vescica natatoria

Vescica natatoria infiammata

Prima di parlare dell’infiammazione alla vescica natatoria vediamo di spiegare come è composta e il ruolo che occupa nella vita quotidiana dei nostri amici pinnuti.

la vescica natatoria è un organo indispensabile che permette ai pesci di galleggiare o affondare e quindi potersi muovere in altezza molto facilmente senza che vengano impiegati in modo eccessivo le fasce muscolari soprattutto delle pinne ,questo è possibile grazie a delle sacche(poste di fianco alla colonna vertebrale o nella cavità addominale) che riempite o svuotate di aria permettono la salita e la discesa in modo più semplice agevolando i movimenti del pesce, possiamo quindi definire la vescica natatoria come un organo di galleggiamento.

Il suo funzionamento è molto semplice infatti è simile ad un palloncino che venendo riempito di aria, che essendo più leggera dell’acqua, tende a salire e quindi far galleggiare il corpo, più  sarà riempita più alta sarà la zona raggiunta, viceversa se il pesce dovrà muoversi verso il basso cioè la vescica natatoria verrà svuotata dall’aria contenuta facendo prevalere il peso del corpo e quindi lo sprofondamento verso il fondo.

Come è facile capire la vescica natatoria dei pesci da fondo come per esempio i locaridi risulta più  piccola appunto perché il loro stazionare sul fondo non impiega l’utilizzo della vescica natatoria in modo eccessivo.La vescica natatoria è poco vascolata ma è rivestita da una sostanza tipo guaina che la rende impermeabile ai gas e quindi non influenza altri organi.

La maggior parte dei pesci appartenenti alla categoria dei fisostomi hanno la vescica natatoria collegata all’intestino tramite un condotto chiamato pneumocistico attraverso il quale la vescica natatoria viene riempita e svuotata una volta che l’aria viene ingurgitata dall’esofago, altri pesci appartengono invece alla categoria dei fisoclisti dove l’aria viene impiegata grazie ad una ghiandola che ne favorisce la scissione dall’emoglobina e il riempimento della vescica ,il collegamento con l’intestino in questo caso è assente.

Ma è anche utile sapere che la vescica natatoria svolge un altra funzione e cioè quella di recepire suoni infatti estendendosi fino alla scatola cranica comunica molto facilmente con il cervello dato che il gas presente all’interno della vescica natatoria funge da cassa armonica amplificandone i suoni. Oltre ai recepire i suoni il pesce sfrutta la vescica natatoria anche per emettere vibrazioni soprattutto nel periodo riproduttivo o nelle lotte territoriali ,inoltre alcuni pesci grazie alla fuoriuscita del gas da orifizi collegati alla vescica natatoria riescono ad generare dei suoni e sibili atti a dissuadere eventuali predatori.

Come abbiamo facilmente descritto nei paragrafi precedenti la vescica natatoria è un organo semplice ma che svolge diverse funzioni molto importanti e quando non fa bene il suo lavoro porterà il pesce a nuotare fuori asse, dondolando o muovendosi in modo scoordinato e goffo. Il nuoto ottimale è con il corpo in asse orizzontale quindi se la coda risulta più alta o più bassa del corpo capiremo facilmente che qualcosa non va e la causa più frequente è la vescica natatoria infiammata.

I pesci più colpiti da questa patologia sono i pesci rossi e i betta  splendens o labirintidi in genere perché atti a salire in superfice a respirare aria e che presentando un corpo piccolo si ha tendenza da parte degli organi interni a pressare sulla vescica natatoria limitandone il suo lavoro.

 

 

I SINTOMI della Vescica natatoria infiammata possono essere diversi ,proviamo ad elencarli di seguito:

  • Difficoltà nel muoversi con nuoto scoordinato e non in asse
  • Stazionamento sul fondo con difficoltà a risalire
  • Stazionamento in superfice con testa verso il basso e difficoltà a andare in profondità
  • Ventre gonfio

 

LE CAUSE della Vescica natatoria infiammata possono essere svariate e cioè:

  • Ritardi di crescita , gli altri organi continuano a crescere nonostante le dimensioni esterne e andranno a comprimere la vescica natatoria non facendola espandere e contrarre in modo corretto
  • Somministrare troppo cibo , questo fara’ espandere l’intestino che andrà a comprimere la vescica natatoria
  • Somministrare troppo fioccato, questo fa aumentare la fermentazione nello stomaco e misto ad aria andrà a ostruire il condotto pneumocistico non favorendo lo svuotamento e il riempimento della vescica natatoria
  • Stato di pulizia della vasca in generale che fa insorgere una infiammazione di natura batterica
  • Concentrazione delle sostanze azotate (NO2,NO3,Ammonio) in vasca elevate che ne destabilizzano l’equilibrio gassoso

 

LA CURA per la Vescica natatoria infiammata varia in base alle condizioni:

Innanzitutto spostare il pesce in una vasca dedicata di quarantena con areatore al massimo e termoriscaldatore ,inserire poca acqua in altezza in modo che il pesce non si affatichi molto per salire e scendere in colonna, bastano circa 10cm.

