alghe

Debellare le alghe

Debellare le alghe……… almeno ci proviamo

Tempo addietro abbiamo cercato di conoscere le varie tipologie di alghe grazie all’articolo Conoscere le alghe scritto dall’amico Mario Mandici.

Nella letteratura moderna le alghe sono sempre considerare dei veri e propri nemici da combattere, tralasciando quasi sempre i veri motivi della loro comparsa.Partiamo dal presupposto che esse vivono, anche se non le vediamo, in tutti gli acquari, anche in quelli apparentemente privi.

Alga non sempre vuol dire “disastro”!

Dal punto di vista biologico le alghe sono semplici piante. Le spore delle alghe, che sono le loro cellule germinali, appaiono naturalmente nell’acqua sugli elementi decorativi o sulle piante e inizialmente non sono così allarmanti. Un leggera copertura di alghe, in effetti, è sinonimo di una buona qualità dell’acqua ed è assolutamente normale che appaia nelle prime settimane di vita di un nuovo acquario. Generalmente tendono a scomparire dopo un breve periodo. Se, invece, le alghe appaiono in un acquario già avviato da tempo e crescono su altre piante, rischiano di nuocere alla qualità dell’acqua e all’equilibrio biologico dell’habitat. Un’apparizione improvvisa e massiccia, poi, è spesso un chiaro segnale di un ambiente acquatico già inquinato da un eccesso di mangime per pesci o altri scarti organici (come pesci o lumache morti). Bisogna agire subito per non avere conseguenze che possono portare, oltre a un acquario poco attraente, anche alla morte dei pesci. Una graduale apparizione di alghe può anche significare un eccesso di fosfati e nitrati nell’acqua e suggerire un presenza eccessiva di pesci rispetto alla capacità della vasca.

Le Black Brush Algae italianizzate come alghe a pennello

La rimozione meccanica è difficile per la loro resistenza, impossibile da attuare sulle piante, piuttosto tagliate la foglia colpita. Aumentate i livelli di CO2 intorno ai 30 ppm, aumentate la circolazione dell’ acqua nella zona colpita con una pompa se vi sembra troppo ferma, sostituite il neon se troppo vecchio, verificate PO4 e Fe con test a reagente e se alti fate piccoli e frequenti cambi per abbassarli se non usate la CO2 per evitare grosse fluttuazioni della stessa.

La madre di tutte le battaglie ? Il trattamento chimico! Spruzzare acqua ossigenata al 3% nella misura di 20 ml ogni 100 lt avendo cura di spegnere il filtro per poi riaccenderlo dopo una decina di minuti dal trattamento. Oppure potete usare Excel di Seachem o Carbo di EasyLife ma attenzione alle dosi per evitare danni alle piante. Come sempre l’ attenta osservazione, l’ intervento alle prime presenze, pulizia, pulizia e pulizia sono le armi migliore per prevenirle.

Parliamo delle GDA, green dust algue ovvero quelle alghe che ricoprono i vetri degli acquari colorandoli di verde, dall’ aspetto polveroso, e che si tolgono con il semplice passare di un dito. Pulendo i vetri interni esse vanno in sospensione e come tante piccole particelle vengono trasportate dal movimento dell’ acqua per depositarsi sul fondo, sugli arredi e sugli stessi vetri.

Un trattamento “estremo” è quello che prevede l’ uso di acqua ossigenata al 3% dosata a 25 ml ogni 50 litri lordi. Per tre o quattro giorni viene aggiunta questa quantità inserendola lentamente vicino all’ uscita del filtro in modo che venga diluita rapidamente. Attendere altre due o tre giorni dalla fine del trattamento e provvedere successivamente ad un cambio del 50% di acqua. Si tratta di un trattamento “energico” che personalmente considero di ultima spiaggia perchè può interferire con le colonie batteriche riducendole e quindi, depotenziando il filtraggio biologico, può esserci il rischio di assistere ad un innalzamento dei nitriti (tenere a disposizione una attivatore batterico). Alcune piante potrebbero risentirne (riccardia e riccia). Primum non nŏcērequindi cerchiamo sempre di privilegiare il trattamento che abbia meno contro indicazioni e sopratutto armiamoci di pazienza.

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