.
I valori dell’acqua possono avere un ampio range: durezza medio-bassa,  pH compreso fra 6-7.5, la temperatura è compresa fra 15-28 gradi, e quindi possono  seguire tranquillamente la stagionalità.
L’alimentazione di questi pesci deve essere sempre varia e con piccole porzioni, possiamo somministrare soprattutto cibo fresco come vermi, piccoli insetti, gamberetti e pezzetti di pesce;  ricordiamoci sempre di non sovralimentarle, diamo il cibo a piccole porzioni ogni paio di giorni perche hanno un metabolismo lento.
Come altre specie di Channa, anche le gachua debbono essere allevate in monospecie; i giovani esemplari possono convivere in gruppo senza grossi problemi, non vi è un’eccessiva aggressività intraspecie, ciò fino alla selezione della coppia. Con la maturità sessuale aumenta notevolmente la loro aggressività, ed è meglio separare gli altri componenti dalla coppia.
La riproduzione in acquario non è semplice, ma può avvenire; le Channa gachua si riproducono attraverso l’abbraccio fra maschio e femmina, poi le uova sono raccolte e lasciate fluttuanti in superficie.  Possiamo cosi avere un centinaio di avannotti sparsi per la vasca, con le Channa gachua possiamo assistere al fenomeno del “Feeding eggs” dove mamma Channa per alimentare i suoi piccoli espelle le uova che le sono rimaste attraverso uno spettacolare movimento rotatorio del corpo.

channa in acquario
channa in acquario

 

CHANNA ORIENTALIS

Anche le Channa orientalis fanno parte delle specie dwarf, esse sono originarie dello Sri Lanka e vivono soprattutto nei corsi d’acqua lenti con acqua scura e piante palustri.
Sono Channa poco allevate e quindi molto meno conosciute qui in Italia, possono raggiungere i 12-16 cm di taglia,e debbono essere mantenute in coppia in una vasca di almeno 200 litri, con una base 100×40; la coppia si formerà a partire da un gruppo di giovani esemplari, come avviene per altre specie di Channa.  L’ allestimento dell’acquario deve seguire le stesse indicazioni già riportate nell’articolo per altre specie similari, quindi  vasca ben piantumata, con legni e sassi disposti in modo da ottenere molti nascondigli e barriere visive.
I valori dell’acqua possono essere abbastanza ampi, con una durezza medio-bassa e pH compreso fra 6-7.5; la temperatura deve essere più elevata rispetto ad altre specie, e può variare tra i 20-27 gradi.
L’ alimentazione deve essere sempre fatta con cibo fresco, insetti, vermi,  molluschi e gamberetti. Si raccomanda sempre di non abbondare con il cibo, sia per non sovralimentarle,  sia per limitare l’inquinamento dell’acqua.

Il dimorfismo sessuale è praticamente inesistente, le Channa orientalis sono incubatori orali,e dopo l’accoppiamento che avviene tramite l’abbraccio fra maschio e femmina, il maschio raccoglie le uova in bocca e le mantiene fino ad una decina di giorni, i piccoli sono rilasciati completamente sviluppati.

 

 

CHANNA ORNATIPINNIS

Le Channa ornatipinnis non rientrano nel gruppo delle dwarf, ma saliamo di taglia e soprattutto in difficoltà di allevamento, il  nome ornatipinnis deriva dalla bellissima colorazione delle pinne pettorali . Le ornatipinnis sono  fra le specie classificate più recentemente, sono Channa originarie della regione del Myanmar, che corrisponde alla Birmania nell’Asia sudorientale. Questa specie è stata ritrovata in piccoli torrenti, dove cresce una rigogliosa vegetazione che offre riparo ai pesci, con flusso più veloce e acqua cristallina, una cosa insolita per i Channa.
Raggiungono i 30-35 cm, (alcuni esemplari possono anche superare i 30 cm di taglia); per una coppia, considerando anche che l’aggressività intraspecie è maggiore, abbiamo bisogno di una vasca da 350 litri, con base di 150×50 almeno. .
I valori dell’acqua devo essere con durezza medio-bassa, pH compreso fra 6.5-7 e temperatura compresa fra i 16-27 gradi. L’ alimentazione deve essere sempre effettuata utilizzando cibo fresco, solitamente si somministrano vermi, insetti, gamberetti e pezzetti di pesce, ricordando che anche questa specie di Channa deve essere alimentata ogni 2/3 giorni, senza esagerare con le porzioni.
Il dimorfismo sessuale è quasi inesistente; la selezione della coppia avviene inserendo un gruppo di giovani esemplari all’interno di una vasca con adatte dimensioni. Anche se da giovani la convivenza può essere piuttosto pacifica, soprattutto con la maturità sessuale e la formazione della coppia, l’aggressività aumenta notevolmente. La riproduzione avviene attraverso l’abbraccio fra maschio e femmina, le uova rilasciate vengono poi spostate in superficie e lasciate fluttuanti.