In genere quando il pesce presenta un gonfiore è dovuto al cibo quindi praticare un digiuno per 3gg in modo da far smaltire il cibo in eccesso o far liberare da eventuali blocchi intestinali, al quarto giorno(se il gonfiore è diminuito) somministrare dei piselli leggermente sbollentati privi di buccia schiacciandoli tra le dita inserire in vasca il quantitativo che viene consumato,questo perchè i piselli regolarizzano la mozione intestinale e aiutano a ripulire l’intestino. Al quinto gg riprendere l’alimentazione normalmente.

Ovviamente in questo periodo controllare le feci che siano scure, formate e corpose.

Se tutto questo non fa riprendere il pesce sicuramente avrà contratto una infezione alla vescica natatoria quindi occorre curare con un antibiotico , sempre in vasca di quarantena inserire il Bactrim forte (da reperire in farmacia)nella quantità di 1cp ogni 40 litri e lasciare il pesce per 3gg dopodicchè fare un cambio del 30% ridosando acqua in soluzione con bactrim e lasciare fino ad 8gg , fare un cambio del 40% rabboccando acqua pulita e controllare il pesce,se si è ripreso dopo altri 5gg possiamo rimetterlo in vasca previo adattamento.

Possiamo eventualmente ripetere il ciclo 2 volte e somministrare cibo medicato cioè inzuppare quello da somministrare un paio di minuti prima di dare in pasto.

 

 

IN CONCLUSIONE evitare di somministrare cibo che resta in superfice per non far ingurgitare anche molta aria quindi reidratare eventualmente per farlo affondare , non esagerare con il cibo ma magari aumentare la frequenza giornaliera ,osservare la crescita dei pesci per evitare ritardi, mantenere la vasca pulita evitando accumuli di sostanze azotate , in poche parole solo rispettando queste poche e semplici indicazioni il vostro pesciolino avrà meno probabilità di ammalarsi.

 

 

E’ vietato copiare anche parzialmente questo articolo e relative immagini senza l’autorizzazione dello staff di acquariofili e del proprietario.

 

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Pristella Maxillaris

Nome scientifico: Pristella Maxillaris

Nome comune: Cardellino acquatico, X-ray tetra

Famiglia: Characidae

Luogo di provenienza: Sud America

Valori ottimali di allevamento: Acqua tenera , – PH 6,5 / 7,5 – GH 2 / 20 °dGH – Temperatura 22 / 28 °C

Dimensioni: fino a 4 cm.

Allevamento e caratteristiche: specie molto particolare e vivace , ha una livrea meravigliosa.

La parte argentea fa si che la brillantezza durante il suo nuoto sia molto evidente e la colorazione della pinna dorsale e anale richiamano la colorazione delle ali del cardellino da questo il nomignolo.

la pinna caudale presenta la parte terminale rossa,la forma è classica di tutti i caracidi,corpo schiacciato con muso centrale quindi pesce di media profondità.

E’ presente una varietà albina o gold ma è molto meno diffusa tra gli appassionati.

Riproduzione: Non è difficile che avvenga in vasca di comunità ma se si vuole avere più successo meglio adibire una vasca a parte.

I valori di ph e durezza dovranno essere leggermente più bassi di quelli di allevamento per stimolare la riproduzione.

La femmina è riconoscibile dalle sue dimensioni più grandi per via della sacca ovarica il maschio risulta più snello slanciato e colorato.

La femmina depone le uova lasciandole cadere sul fondo dove dovremo inserire piante e sopratutto muschio per proteggerle da eventuale predazione degli stessi genitori,il maschio passerà sopra fecondandole.

Dopo aver accertato la fine della deposizione spostare i genitori per evitare che possano mangiarle.

Le uova si schiuderanno dopo 1-2 giorni e gli avannotti andranno a nuoto libero.

Ddopo aver assorbito il sacco vitellino e cioè dopo 3giorni circa bisogna alimentarli che è la cosa piu’ difficile essendo molto piccoli.

Microworms o naupli di artemia sono adatti.

Alimentazione: I Pristella Maxillaris Sono classificati come Micropredatori appunto per la loro piccola bocca ,accettano secco basta che sia micronizzato e vivo nello specifico artemie o piccole daphnie.

Note: E’ un pesce molto tranquillo che può essere allevato in vasca di comunità ma necessariamente in gruppo essendo un pesce di branco.

Da allevare in vasche di almeno 80cm per ader possibilità di sviluppare le sue doti sensoriali e di branco non limitandolo al nuoto essendo un pesce molto vivace e abile nuotatore.

Può convivere con pesci proveniente dal sud america e cioè con altri piccoli tetra , corydoras o eventualmente con apistogramma e pulcher.

 

Si ringrazia Francesco Lentini per aver concesso l’utilizzo della foto dal nostro gruppo Facebook

Adattabilità in acquario 90%
Difficoltà di allevamento 30%
Riproduzione in acquario 50%

Le Channa in acquario

Le Channa sono pesci predatori, endemici dell’Asia, che appartengono all’ordine dei Perciformes e alla famiglia dei Channidae. L’interesse verso questi pesci sta notevolmente crescendo anche qui in Italia, molti sono gli acquariofili che negli ultimi anni hanno pensato bene di dedicare un acquario a questi splendidi predatori, anche se molte specie di Channa si conoscono ancora molto poco.

