Brachygobius Doriae – Il pesce ape

 

Brachygobius Doriae – Il pesce ape

 

Brachygobius Doriae - Il pesce ape
Immagine dal web

 

Il Brachygobius Doriae – Il pesce ape, proviene dalla Malesia, precisamente dall’isola del Bornio. Oltre che in queste zone, il Brachygobius Doriae – Il pesce ape è diffuso anche in alcune isole dell’Indonesia ed è presente in acque dolci e acque salmastre.

Il suo habitat naturale è rappresentato da paludi e sorgenti ricchi di torba, radici, legni e foglie di mangrovie che ne ricoprono il letto ed acidificano l’acqua grazie ai tannini rilasciati da questi ultimi.

Generalmente viene confuso con il Brachygobius Nunus o il Brachygobius Xanthozonus tuttavia il Brachygobius Doriae – Il pesce ape, ha dei segni evidenti di riconoscimento, infatti in questi esemplari è presente una striscia nera centrale molto più marcata delle altre e solitamente tutte le strisce nere sono più larghe delle strisce gialle.

E’ un pesce che raggiunge una misura massima di 3,5 cm, va allevato in acqua salmastra. Poiché non è considerato un pesce di comunità, è sempre consigliato di allevarlo in monospecifico con movimento dell’acqua in superficie piuttosto lenta e tenuto in gruppi da 6 esemplari in su, è territoriale ma allevato in gruppo tende a contendere il territorio in maniera meno aggressiva grazie alla presenza di qualche soggetto più dominante. Per via di questo carattere gradisce molti nascondigli in modo che possano fornire riparo ai soggetti non dominanti che potrebbero subire eventuali aggressioni.

Questo pesce è carnivoro, e anche per l’allevamento l’alimentazione mantiene le stesse caratteristiche, vanno nutriti con cibo vivo come larve di zanzara, dafnie, artemia e altri tipi di piccoli insetti conosciuti nell’ambito dell’acquariofilia, si abituano al cibo congelato e non gradiscono il cibo secco.

Riguardo il dimorfismo sessuale è noto che la femmina è visibilmente più robusta del maschio specie nel periodo precedente alla deposizione delle uova. Inoltre durante il periodo di accoppiamento tra maschi e femmine vi è una leggera variazione di colore sulla livrea, infatti mentre nei maschi le strisce gialle assumono un colore quasi rossastro e le nere tendono a sbiadire, nelle femmine la prima striscia gialla diventa più appariscente delle altre.

Anche la riproduzione è abbastanza interessante, infatti il maschio sceglie il nido e lo indica alla propria compagna. Questi nidi, nell’allevamento domestico, possono essere creati con la qualsiasi, con delle anfore, noci di cocco, vasi di terracotta, l’importante che stiano ben ancorati sul fondo.

Nel nido potranno essere deposte fino a circa 200 uova e successivamente la femmina abbandonerà il nido. Le uova saranno custodite dal maschio che diventa molto protettivo, infatti per tentare la riproduzione è consigliabile utilizzare una vaschetta a parte, un po’ come si fa per la riproduzione dei betta. Successivamente alla schiusa che avverrà in una settimana circa o poco più, gli avannotti dovranno essere nutriti con dei micro vermi, come si fa per le larve di betta, per poi passare ai naupli di artemia, anguillole dell’aceto e tutti i tipi di cibo vivo adatti agli avannotti.

 

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