BETTIERA FAI DA TE

 

Prove e creazione fori su tubo PVC per mandata filtro (Spray bar e mini spray bar)

 

Ricordate che vi avevo detto, per chi volesse predisporre la bettiera ad ipotetica vasca, di calcolare lo spazio necessario per il coperchio (che nel caso dei betta è obbligatorio in quanto anabantidi)?
Bene, adesso che tutto il silicone è asciutto e buona parte del materiale è assemblato, è giunto il momento di iniziare a fare delle prove di adagiamento dei componenti in PVC (tubi, curve e supporti) e della pompa, che andranno a formare successivamente il sistema di filtraggio.

 

Questa parte la trattiamo dividendo il contenuto in più sezioni, in base alle probabili esigenze dell’utente.
• Una sezione dedicata all’uscita diretta dell’acqua dal filtro.
• Una sezione alla costruzione ed alloggiamento di una mini spray bar.
• Una sezione alla costruzione ed alloggiamento di una spray bar per tutta la lunghezza di una vasca, non adatta ad una bettiera.

 

Prima sezione:

Uscita diretta dell’acqua.

Chi conosce i betta sa che sono pesci che vivono in acque ferme o quasi ferme, pertanto l’ideale sarebbe far uscire l’acqua dal filtro in maniera molto lenta.
Teniamo in considerazione il fatto che dobbiamo far defluire l’acqua con il solo ausilio del tubo principale (senza alcuna spray bar).

Bettiera fai da te

Bisogna intanto preoccuparsi del movimento dell’acqua del primo vano anziché dell’ultimo, in quanto dall’ultimo vano viene aspirata l’acqua che entra nel filtro, alla quale, anche per tale motivo, viene garantito il movimento stesso pur se lentissimo.
Qui entra in gioco la potenza della pompa che si utilizzerà (sia nel caso di filtro integrato che nel caso del filtro che si installerà), più potente è la pompa di aspirazione, più forte sarà il getto d’acqua. Io avevo già una pompa di un vecchio filtro meccanico e, per non andare ad acquistarne un’altra, ho voluto utilizzarla in questo progetto, e vi assicuro che la spinta dei suoi 1200l/h è molto più di quanto immaginassi per il filtro che ho realizzato.
In conclusione, se la pompa che andrete ad utilizzare, filtro integrato o esterno che sia, non ha una mandata esagerata o lo si può regolare a secondo delle necessità, potete lasciare defluire l’acqua semplicemente dal tubo che esce dal filtro, altrimenti si dovrà trovare una soluzione. Ricordate anche che aumentare il movimento superficiale dell’acqua, vuol dire aumentare anche lo scambio gassoso, quindi un incremento del PH, che per i nostri betta potrebbe non andare bene.

 

Seconda sezione:

Uscita dell’acqua attraverso una mini spray bar.

Nel caso in cui vi rendete conto che la pompa da voi installata è un po’ esagerata nella mandata dell’acqua e non si può regolare in nessun modo si può ovviare costruendo una mini spray bar con dei fori abbastanza larghi, in modo da smorzare la pressione dell’acqua che arriva.
Prendete un pezzo di tubo in PVC lungo circa 20cm e chiudete un’estremità con un apposito tappo per tubi in PVC (reperibile in ferramenta o Brico, in caso non lo trovaste potete chiudere l’estremità creando un tappo con del silicone che avete utilizzato fino ad ora). Stendete dello scotch di carta o del nastro adesivo parallelamente su due parti, in modo da creare un piccolo spazio nel mezzo, dove dovranno essere creati i fori per far uscire l’acqua spinta dalla pompa, bloccate il tubo in una morsa e procedete nel fare i fori con un trapano. Iniziate a creare i fori con una misura di punta piccola per poi passare gradualmente a misure più grandi, in base alle vostre esigenze, o meglio alle esigenze della pompa. Dopo aver eseguito alcune prove con fori di diverse dimensioni e, trovata la misura idonea, il flusso dovrebbe risultare molto più ridotto di prima e sicuramente più idoneo ad una bettiera, se così non dovesse essere, applicate e fissate con della lenza, un pò di lana di perlon attorno alla mini spray bar, in modo da contenere il flusso dell’acqua.

 

Terza sezione:

Uscita dell’acqua attraverso una spray bar (NON ADATTA ALLE BETTIERE MA ALLE COMUNI VASCHE).