Ma cosa spinge gli appassionati del nostro hobby ad allevare questo genere di pesci? Oltre al fatto che le Channa possiedono una bellissima livrea, la maggioranza delle specie presenta un pattern molto dettagliato, con colori e sfumature davvero molto belle. Oltre al loro fascino da predatori,  sono pesci molto aggressivi, voraci, capaci di ingoiare anche prede di una certa dimensione, pur non essendo dei gran nuotatori, anzi possiamo considerarle dei pesci abbastanza statici, generalmente si appostano fra la vegetazione e poi compiono improvvisi agguati alle loro prede. Oltre a queste caratteristiche iniziali c’è molto di più, è molto interessante osservare il loro comportamento sia da giovani, con l’interazione fra gli esemplari che vivono in gruppo,  sia una volta che sie è formata la coppia, e soprattutto è molto interessante poter assistere alla riproduzione, il rituale dell’accoppiamento, le fasi della deposizione, le cure parentali; la riproduzione che deve essere il reale scopo finale di chi decide di allevare questi pesci.

Le Channa vengono anche chiamate Snakehead in riferimento alla particolare forma della loro testa che ricorda quella di un serpente. Possiedono un corpo molto allungato, le pinne dorsale ed anale sono strette e lunghe, la coda e le pinne pettorali sono arrotondate. La maggior parte degli esemplari appartenenti al genere Channa presentano una colorazione e un pattern dettagliato e moto bello. La loro testa è caratterizzata da un’ampia bocca, con la mandibola inferiore che è più grande della mascella superiore, ed è quindi più sporgente, l’ampia bocca gli permette di ingoiare anche grosse prede. L’occhio è grande e posizionato appena sopra la bocca. Le dimensioni di questi pesci variano a seconda della specie, ci sono specie piccole che raggiungono solo 13- 15 cm,, ed alcuni veri e propri mostri che possono arrivare ad 1 metro di lunghezza.

Le Channa sono endemiche dell’Asia, e sono molto diffuse soprattutto in India, Thailandia, Indonesia, Birmania e Malaysia; purtroppo però sono state introdotti anche in altri stati, sia in zone  tropicali, sia in aree con clima più freddo,  come alcuni fiumi nell’America Settentrionale, dimostrando un’ottima capacità di adattamento e dove hanno provocato seri danni alle popolazioni ittiche autoctone, mettendo in risalto una delle loro maggiori caratteristiche: la grande voracità.
In Asia vivono per lo più in corsi d’acqua a flusso lento, lagune, stagni, zone paludose che sono caratterizzati da acqua molto torbida ed una fitta vegetazione, la maggior parte delle specie vivono in aree con clima sub-tropicale, con un’ampia variazione climatica che va dai 10-15 gradi, fino ai 28-30 gradi nei periodi caldi. Le Channa, come detto, sono pesci molto robusti e resistenti, la loro capacità di adattamento gli permette di sopravvivere anche in condizioni difficili, ad esempio nei periodi di siccità essi riescono ad attraversare il terreno umido alla ricerca di pozze d’acqua dove attendere il periodo delle piogge. La loro alta resistenza viene dimostrata dal fatto che riescono a vivere in acque stagnanti e poverissime di ossigeno, come le aree paludose delle risaie, pozze con pochi cm di acqua, dove troviamo una fitta vegetazione, e soprattutto tappeti di piante galleggianti che sono un ottimo punto dove poter nascondersi ed attendere le prede. Riescono a vivere in queste acque stagnanti grazie alla capacità di respirare direttamente aria atmosferica, infatti le Channa possiedono un organo interno simile a quello dei Labirintidi come i Betta, i Trichogaster, i Trichopodus ed altri Anabantoidei.

Quest’organo interno ausiliario è simile al LABIRINTO, esso è posizionato nella cavità branchiale e gli permette di assumere ossigeno direttamente dall’aria; le Channa hanno in questo modo sviluppato la capacità di restare fuori dell’acqua anche per 3-4 ore, restando comunque in un ambiente umido per non danneggiare la loro mucosa.
Il loro labirinto è formato da una serie di lamelle ripiegate molto vascolarizzate, l’ossigeno che arriva in questo sito può diffondere direttamente nel sangue attraverso la fitta rete di capillari, ed allo stesso tempo l’anidride carbonica formatasi come prodotto di scarto dal metabolismo cellulare, può essere allontanata con il percorso inverso: dal sangue passa per diffusione attraverso il labirinto alla cavità orale. I pesci dotati del labirinto, salgono in superficie e prima espellono l’aria ricca di anidride carbonica attraverso le branchie e la bocca, mediante l’emissione di una bolla, e poi assumono l’aria sempre attraverso la bocca e si può avvertite un caratteristico “schiocco”.

Come detto, le Channa sono pesci predatori,  con spiccata aggressività e dal carattere imprevedibile, per questo motivo debbono essere allevate in monospecie. Tuttavia il comportamento di questi pesci può differenziarsi in base alla specie di riferimento, infatti alcune Channa come bleheri, andrao, gachua, hanno una minore aggressività intraspecie, i giovani esemplari riescono a convivere più pacificamente fra loro, e l’aggressività si accentua solo quando con la maturità sessuale si formerà la coppia. Mentre, altre specie di Channa come stewartii, pulchra, ornatipinnis, laos fireback, red fin, sono notevolmente più aggressive e danno maggiori problemi di convivenza anche in giovane età. Il modo più corretto per allevare questo genere di pesci, è partire con un gruppo di giovani esemplari, da cui poi verrà selezionata la coppia. La vasca che dovrà ospitarle deve essere rigorosamente chiusa sia perche sono abilissimi saltatori, riescono a sfilar via da qualsiasi pertugio; sia perche devono respirare aria con un alto tasso di umidità come quella che si forma sotto il coperchio.

