patina oleosa

Patina oleosa

Guida sulle cause e risoluzione riguardo la formazione della patina oleosa o biofilm nella parte superficiale dell’acquario.

Almeno una volta vi sarà capitato di osservare nei vostri acquari della schiuma o un film che ricopre l’intera superficie dell’ acquario con una colorazione che a secondo dell’ angolazione visiva può andare dal bianco argenteo all’ iridescente .

Questo è il biofilm, un film sottile presente sulla superficie dell’acqua dell’acquario causato dall’accumulo di proteine derivanti da rifiuti organici.

patina oleosa
FONT: https://aquariumarena.com

Praticamente si tratta di aggregati batterici bloccati in una matrice formata prevalentemente da sostanze polimeriche extracellulari. Grazie ad essa i batteri si sostengono mentre crescono sulla superficie dove hanno più facilmente accesso all’ossigeno e ai nutrimenti.

Infatti molti microrganismi come lieviti, batteri dipendenti dall’ossigeno e alghe preferiscono questa zona di transizione, perché le condizioni di vita sono particolarmente buone per loro.

Le particelle di polvere disperse nell’aria aumentano anche la formazione di schiuma superficiale, poiché non possono affondare a causa della tensione superficiale dell’acqua.

La parte inferiore della superficie dell’acqua è invece un punto di raccolta per tutte le sostanze più leggere dell’acqua ma incapaci di sfuggire all’aria.
In alcune parti, i gas non possono più sfuggire e piccole bolle si bloccano proprio sotto la superficie dell’acqua.

Questa patina può anche essere vista direttamente rompendo la superficie dell’acqua con un dito o un bastoncino per creare bolle. Se le bolle si formano e durano più di qualche secondo nel tuo acquario hai un biofilm.

Se da un lato il biofilm può risultare brutto a vedersi di per sé non costituisce un reale pericolo per la flora e la fauna ma lo potrebbe diventare se il suo spessore dovesse aumentare perchè può ridurre il livello di ossigeno all’ interno della vasca.

Per lo stesso motivo può anche impedire che la CO2 venga rilasciata dall’acqua, aumentando così i livelli di CO2 e quindi causare l’asfissia degli animali nell’ acquario, compresi i batteri nitrificanti in un filtro. La schiuma di superficie spessa può anche ridurre l’incidenza della luce.

In linea di principio, la schiuma superficiale è sempre composta da vari microrganismi. A seconda delle condizioni alcuni tipi possono essere predominanti rispetto ad altri come le alghe blu-verdi o determinati batteri.

Le cause responsabili della formazione del biofilm sono:

  • Piccole particelle di cibo non consumate o piante in decomposizione possono sollevarsi e radunarsi in superficie.
  • Aggiungere troppi batteri in acquario.
  • Acquari senza filtro sono più soggetti ad andare incontro a questo inconveniente così come quelli che hanno uno scarso movimento superficiale.
  • Le vasche piantumate con una ricca popolazione di pesci responsabili di un inquinamento organico troppo elevato.
  • Se c’è troppa alimentazione sotto forma di alimenti biologici, si svilupperà una popolazione batterica corrispondentemente più alta con formazione di biofilm. Quindi alimenti di bassa qualità e alimentazione eccessiva arricchiscono l’acquario con proteine e grassi che causeranno soprattutto pellicole oleose. Una riduzione dell’approvvigionamento alimentare impediranno l’introduzione di sostanza organica nella vasca e quindi la formazione di schiuma superficiale.
  • In acquari con piante possono formarsi lievi biofilm di batteri che traggono energia dall’ ossidazione del ferro per cui una riduzione o sostituzione del concime di ferro può essere di aiuto.

Per sbarazzarsi del biofilm è essenziale combattere la causa ma ciò potrebbe non portare sempre a un risultato direttamente percepibile. Di seguito alcuni metodi per una veloce eliminazione.

  • Poggiare sulla superficie fogli di carta tipo Scottex che imbevendosi farà attaccare la patina ad essa.
  • Aumentare il movimento di superficie dell’ acqua alzando l’ uscita del filtro.
  • utilizzo di uno skimmer da tenere costantemente in funzione se dotato di pompa e filtraggio oppure applicandone uno al tubo di entrata del filtro.
  • Cambi parziali di acqua
  • Migliorare la manutenzione dell’ acquario con sifonature leggere e periodiche del fondo in occasione dei cambi parziali, pulizia dei materiali filtranti (spugne e lana perolon) ed affettuare 3 o 4 volte l’ anno un filtraggio settimanale con carbone attivo per abbattere eventuali eccessi di carbonio organico che non va confuso con la CO2.

 

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Guida impaginata da Marco Ferrara

 

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