 

 

CHANNA PULCHRA

Anche le Channa pulchra non possono essere considerate dwarf, ma sono Channa di medie dimensioni che possono raggiungere i 30-35 cm di taglia. Queste Channa sono anche loro endemiche della regione del Myanmar nell’Asia sud-orientale.
Per allevare una coppia, che va sempre selezionata a partire da un gruppo di almeno 5-6 giovani esemplari, avremo bisogno di un acquario da 350 litri almeno, con base 150×50, infatti sono una specie molto aggressiva e anche l’allestimento della vasca gioca un ruolo molto importante per permettere la convivenza fra maschio e femmina; dunque, sarà necessario un acquario con fitta vegetazione, molti nascondigli e ripari.
Le Channa pulchra vivono in zone sub-tropical, per cui si adattano bene anche al nostro clima, i valori dell’acqua devono essere: durezza medio-bassa, pH compreso fra 6.5-7, temperatura fra i 18-26 gradi.
L’alimentazione deve comprendere soprattutto cibo fresco come larve, vermi, insetti, gamberetti e pezzetti di pesce; ricordo sempre che è fondamentale non sovralimentarle, bisogna  fornirgli un  pasto ogni 2/3 giorni; inoltre nel periodo invernale quando le temperature si abbassano ed il metabolismo rallenta, può andar bene anche un pasto a settimana.
L’aggressività verso altri esemplari della sua specie si manifesta soprattutto con la maturità sessuale; anche se bisogna tener presente che a differenza delle prime specie di cui abbiamo parlato, in questo caso anche nei giovani pulchra vi è una certa aggressività e ci sono buone possibilità che fra loro si feriscano con conseguenze più o meno serie. Una volta selezionata la coppia, gli altri esemplari vanno forzatamente allontanati dalla vasca. La riproduzione avviene sempre attraverso l’abbraccio fra maschio e femmina, e le uova prodotte sono spostate in superficie.

channa in acquario
channa in acquario

 

CHANNA STEWARTII

Le Channa stewartii sono una specie di medie dimensioni,  di cui ne esistono molte popolazioni o sottospecie che si differenziano per variazioni nella livrea e del luogo di ritrovamento. Possono raggiungere i 20-25 cm di taglia, e sono endemiche del fiume Brahmaputra in India e Bangladesh, e del fiume Gange nel Nepal meridionale.
Per l’allevamento di una coppia è necessaria una vasca di 300 litri almeno, con una base di 120×50, anche se sarebbe meglio orientarsi sui 150 cm di lato lungo vista l’aggressività intraspecie che si manifesta anche nei giovani esemplari.

L’acquario deve sempre essere allestito con una fitta vegetazione, molte piante galleggianti, legni intrecciati e numerosi altri  nascondigli, acqua con flusso lento e colonna d’acqua dimezzata; si ricorda di tenere sempre la vasca ben chiusa perchè possono facilmente scappare.
I valori dell’acqua devono essere: durezza medio-bassa, pH compreso fra 6-7.5, e temperatura fra i 20-27 gradi.
Deve essere alimentato con cibo fresco fra vermi, insetti, gamberetti e pezzetti di pesce.
Le Channa stewartii devono essere allevate in monospecie, e bisogna fare particolarmente attenzione anche con i giovani esemplari; all’occorrenza può essere necessario separare la coppia se si manifesta un’eccessiva aggressività. La riproduzione in acquario può avvenire, anche se più difficoltosa rispetto a Channa dal comportamento più tranquillo. Il metodo di accoppiamento prevede l’abbraccio fra maschio e femmina, e dopo la deposizione, centinaia di uova vengono portate alla superficie dell’acqua, restando fluttuanti, sono sorvegliate fino alla schiusa dei piccoli.