L’allestimento della vasca deve comprendere una folta vegetazione, dobbiamo utilizzare sia piante a stelo per ricoprire il fondo, sia galleggiante per schermare la luce; molto importante è creare numerosi nascondigli utilizzando grovigli di legni, sassi,  ed anfratti vari, in modo da dare maggiore tranquillità ai pesci. Io consiglio di utilizzare soprattutto piante che si adattano alla poca luce che deve filtrare sul fondo, ottime a questo scopo sono le Anubias, le Microsorum, la Bolbitis, le Cryptocoryne,  le Bucephalandrae, cladophora e muschi vari, tutte piante che si adattano bene anche alle zone d’ombra; inoltre, altre piante facili che richiedono una luce non molto intensa sono le Hygrophyle, la Limnophila, la Ceratopteris, l’Egeria densa, la Naja guadalupensis, l’Hydrocotyle leucocephala e il Ceratophyllum,  ottime anche galleggianti, ecc.

channa in acquario
channa in acquario

Il flusso d’acqua deve essere molto lento, quasi acqua ferma, e sarebbe bene dimezzare la colonna d’acqua tenendola intorno ai 30-35 cm massimo, infatti come detto le Channa sono pesci abituati a vivere in acqua bassa e con folta vegetazione, tenere una colonna d’acqua alta sarebbe fonte di stress per il pesce ogni volta che deve risalire per respirare aria.

I valori dell’acqua possono stare in un ampio range, tuttavia è preferibile usare acqua tenera, con bassa durezza carbonatica ed un pH verso valori acidi, infatti dobbiamo considerare che questi pesci possono facilmente aggredirsi e riportare ferite negli scontri; dunque, allevandoli in acqua tenera e abbastanza acida, andremo anche a ridurre la carica batterica in acquario, e ciò previene la comparsa di infezioni e facilita il processo di guarigione. A tal proposito, sarebbe molto utile inserire sul fondo anche foglie di catappa o di quercia essiccate, proprio perchè rilasciano acidi umici e tannini, svolgono un’azione benefica sulla mucosa dei pesci e contribuiscono a stabilizzare il pH verso valori acidi.  La temperatura può seguire la stagionalità, la maggioranza delle Channa infatti proviene da aree sub-tropicali, e possono stare benissimo senza riscaldatore anche nel periodo invernale, se la vasca è tenuta in casa. I valori di temperatura che tollerano vanno dai 14-15 gradi nei periodi freddi, fino a circa 30 gradi durante i mesi estivi.

L’alimentazione può essere fatta con cibo congelato, fresco, e vivo come vermi, insetti, pezzi di pesce, ecc, cercando di dare con parsimonia gli alimenti più grassi come le camole;  sarebbe meglio somministrare il cibo in pezzi non troppo grossi in quanto le Channa non masticano ma ingoiano direttamente. Inoltre, il modo di alimentarle deve variare in base alla temperatura dell’acqua e quindi al loro metabolismo in quel periodo, infatti fra primavera ed estete quando hanno un metabolismo più attivo, possiamo alimentarle ogni 2/3 giorni; mentre, con le temperature invernali, il loro metabolismo rallenta molto, i pesci sono in brumazione, e il cibo va fornito 1, massimo 2 volte a settimana. Ricordiamo che le Channa sono pesci con grande appetito ma hanno un metabolismo lento, e sovralimentarle le porta ad ingrassare eccessivamente.

Il dimorfismo sessuale fra maschio e femmina è poco evidente, ci si può basare soprattutto sulla forma del corpo per distinguere maschi e femmine, ma la conferma ci viene data solo in fase di riproduzione; i primi segnali che ci possono far capire che la coppia si sta formando si hanno quando due individui tendono a separarsi dal gruppo e manifestano una maggiore aggressività verso altri pesci presenti in vasca. A questo punto sarebbe opportuno togliere gli altri esemplari, per evitare che gli altri membri del gruppo possano essere feriti o uccisi.

Anche quando si è formata la coppia, gli equilibri in vasca non sono mai del tutto stabili, infatti avendo un’indole aggressiva, possono verificarsi sempre episodi di aggressione da parte di uno dei prtner. Inoltre, non tutte le specie manifestano lo stesso comportamento; ci sono specie più aggressive di altre, ad esempio nelle channa laos fire back, anche una volta che si è formata la coppia, poi la loro convivenza insieme è molto difficile; in questo caso si preferisce tenere i due esemplari separati e riunirli solo quando si vuole tentare la riproduzione. Come già indicato,  di indole aggressiva sono anche le Channa pulchra, ornatipinnis, stewartii, mentre bleheri, andrao e gatchua, sono fra le specie più tranquille.

La riproduzione di questi Channidi avviene in modo simile a quello degli Oshronemidi, possiamo osservare l’abbraccio fra maschio e femmina per permettere la deposizione delle uova, poi alcune specie tengono le uova in superficie, altre sono incubatori orali ed è il maschio che si occupa di incubare le uova fino al completo sviluppo della prole.

