Cambio acqua automatizzato

sono partito nel procurarmi due contenitori che facevano al caso mio ( premetto che per valutare la capienza del contenitore dovete tenere conto del litraggio netto del vostro acquario, in pratica deve contenere la metà dei litri netti che avete nell’acquario! faccio un esempio:
se avete un acquario da 400 litri, il contenitore deve avere una capienza di 200 litri netti altrimenti vi troverete in deficit di acqua nel caso dovreste fare un sostanziale cambio, c’è da dire che i cambi vanno fatti tra il 20 e il 30% settimanalmente per avere una buona stabilità della vasca, nel mio caso avendo una acquario da 244 litri netti il mio cambio settimanale del 30% equivale a 72 litri ) fatta questa premessa, ho scelto due contenitore da 60 litri per un totale di 120 litri ( vedi foto sotto)

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voi vi starete chiedendo ma perché due contenitori da 60 litri e non uno da 120?
semplicemente perché ho un passaggio obbligato di 38 cm e un contenitore più capiente di conseguenza avrebbe avuto un diametro maggiore e non sarebbe passato
ora entriamo nella parte tecnica e vediamo come far funzionare realmente il nostro cambio automatico,le cosa da procurarci sono:
un serbatoio in plastica ( vedi foto sotto)

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un galleggiante meccanico ( rigorosamente in plastica, vedi foto sotto )

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due galleggianti elettrici ( vedi foto sotto)

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due pompe elettriche ( vedi foto sotto)

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un termoriscaldatore ( vedi foto sotto)

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tubo ingresso di sezione adeguata
tubo uscita di sezione tre volte più grosso del tubo ingresso
raccordi vari per tuberia scelta ( vedi foto sotto )

Cambio acqua automatizzato

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cominciamo nel praticare un foro sulla parte bassa del contenitore dove andremo a collegare il tubo comunicante tra due (vedi le foto sotto)

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come potrete notare, il foro che ora andremo ad allargare non è nel punto più basso del nostro contenitore per due motivi, il primo è: non dare modo ai sedimenti di varie tipologie di passare nell’altro contenitore dove andremo a posizionare la pompa
il secondo motivo è una volta che saranno piene di acqua, lo spazio che abbiamo dal fondo del contenitore al foro, farà da deposito dei metalli pesanti presenti nell’acqua

allarghiamo il foro con una fresa a tazza diametro 32mm (vedi foto sotto)

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e passiamo all’installazione dei passi serbatoio in ottone (vedi foto sotto)

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dopo aver ripetuto la stessa procedura anche sull’altro contenitore, siamo pronti per avvitare le due curve da un pollice (vedi foto sotto)

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inseriamo il tubo di collegamento (vedi foto sotto)

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a questo punto pratichiamo un foro dove andremo ad inserire il galleggiante(vedi foto sotto)che nel mio caso ne metterò due perché farò un sistema di riempimento doppio:uno con acqua di rete e uno con acqua RO

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questi sono i due galleggianti che inserirò all’interno (vedi foto sotto)

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panoramica dall’alto dove si può vedere il primo galleggiante per acqua di rete (vedi foto sotto)

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fase di collaudo: riempimento e tenuta stagna (vedi foto sotto)

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verificato il corretto funzionamento e le assenze di perdite ho installato il secondo galleggiante che mi servirà per l’acqua RO (vedi foto sotto)

20a

e praticato il foro per il troppo pieno (vedi foto sotto)

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il troppo pieno serve per non fare tracimare i contenitori in caso di rottura o inceppamenti dei galleggianti inoltre i contenitori sono forniti di tappi a tenuta stagna che andrò a posizionare una volta alloggiati nella posizione definitiva, ma per potere fare funzionare i due contenitori con i tappi ho praticato dei fori che permesse il passaggio dell’aria senza trascurare l’eventualità che potessero essere passaggi per animaletti tipo api, moscerini, ragni, ecc. che andrebbero a contaminare l’acqua dotando il foro con una piccola retina metallica in acciaio (vedi foto sotto)

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arrivati a questo punto ho una situazione del genere che dovrò smontare per passare nella botola da 38 cm e rimontarlo su in soffitta (vedi foto sotto)

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La foto riportata in seguito sarebbe il by pass del carico acqua che mi permetterà di selezionare all’occorrenza l’acqua da far entrare nel contenitore

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armato di santa pazienza e una punta enorme lunga 60 cm e di un diametro da 42 mm ho praticato un foro al solaio in corrispondenza sopra la vasca ottenendo
questo risultato (vedi foto sotto)

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le immagini che seguono sotto mostrano i vari step di passaggi con l’impianto dopo aver posizionato una canalina

Cambio acqua automatizzato

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la foto sotto e a lavoro finito per quando riguarda vicino la vasca poi a breve la canalina dove passa l’impianto verrà dipinta come le pareti

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ora passando dalla botola riportata in foto sotto ci spostiamo in soffitta per fare l’impianto del nostro cambio automatico e trattandosi di un sottotetto ho a disposizione tutto lo spazio necessario per far camminare l’impianto dove voglio

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sono partito nel posizionare dei tistelli in legno 8×4 cm di recupero a cui ho ancorato il tubo di scarico con un dislivello di pendenza di 25 cm su 12 metri
sotto alcune foto di tutto l’impianto montato e lo scarico

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sotto riporto una anteprima del progetto rimpicciolita che spiega tutti i collegamenti

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le foto sotto mostrano l’impianto al di fuori della casa comprensivo di impianto RO e dello scarico in fase di realizzazione

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Author: Michele Nardinocchi

La passione per l'acquariofilia mi è nata nel lontano 1984 e faccio parte di questo portale da circa 7 anni,in 31 anni ho sperimentato di tutto e ho unito un'altra mia passione del riciclo e fai da te all'acquario risultato ? un acquario totalmente hi tech. Mi piace tantissimo coltivare piante e per questo mi sono ritrovato a spingere la vasca oltre i limiti riuscendo a coltivare piante molto esigenti con ottimi risultati. Oggi ci ritroviamo quì insieme ad altri amici a condividere tutto il nostro bagaglio di esperienza e sperando di aiutare a superare i piccoli ostacoli a chi si avvicina per la prima volta a questo magnifico hobby