channa in acquario
channa in acquario

 

CHANNA sp. LAOS FIREBACK

Anche queste sono Channa molto aggressive, rientrano nel gruppo delle dwarf  e possono raggiungere i 18-20 cm di taglia. Sono una specie meno diffusa in Italia, che non si conosce ancora molto bene, ma per la loro aggressività non vanno assolutamente sottovalutate. Le Channa sp.Laos fireback sono endemiche

Per la coppia abbiamo bisogno di una vasca da 230 litri, con base 120×40, spesso è necessario tenere separati maschio e femmina a causa della loro eccessiva aggressività e per le ferite che possono infliggersi, si riuniscono solo per tentare la riproduzione.

 

CHANNA sp. FIRE AND ICE

La specie fire ed ice appartenente sempre al gruppo delle Channa dwarf, possiede un comportamento piuttosto aggressivo intraspecie, aggressività che si manifesta già con la convivenza fra giovani esemplari e che poi si accentua man mano con la maturità sessuale fino al formarsi della coppia. Queste Channa sono ancora poco allevate in Italia, e quindi si conoscono ancora poco, sono endemiche del bacino del fiume Salween, fra Thailandia e Myanmar, e possono raggiungere appena i 13-15 cm, di fatto sono fra le più piccole esistenti.

Per allevare la coppia abbiamo bisogno di un acquario da 200 litri, 100×40 di base, con allestimento caratterizzato da fitta vegetazione, molti legni, nascondigli e coperchio ben chiuso; come sempre, per formare la coppia si deve partire da un gruppo di giovani esemplari. La riproduzione avviene attraverso l’abbraccio fra maschio e femmina, il maschio è un incubatore orale che mantiene le uova in bocca fino allo sviluppo dei piccoli.

channa in acquario
CHANNA sp. RED FIN

 

CHANNA PARDALIS

Le Channa pardalis, chiamate anche Meghalaya, sono Channa davvero molto belle, ne esistono diverse varietà come leopard o true blu, e sono originarie dell’India, in particolare lo stato di Meghalaya nell’area nord-orientale. Sono Channa molto aggressive, raggiungono una taglia intorno ai 20 cm, ed a causa della loro aggressività intraspecie sono anche molto difficili da riprodurre in cattività.

 

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Riproduzione Carassio

La Riproduzione dei carassi solitamente avviene in primavera inoltrata quando la temperatura dell’acqua supera in genere i 16 gradi.

Si avrà in vasca un comportamento insolito dei Pesci infatti un continuo rincorrersi darà l’idea di una gara con vinti e vincitori.

Riproduzione Carassio

I maschi sono quelli che rincorrono, quindi le femmine saranno sempre davanti e saranno continuamente inseguite e stressate…….Se si osservano attentamente, il maschio maturo sessualmente, presenterà i Tubercoli dell’amore (foto sotto) che non sono altro che piccoli puntini bianchi che generalmente compaiono nella regione branchiale ma che si possono presentare anche in altre parti del corpo(muso e ventre). Nella femmina, un buon occhio, potrà notare un gonfiore ventrale accentuato ed insolito e nei casi più attenti, una lieve sporgenza dell’ano.(foto sopra)

 

 

Si da il via alle Danze..
Più maschi contemporaneamente potranno inseguire la sola femmina, senza darle tregua, colpendola con la testa sul ventre allo scopo di stimolare la riproduzione, costringendola ai bordi della vasca, proprio per farla deporre.

A fine corsa la femmina stremata deporrà le uova (in grandi quantità), che andranno ad ‘appicicarsi’ nella maggior parte dei casi sulle piante (più vegetazione ci sarà e più avremo possibilità di riproduzione); il compito dei maschi ora è quello di fecondare le uova.
A questo punto le danze sono terminate.