Esistono molte specie e sottospecie di Channa, ad oggi si contano almeno una cinquantina di specie differenti, noi ci soffermeremo sulle specie dwarf  e medium-size più allevate in acquario, cioè quelle che possiedono dimensioni più contenute e sono più facilmente reperibili sul mercato acquariofilo.

 

CHANNA BLEHERI

Le Channa bleheri sono la specie più diffusa di Channa nel nostro hobby; questo channidae  è originario del fiume Brahmaputra nell’India settentrionale. Vive in un ambiente caratterizzato dalla foresta pluviale, queste è un area sub-tropicale, con clima caldo e molto umido, e in cui ci sono forti precipitazioni durante la stagione dei monsoni.
Raggiunge i 16-20 cm di taglia, e per allevare una coppia è necessaria una vasca di almeno 200 litri, con una misura di base che deve essere 100×40 .

Preferibilmente si parte da un gruppo di giovani esemplari, da cui si formerà la coppia.  L’acquario a loro dedicato deve essere allestito utilizzando un fondo sabbioso, una ricca vegetazione è essenziale, utilizzeremo piante a stelo e galleggianti che sono utili per schermare la luce sul fondo. Inoltre molto importante è anche la presenza di numerosi nascondigli per permettere ai pesci di avere maggiore tranquillità, ed eventualmente alla femmina di sfuggire all’eccessiva aggressività del maschio.
I valori dell’acqua sono abbastanza flessibili, ma fondamentalmente è bene allevare i Channa bleheri in acqua con durezza medio-bassa, e pH da 6,5 a 7.
La temperatura dell’acqua può variare dai 15 a 28 gradi nei mesi caldi; le Channa bleheri necessitano di un periodo di svernamento per un paio di mesi (tutte le Channa di provenienza sub-tropicale necessitano di un periodo di brumazione), in cui rallentano il metabolismo e necessitano di pochissimo cibo; ciò serve a prolungare le loro aspettative di vita. Inoltre, essendo pesci molto robusti, sono abituati a tollerare anche alti valori di nitrati, e la gestione della loro vasca può essere fatta anche con cambi a frequenza mensile. Diciamo che la gestione della vasca cosi come l’alimentazione di questi pesci può seguire la stagionalità, nei mesi freddi in cui le Channa sono poco attive daremo pochissimo cibo e faremo pochi cambi d’acqua, mentre con l’incremento delle temperature, quando le Channa diventano più attive, possiamo aumentare sia la frequenza di somministrazione del cibo, sia dei cambi d’acqua in modo da poter stimolare la riproduzione.
La dieta deve essere varia, le Channa bleheri sono soprattutto insettivore, gli alimenti che possiamo usare sono chironomus o altre larve, artemia salina, gamberetti, piccoli insetti (soprattutto grilli), da adulte apprezza molto molluschi e pezzi di pesce; si ricorda che sono sconsigliati pezzi di carne bovina o pollame perché carni troppo ricche di grasso, che favoriscono l’obesità nei Channa.
Il dimorfismo sessuale non è semplice sa individuare, solitamente  le femmine diventano più grosse dei maschi.

Le Channa bleheri devono essere allevate in monospecie, i giovani esemplari hanno un comportamento piuttosto tranquillo, non vi è una elevata aggressività intraspecie; mentre con la maturità sessuale diventano molto più aggressive e la convivenza della coppia con altri esemplari diventa difficile.
La riproduzione in acquario non è molto difficile da ottenere una volta che abbiamo formato una coppia affiatata;  il metodo di accoppiamento è simile a quello dei Betta, dove il maschio alla fine del corteggiamento abbraccia la femmina e permette il rilascio delle uova. Le uova sono raccolte e lasciate sospese in superficie, vengono sorvegliate sia dal maschio che dalla femmina. Da una riproduzione possiamo ottenere centinaia di avannotti, l’alimentazione dei piccoli esemplari fa fatta essenzialmente con naupli di artemia;

channa in acquario
channa in acquario

 

CHANNA ANDRAO

Una delle specie più interessanti e ricercate, le andrao sono fra le più piccole Channa  e di fatto raggiungono appena i 15 cm di taglia. Anche le Channa andrao sono endemiche del bacino del fiume Brahmaputra, nell’India nordorientale, in particolare provengono da aree paludose dove il livello dell’acqua è fortemente influenzato dalla stagionalità. La loro colorazione non si discosta molto dalle Channa bleheri, possiedono infatti una livrea e le pinne di base azzurra, ma nelle bleheri la coda e le pinne pettorali hanno delle sfumature rosso-arancioni. Le andrao possono essere allevate a partire da una vasca di 150-200 litri, con una base di 100×40 (potrebbe andar bene anche una vasca con 80 cm di lato lungo, ma ricordiamoci sempre che anche se le andrao sono ritenute meno aggressive di altre specie, non bisogna mai sottovalutare l’indole di questi pesci).  Si deve partire sempre da un gruppo di giovani, da cui verrà poi selezionata la coppia. L’allestimento della vasca deve essere fatto con molte piante, legni e rami disposti ad incastro, sono necessari molti nascondigli e ripari sul fondo, il flusso dell’acqua deve essere molto lento.
I valori dell’acqua possono essere: durezza medio-bassa, pH fra 6-7.5, temperatura compresa fra i 15-26 gradi. Il dimorfismo sessuale delle andrao è più evidente rispetto ad altre Channa, infatti abbiamo una differente colorazione della livrea fra maschio e femmina. Le Channa andrao sono  incubatori orali, l’accoppiamento avviene attraverso l’abbraccio fra maschio e femmina che permette il rilascio con fecondazione delle uova, poi queste sono raccolte ed incubate dal maschio; il maschio trattiene le uova all’interno della bocca fino alla schiusa e rilascia i piccoli una volta che sono pienamente sviluppati.

