A chi ha la fortuna di passeggiare in un bosco o sulle rive di un lago o di un fiume sarà capitato di vedere alcuni pezzi legna o di radice molto belli. A noi acquariofili allora la domanda sorge spontanea: si potranno utilizzare in acquario? Alcuni di essi sono utilizzabili in vasca naturalmente dopo averli trattati.
La scelta del tipo di legno
Come vedremo qui di seguito non tutti i tipi di legno vanno bene per l’uso acquariofilo o meglio per alcuni tipi di vasche ci son legni adatti ed altri no e questo dipende da caratteristiche come il rilascio in acqua di resine (che rendono tali legni pericolosi per i pesci che andremo poi ad ospitare in acquario) o di sostanze umiche (che renderanno l’acqua molto ambrata, effetto non a tutti gradito) o ancora fondamentale è la consistenza del legno per evitare una marcitura prematura dello stesso.
Analizziamo i principali tipi di legna:
Bambù: se non è perfettamente secco crescono i funghi sulle punte, ma se è ben asciutto o meglio ancora trattato con una resina va benissimo
Castagno: molto ricco di tannini, rende particolarmente scura l’acqua
Cedro: non consigliato per il rilascio di resine ed aromi
Cipresso: molto duro e quindi molto indicato
Conifere: non adatti per le resine contenute in essi e che verrebbero rilasciate in acqua
Edera: come gli altri rampicanti molto utile in vaschette piccole per legarci muschi ad esempio. Basta scortecciarli e resistono moltissimo
Faggio: molto adatte anche le radici, regge bene il bagno in acqua
Ontano: particolarmente indicato per la presenza dei tannini
Pioppo: molto poroso, tende a marcire troppo in fretta
Quercia: particolarmente indicato come l’ontano
Robinia: troppo tenero per l’uso in acquario, tende a marcire facilmente
Sandalo: non consigliato per il rilascio di resine ed aromi
Sughero: non colora l’acqua ma marcisce in fretta, quindi se si usa questa corteccia è probabile che si debba cambiarla annualmente
Ulivo: sconsigliato
Sto provando ultimamente ad utilizzare radici di quercia opportunamente trattate, a breve vi farò sapere gli sviluppi
I luoghi di raccolta: se siete in riva al lago o ad un fiume avete trovato il posto giusto! I legni trasportati e levigati dalla corrente sono ottimi per la vostra vasca, dobbiamo però avere alcune accortezze. Un legno troppo leggero è indice di scarsa densità e quindi facilmente alterabile. Evitate di raccogliere legni in riva a corsi d’acqua inquinati, l’inquinamento è probabilmente penetrato nel legno stesso e quindi difficilmente rimuovibile.
Per i legni raccolti in riva al mare si entra in un discorso a parte. Non mi sento di invogliare alla raccolta, ma neanche di sconsigliarla a priori, ci sono troppe variabili da tenere di conto! Se il legno è stato raccolto alla foce di un fiume dopo una mareggiata è possibile che sia entrato in contatto molto poco con il sale e che quindi con una buona spurgatura sia utilizzabile. Se invece è stato a lungo a contatto con l’acqua salata ne sconsiglio l’uso.
È possibile anche raccogliere i legni da piante abbattute o secche così da essere sicuri del tipo di legno usato, ma si deve essere sicuri che la pianta dalla quale prenderemo il legno sia secca e che il legno sia stagionato bene. È inoltre opportuno rimuovere eventuali residui di corteccia rimasti.
Ripeto il consiglio di verificare che la zona di raccolta non ricada in aree protette dove è vietata l’asportazione di materiale!