Nome scientifico: Cryptocoryne affinis
Genere: Cryptocoryne
Famiglia: Araceae
Luogo di provenienza: Malaysia
Struttura: Rizoma
Dimensioni: altezza 15-30 cm larghezza 5-20cm
Temperatura: 22-28 ° C
Ph: 6.0-7.5
Luce: bassa-media
Posizione: anteriore
Crescita: Lenta
Difficoltà:Facile
Riproduzione Per stolone
Allelopatia Aquatica : Nessuna
Allelopatia Radicale : Con Vallisnerie , Alternanthera ed echinodorus ma per ulteriosi info clicca QUI
Note: La Cryptocoryna affinis è una bellissima pianta che in natura si trova in fittissimi cespugli e stolona benissimo su un fondo sabbioso o con ghiaia di piccole dimensioni, utilizza il suo possente apparato radicale per ancorarsi visto che in genere si trova in fiumi ad alta corrente.
Questa specifica cryptocoryna è poco diffusa in acquari perchè della famiglia delle cryptocoryne e una delle più lente a propagarsi ,e per questa non è preferita ad altre specie e varietà.Assume pochi nutrienti dalle foglie perchè lascia questo compito all’apparato radicale.E’ per questo che in commercio vi sono molti fertilizzanti dedicatio da affondare nel terriccio vicino le radici
Di cryptocoryna affinis ce ne sono molte varianti a foglia larga , a foglia piu’ stretta e affusolata , altre risultano piu’ alta e larghe e alcune foglie anche lanceolate. Ovviamente questo dipende anche molto dalle cvondizioni in cui è coltivata,sotto intensa luce tende a stare bassa e le foglie diventano lisce e lunghe.
Le cryptocoryne affinis sono adatta in acquario con poca luce e poca co2 , in questa condizioni tende a raggiungere altezze notevoli e foglie piu’ piccole e setolate.
Adatta da primo piano si riesce a formare un tappeto compatto e uniforme.
Per quanto riguarda l’infiorescenza in sommerso è molto difficile , cosa invece molto frequente quando la pianta viene coltivata in emerso in quanto si sviluppa alla base una sorta di calice dove all’interno è presente il fiore che emana un forte odore che ne attira gli insetti
Gli insetti una volta divincolati rendono possibile l’impollinazione ma sd ogni modo il metodo piu’ usuale è la stolonatura.