Purtroppo il pesce rosso non ha un gran istinto genitoriale e quindi di protezione della prole infatti non riconoscendola se le scovano le mangeranno, come del resto potrà accadere con i piccoli avannotti una volta che le uova si schiudano. Per cercare di salvarne il più possibile consiglio di prelevare le piante in cui è presente il maggior numero di uova immergendo un contenitore in vasca e prelevando il tutto, stando attenti che non vengano a contatto con l’aria.In questo modo potranno essere adagiate in altra vasca con areatore e termoriscaldatore curandone la schiusa e l’alimentazione e sopratutto in assenza di predatori.

Altrimenti, se la deposizione è avvenuta in un’area ben piantumata, lasciate fare a madre natura consapevoli del fatto che si avrà una sopravvivenza minore di avannotti.

Dopo 2/3 giorni si può notare all’interno delle uova la presenza di vita ma solo dopo 5/7 giorni le uova si schiuderanno e si potrà avere la presenza di un piccolo avannotto completamente formato e autosufficente che gironzola in vasca o che stazionerà in determinati punti calmi della vasca. Le uova invece che rimangono bianche non sono fecondate e quindi non si schiuderanno e sarebbe meglio toglierle perchè potrebbero insorgere muffe e funghi vari in vasca.

Nei primi giorni di vita gli Avannotti assorbiranno il sacco vitellino e stazioneranno in genere al bordo vasca o agli ‘arredi’. L’assorbimento del sacco vitellino dura circa una settimana dopodicchè si libereranno al nuoto libero e inizieranno ad alimentarsi autonomamente ,se si puo’ somministrare naupli di artemie oppure mangimi molto micronizzati e vitaminici.

carassi

Il tasso di mortalità è molto alto, solo i più forti se la caveranno.
Ai piccoli superstiti non possiamo che augurare una buona vita.

 

Guida realizzata da Elisa Dea e impaginata da Marco Ferrara

 

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Varietà Planorbarius

In elenco varietà di planorbarius presenti nei nostri acquari.

 

 

 

 

Planorbarius var. Pink

Questa è una varietà che si presenta con una colorazione del piede rosa come si puo’ osservare nella foto sopra.
scheda rapida

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Planorbarius var. Black

Questa è una varietà che si presenta con una colorazione del piede Nero come si puo’ osservare nella foto sopra

 

 

Planorbarius var. Red

Questa è una varietà che si presenta con una colorazione del piede Rossa come si puo’ osservare nella foto 2

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Planorbarius var. Orange

Questa è una varietà che si presenta con una colorazione del piede Arancio come si puo’ osservare nella foto sopra

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Planorbarius var. Blue

 

Questa è una varietà che si presenta con una colorazione del piede Blu come si puo’ osservare in foto

 

 

Planorbarius var. Ancestrale/brown

Questa è una varietà che si presenta con una colorazione del piede Marrone come si puo’ osservare nella foto 2

 

 

In questa breve guida abbiamo cercato di raggruppare le varietà di planorbarius più comuni che popolano le nostre vasche ,per ulteriori dettagli visitare i link riportati sotto ogni varietà che riporta alla scheda dettagliata in modo da poterle coltivare al meglio,ci tengo inoltre a dire che questa classifica di Varietà Planorbarius verrà aggiornata non appena avremo altre foto di altre colorazioni.

 

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Riproduzione Colisa Ialia

Riproduzione Colisa Ialia

Riproduzione Colisa Ialia

 

Dopo esperienze di riproduzione dei betta splendens mi sono voluto cimentare nella riproduzione dei colisa. Dopo essermi molto documentato sul web in vari portali, aver visto vari filmati su youtube mi sono deciso a provare la riproduzione in acquario di comunità, avevo a quel tempo un maschio e due femmine .