channa in acquario
channa in acquario

 

CHANNA GACHUA

Anche questa specie fa parte delle Channa dwarf, è originaria del fiume Gange nella regione del Bangladesh, in India, spesso lo si trova all’interno di stagni e pozze d’acqua torbide e coperte da vegetazione. Di Channa gachua esistono molte varietà che si differenziano nella colorazione della livrea e per il luogo di ritrovamento: ad esempio abbiamo i gachua guancia rossa, i gaucha royal blu, i gaucha blu bengala, i gaucha di Khao lak, i gaucha limbata, i gaucha black assam.
Le Channa gachua possono raggiungere i 15-20 cm, per tenere la coppia abbiamo bisogno di una vasca di circa 200 litri,  con misure di base 100×40. La vasca deve essere allestita sempre con una buona vegetazione soprattutto galleggiante che vada a schermare la luce, e numerosi nascondigli fra legni intrecciati, sassi,  vasi in terracotta che fungono da rifugio; mi raccomando inoltre di tenere la vasca ben chiusa perché possono facilmente scappare.
I valori dell’acqua possono avere un ampio range: durezza medio-bassa,  pH compreso fra 6-7.5, la temperatura è compresa fra 15-28 gradi, e quindi possono  seguire tranquillamente la stagionalità.
L’alimentazione di questi pesci deve essere sempre varia e con piccole porzioni, possiamo somministrare soprattutto cibo fresco come vermi, piccoli insetti, gamberetti e pezzetti di pesce;  ricordiamoci sempre di non sovralimentarle, diamo il cibo a piccole porzioni ogni paio di giorni perche hanno un metabolismo lento.
Come altre specie di Channa, anche le gachua debbono essere allevate in monospecie; i giovani esemplari possono convivere in gruppo senza grossi problemi, non vi è un’eccessiva aggressività intraspecie, ciò fino alla selezione della coppia. Con la maturità sessuale aumenta notevolmente la loro aggressività, ed è meglio separare gli altri componenti dalla coppia.
La riproduzione in acquario non è semplice, ma può avvenire; le Channa gachua si riproducono attraverso l’abbraccio fra maschio e femmina, poi le uova sono raccolte e lasciate fluttuanti in superficie.  Possiamo cosi avere un centinaio di avannotti sparsi per la vasca, con le Channa gachua possiamo assistere al fenomeno del “Feeding eggs” dove mamma Channa per alimentare i suoi piccoli espelle le uova che le sono rimaste attraverso uno spettacolare movimento rotatorio del corpo.

channa in acquario
channa in acquario

 

CHANNA ORIENTALIS

Anche le Channa orientalis fanno parte delle specie dwarf, esse sono originarie dello Sri Lanka e vivono soprattutto nei corsi d’acqua lenti con acqua scura e piante palustri.
Sono Channa poco allevate e quindi molto meno conosciute qui in Italia, possono raggiungere i 12-16 cm di taglia,e debbono essere mantenute in coppia in una vasca di almeno 200 litri, con una base 100×40; la coppia si formerà a partire da un gruppo di giovani esemplari, come avviene per altre specie di Channa.  L’ allestimento dell’acquario deve seguire le stesse indicazioni già riportate nell’articolo per altre specie similari, quindi  vasca ben piantumata, con legni e sassi disposti in modo da ottenere molti nascondigli e barriere visive.
I valori dell’acqua possono essere abbastanza ampi, con una durezza medio-bassa e pH compreso fra 6-7.5; la temperatura deve essere più elevata rispetto ad altre specie, e può variare tra i 20-27 gradi.
L’ alimentazione deve essere sempre fatta con cibo fresco, insetti, vermi,  molluschi e gamberetti. Si raccomanda sempre di non abbondare con il cibo, sia per non sovralimentarle,  sia per limitare l’inquinamento dell’acqua.

Il dimorfismo sessuale è praticamente inesistente, le Channa orientalis sono incubatori orali,e dopo l’accoppiamento che avviene tramite l’abbraccio fra maschio e femmina, il maschio raccoglie le uova in bocca e le mantiene fino ad una decina di giorni, i piccoli sono rilasciati completamente sviluppati.

 

 