 

Riproduzione Colisa Ialia
maschio di colisa

 

Riproduzione Colisa Ialia
femmina di colisa

Il maschio dopo circa due giorni da quando avevo alzato la temperatura dell’acqua a 26 ° C , ha cominciato a fare il nido di bolle nella zona più verde e tranquilla della vasca non interessata dalle correnti della pompa del filtro. In seguito ha cominciato a rincorrere le due femmine, ho notato che il ventre della più piccola stava diventando gonfio e dopo circa 4 giorni verso sera è avvenuto il fatidico abbraccio con la colisetta più piccola questa fase è durata circa due ore. I primi abbracci sono stati timidi ed infruttuosi poi sono cominciate a cadere le prime uova che il maschio cercava di prendere e rimetterle nel nido prima che i vari coinquilini ( scalari, fantasmini, platy, rasbore) cominciassero a predarle.
Non ho cambiato acqua per 5 giorni e quando ho cercato tra le varie piante galleggianti non ho trovato nulla; molto probabilmente i pesci avevano pasteggiato, anche se il maschio cacciava gli intrusi dal suo nido.

Le uova e gli avannotti di colisa sono molto piccoli all’inizio 2 mm quindi è meglio munirsi di una lente d’ingrandimento.

Dopo questo insuccesso ho di nuovo diminuito la temperatura al di sotto dei 25 ° C in vasca cercando di alimentare al meglio la coppia per farli riprendere dallo stress della riproduzione.Nel frattempo ho iniziato a pensare l’utilizzo di una vasca di riproduzione, ma il maschio che avevo comprato per tale scopo si è ammalato infatti la comparsa di una ulcera sotto la bocca , pur se messo in quarantena, la deabilitato fortemente facendolo morire in poco più di un mese.

Riproduzione Colisa Ialia

Dopo una quindicina di giorni ho ritentato di nuovo con la coppia che avevo nell’ acquario di comunità, trasferendoli nella vasca adibita a tale scopo,sono riuscito a prendere prima la femmina e dopo alcuni giorni sono riuscito a prendere il maschio, è stata un impresa perché si nascondeva nella parte più piantumata dell’acquario.

Messi insieme ed alzata gradualmente la temperatura dell’ acqua a 26 gradi, dopo 4 giorni nel sifonare il fondo della vaschetta ho visto dei puntini muoversi in superficie, guardando bene con la lente ho scoperto che erano avannotti, devo dire che non mi sono accorto di nulla, grossi nidi di bolle non sono stati costruiti (come nell’acquario di comunità) allora ho allontanato subito i genitori, ed ho cominciato la cura degli avannotti circa una ventina.

Riproduzione Colisa Ialia

Per la prima settimana, li ho cresciuti con infusori che trovate in commercio. 6 goccie al mattino e sei alla sera, per i primi 10 giorni non ho cambiato acqua.

Dopo la prima settimana sono passato ad anguillole dell’ aceto che coltivo, una siringata da 5 cl. alla mattina ed una alla sera più 5 gocce di infusori.

Alla seconda settimana sono passato ai naupli d’artemia salina ed alle anguillole ( sempre sera e mattino tranne al sabato e domenica che avevano una razione anche a pranzo) con 3 gocce di infusori.

Riproduzione Colisa Ialia

Ogni 3 giorni sifono il fondo e cambio circa 5 litri d’ acqua. Come acqua uso sia quella del rubinetto ovviamente trattata che quella di una fonte artesiana vicino a casa mia( la prendo con bidoni da 20 litri).

Dalla terza settimana ho continuato l’ alimentazione con naupli d’ artemia salina ed anguillole.Le dimensioni degli avannotti sono varie alcuni hanno raggiunto la dimensione di 1 cm alla quarta settimana, mentre altri sono ancora piccoli circa la metà.

Quando sifono il fondo, io uso un tubicino dell’ aeratore innestato dentro ad una grossa cannuccia da bibita,

Ora è passato più un mese dal lieto evento e continuo l ‘alimentazione mista a base d’artemia salina ed anguillole ed un pizzico di mangime secco per avannotti sono rimasti circa una dozzina; sifono il fondo ogni tre quattro giorni.

 

Per consultare la scheda rapida “clicca qui “

 

 

PS:E’ vietato copiare anche parzialmente questo articolo e relative immagini senza l’autorizzazione dello staff di acquariofili e del proprietario

 

Guida redatta e impaginata da Ferrara Marco
si ringrazia per la collaborazione Bonoedge
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