CHANNA ORNATIPINNIS

Le Channa ornatipinnis non rientrano nel gruppo delle dwarf, ma saliamo di taglia e soprattutto in difficoltà di allevamento, il  nome ornatipinnis deriva dalla bellissima colorazione delle pinne pettorali . Le ornatipinnis sono  fra le specie classificate più recentemente, sono Channa originarie della regione del Myanmar, che corrisponde alla Birmania nell’Asia sudorientale. Questa specie è stata ritrovata in piccoli torrenti, dove cresce una rigogliosa vegetazione che offre riparo ai pesci, con flusso più veloce e acqua cristallina, una cosa insolita per i Channa.
Raggiungono i 30-35 cm, (alcuni esemplari possono anche superare i 30 cm di taglia); per una coppia, considerando anche che l’aggressività intraspecie è maggiore, abbiamo bisogno di una vasca da 350 litri, con base di 150×50 almeno. .
I valori dell’acqua devo essere con durezza medio-bassa, pH compreso fra 6.5-7 e temperatura compresa fra i 16-27 gradi. L’ alimentazione deve essere sempre effettuata utilizzando cibo fresco, solitamente si somministrano vermi, insetti, gamberetti e pezzetti di pesce, ricordando che anche questa specie di Channa deve essere alimentata ogni 2/3 giorni, senza esagerare con le porzioni.
Il dimorfismo sessuale è quasi inesistente; la selezione della coppia avviene inserendo un gruppo di giovani esemplari all’interno di una vasca con adatte dimensioni. Anche se da giovani la convivenza può essere piuttosto pacifica, soprattutto con la maturità sessuale e la formazione della coppia, l’aggressività aumenta notevolmente. La riproduzione avviene attraverso l’abbraccio fra maschio e femmina, le uova rilasciate vengono poi spostate in superficie e lasciate fluttuanti.

 

 

CHANNA PULCHRA

Anche le Channa pulchra non possono essere considerate dwarf, ma sono Channa di medie dimensioni che possono raggiungere i 30-35 cm di taglia. Queste Channa sono anche loro endemiche della regione del Myanmar nell’Asia sud-orientale.
Per allevare una coppia, che va sempre selezionata a partire da un gruppo di almeno 5-6 giovani esemplari, avremo bisogno di un acquario da 350 litri almeno, con base 150×50, infatti sono una specie molto aggressiva e anche l’allestimento della vasca gioca un ruolo molto importante per permettere la convivenza fra maschio e femmina; dunque, sarà necessario un acquario con fitta vegetazione, molti nascondigli e ripari.
Le Channa pulchra vivono in zone sub-tropical, per cui si adattano bene anche al nostro clima, i valori dell’acqua devono essere: durezza medio-bassa, pH compreso fra 6.5-7, temperatura fra i 18-26 gradi.
L’alimentazione deve comprendere soprattutto cibo fresco come larve, vermi, insetti, gamberetti e pezzetti di pesce; ricordo sempre che è fondamentale non sovralimentarle, bisogna  fornirgli un  pasto ogni 2/3 giorni; inoltre nel periodo invernale quando le temperature si abbassano ed il metabolismo rallenta, può andar bene anche un pasto a settimana.
L’aggressività verso altri esemplari della sua specie si manifesta soprattutto con la maturità sessuale; anche se bisogna tener presente che a differenza delle prime specie di cui abbiamo parlato, in questo caso anche nei giovani pulchra vi è una certa aggressività e ci sono buone possibilità che fra loro si feriscano con conseguenze più o meno serie. Una volta selezionata la coppia, gli altri esemplari vanno forzatamente allontanati dalla vasca. La riproduzione avviene sempre attraverso l’abbraccio fra maschio e femmina, e le uova prodotte sono spostate in superficie.

channa in acquario
channa in acquario

 

CHANNA STEWARTII

Le Channa stewartii sono una specie di medie dimensioni,  di cui ne esistono molte popolazioni o sottospecie che si differenziano per variazioni nella livrea e del luogo di ritrovamento. Possono raggiungere i 20-25 cm di taglia, e sono endemiche del fiume Brahmaputra in India e Bangladesh, e del fiume Gange nel Nepal meridionale.
Per l’allevamento di una coppia è necessaria una vasca di 300 litri almeno, con una base di 120×50, anche se sarebbe meglio orientarsi sui 150 cm di lato lungo vista l’aggressività intraspecie che si manifesta anche nei giovani esemplari.

L’acquario deve sempre essere allestito con una fitta vegetazione, molte piante galleggianti, legni intrecciati e numerosi altri  nascondigli, acqua con flusso lento e colonna d’acqua dimezzata; si ricorda di tenere sempre la vasca ben chiusa perchè possono facilmente scappare.
I valori dell’acqua devono essere: durezza medio-bassa, pH compreso fra 6-7.5, e temperatura fra i 20-27 gradi.
Deve essere alimentato con cibo fresco fra vermi, insetti, gamberetti e pezzetti di pesce.
Le Channa stewartii devono essere allevate in monospecie, e bisogna fare particolarmente attenzione anche con i giovani esemplari; all’occorrenza può essere necessario separare la coppia se si manifesta un’eccessiva aggressività. La riproduzione in acquario può avvenire, anche se più difficoltosa rispetto a Channa dal comportamento più tranquillo. Il metodo di accoppiamento prevede l’abbraccio fra maschio e femmina, e dopo la deposizione, centinaia di uova vengono portate alla superficie dell’acqua, restando fluttuanti, sono sorvegliate fino alla schiusa dei piccoli.

channa in acquario
channa in acquario

 

CHANNA sp. LAOS FIREBACK

Anche queste sono Channa molto aggressive, rientrano nel gruppo delle dwarf  e possono raggiungere i 18-20 cm di taglia. Sono una specie meno diffusa in Italia, che non si conosce ancora molto bene, ma per la loro aggressività non vanno assolutamente sottovalutate. Le Channa sp.Laos fireback sono endemiche

Per la coppia abbiamo bisogno di una vasca da 230 litri, con base 120×40, spesso è necessario tenere separati maschio e femmina a causa della loro eccessiva aggressività e per le ferite che possono infliggersi, si riuniscono solo per tentare la riproduzione.

 

CHANNA sp. FIRE AND ICE

La specie fire ed ice appartenente sempre al gruppo delle Channa dwarf, possiede un comportamento piuttosto aggressivo intraspecie, aggressività che si manifesta già con la convivenza fra giovani esemplari e che poi si accentua man mano con la maturità sessuale fino al formarsi della coppia. Queste Channa sono ancora poco allevate in Italia, e quindi si conoscono ancora poco, sono endemiche del bacino del fiume Salween, fra Thailandia e Myanmar, e possono raggiungere appena i 13-15 cm, di fatto sono fra le più piccole esistenti.

Per allevare la coppia abbiamo bisogno di un acquario da 200 litri, 100×40 di base, con allestimento caratterizzato da fitta vegetazione, molti legni, nascondigli e coperchio ben chiuso; come sempre, per formare la coppia si deve partire da un gruppo di giovani esemplari. La riproduzione avviene attraverso l’abbraccio fra maschio e femmina, il maschio è un incubatore orale che mantiene le uova in bocca fino allo sviluppo dei piccoli.

channa in acquario
CHANNA sp. RED FIN

 

CHANNA PARDALIS

Le Channa pardalis, chiamate anche Meghalaya, sono Channa davvero molto belle, ne esistono diverse varietà come leopard o true blu, e sono originarie dell’India, in particolare lo stato di Meghalaya nell’area nord-orientale. Sono Channa molto aggressive, raggiungono una taglia intorno ai 20 cm, ed a causa della loro aggressività intraspecie sono anche molto difficili da riprodurre in cattività.

 

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Kottelatlimia

Kottelatlimia

Kottelatlimia è un pesce da fondo originario del Sud dell’Indonesia e del Borneo.
Predilige le acque poco movimentate ricche di tannini e con fondo Sabbioso e le zone che rispecchia questo habitat sono i corsi d’0acqua delle foreste anche se sono stati trovati esemplari anche nelle Torbiere con acqua povera di Sali.

Kottelatlimia

Da adulto raggiunge massimo 5cm ed è un pesce da fondo e vive in gruppo, è molto timido per questo necessità di fondo Sabbioso dove poter insabbiare .L’acquario deve misurare almeno 80 cm di lunghezza per un gruppo di 4 esemplari.

È un pesce molto delicato soffre molto i valori e gli inquinanti presenti in acqua, quindi si consiglia di inserirlo in vasche mature e stabili.
In natura arriva a sopportare un ph 3/4 con durezza nulle ma in vasca si consiglia di tenerlo ad un ph 5/6 per evitare sbalzi di valore.
Si nutre di vivo quali piccole larve piccoli crostacei che filtra tramite le branchie dalla sabbia.
In vasca si può abituare a mangiare anche secco e congelato.

Non si hanno notizie di riproduzione in cattività in quanto tutti gli esemplari presenti in commercio sono di cattura come per esempio i cugini acanthopsis.

Rineloricaria lanceolata

Rineloricaria lanceolata

Nome scientifico: Rineloricaria lanceolata

Famiglia: Loricaridae

Luogo di provenienza:  America

Valori ottimali di allevamento: Ph 6.5 , kh 3 gh 6 , temperatura 24-25 gradi

Dimensioni : fino a 12cm

Allevamento e caratteristiche:  Per poterlo allevare al meglio necessita di un fondo sabbioso magari cosparso di molte foglie secche per esempio faggio.

predisporre anche molti rami ,evitare rocce spigolose per non farlo ferire e favorire un ambiente molto piantumato.

Ricreare tanti anfratti dove ripararsi , necessita di vasche lunghe almeno 90cm.

Fare particolare attenzione quando si alimenta perche’ essendo timidi potrebbero rimanere nascosti e non alimentarsi bene sopratutto se gli inquilini sono molto vivaci.

Riproduzione:  Non è difficile in cattività infatti allestire la vasca sopra descritta e aggiungere dei piccoli tubi in pvc che facciano da supporto e nascondiglio alle uova,alimentare in modo abbondante non solo a base di verdure ma anche molto proteico quali chironomus.

Come per la maggior parte delle coppie di Rineloricaria lanceolata puliranno diligentemente la zona o il tubo pvc dove deporranno le uova.

Le uova verranno fecondate dal maschio che poi passerà alla difesa del territorio mentre la femmina avrà la piena cura delle uova.

Per poter curare e far crescere bene la prole si consiglia di spostare tutto il tubo pvc in altra vasca senza mai farle uscire dall’acqua.

Le uova si schiudono in 5gg e gli avannotti dopo 3gg nuoteranno liberamente e saranno completamente autosufficenti infatti alimentare per bene con verdure leggermente sbollentate per farli crescere sani e forti.

Bisogna stare attenti ai cambi perche’ i piccoli sono molto sensibili alle variazioni chimico fisiche dell’acqua e rischieremo di perdere l’intera nidiata.

Alimentazione; Vegetariano infatti va nutrito con pastiglie a base di spirulina e verdure sbollentate.

Convivenza: E’ un locaride molto timido e riservato e per questo può essere allevare con altri inquilini quali piccoli caracidi,corydoras e apistogramma

Adattabilità in acquario 90%
Difficoltà di allevamento 20%
Riproduzione in acquario 50%