Questa ultima sezione la dedichiamo alla costruzione di una spray bar grande per quanto è la lunghezza della vasca (ma la si può anche fare più corta). Inizialmente io l’avevo fatta così per creare un passaggio rapido dell’acqua in tutti i vani, non calcolando però che causava troppo movimento. Constatato il movimento eccessivo l’ho sostituita con la mini spray bar avvolta con della lana di perlon rilegata con del filo da pesca, della quale abbiamo parlato in precedenza.
Pertanto la realizzazione di questa spray bar è dedicata ad altro, in quanto non dimentichiamoci che la bettiera è stata progettata per potersi convertire, all’occasione, anche in una comune vasca.
Prese con accortezza tutte le misure necessarie per il montaggio della spray bar, segnate con un pennarello, sulla parte esterna del vetro, il punto esatto dove dovranno essere posizionati e fissati i supporti per mantenere il tubo. Prendete il tubo in PVC e tagliatelo con un seghetto nel punto in cui avete rilevato la misura adeguata, dopodiché stendete dello scotch di carta o del nastro adesivo parallelamente su due parti, in modo da creare un piccolo spazio nel mezzo, dove dovranno essere creati i fori per far uscire l’acqua spinta dalla pompa (come riportato nell’immagine della mini spray bar). Una volta steso lo scotch, riposizionate il tubo dentro la vasca mantenendolo nella giusta posizione con dei supporti di fortuna (ad esempio con del fil di ferro) e iniziate a prendere le misure per stabilire dove collocare i fori segnando i punti con una matita.
Detto ciò bloccate il tubo in una morsa e procedete creando i fori. Per fare questi fori si possono adottare diversi metodi; si possono arroventare le punte della forbice, un chiodo, un giravite a stella o a punta, o se si ha una mano abbastanza ferma, si può usare direttamente un avvitatore o un trapano.
Bisogna essere più precisi possibile facendo attenzione che qualche foro non venga fatto storto poiché, successivamente, creerebbe solo disaggi come ad esempio schizzare dell’acqua sul coperchio e anche fuori quando quest’ultimo verrà aperto.
Insomma una volta praticati i fori, la spray bar è quasi pronta, quasi perché manca un particolare. Bisogna tapparla in un’estremità altrimenti l’acqua all’interno non avrà pressione. Per tappare un’estremità basta procurarsi un tappo della stessa misura del tubo, in caso contrario può essere tappato applicando un piccolo strato di silicone che abbiamo utilizzato finora, cioè del silicone acetico.
Se adottate il metodo di un oggetto arroventato dopo la creazione dei fori potrete eliminare facilmente le sporgenze che si creano, passandogli sopra la lama di un cutter.
Per chi vuole predisporla anche a vasca comune, ricordiamoci dei punti presi precedentemente per fissare i supporti per il tubo e con l’ausilio del nostro silicone applichiamo questi supporti ai vetri, naturalmente il numero dei supporti è proporzionato alla lunghezza del vetro e del tubo.

 

Assemblaggio pannelli divisori vani.

 

Bettiera fai da te

Ammirando il lavoro che abbiamo svolto fino ad ora possiamo dire praticamente che siamo arrivati ad un buon punto.

In questo passaggio abbiamo assemblato tutti i vani e la nostra bettiera ha già preso forma.

 

Costruzione dei vani del filtro integrato e applicazione paraspigoli.

Aspettando che il silicone applicato ai supporti per il PVC si asciughi, possiamo procedere con la costruzione dei vani del filtro integrato (fermo restando che si sia scelto di farlo).

Poiché ho pensato di fare anche il coperchio al filtro e ho calcolato che il pannello nero non mi poteva bastare per fare tutto, ho preso un pannello di altro colore (che avevo sempre in casa) e, mantenendomi leggermente più in basso della misura dei pannelli che formano il vano filtro, ho creato delle strisce di circa 5cm di larghezza (metà del vano) e le ho incollate tutte in maniera alternata tra di loro ad una distanza di circa 15cm l’una dall’altra.
In questo modo ho creato 5 divisori nel vano filtro dove verrà alloggiato il materiale filtrante rispettivamente nel seguente ordine, iniziando dallo scomparto dov’è presente il bocchettone: nel 1° vano delle spugne a grana fine, nel 2° vano delle spugne a grana media, nel 3° vano delle spugne a grana grossa, nel 4° vano tre sacchetti da 500gr cadauno di anelli di ceramica (cannolicchi), il 5° vano verrà occupato dalla lana di perlon che, all’occorrenza, verrà rimossa per dare spazio al carbone attivo in caso di esigenze. Nello stesso vano verranno collocati anche la pompa e il termoriscaldatore.
Trovandoci ancora con le mani in pasta con il silicone, se ci garba, approfittiamone e incolliamo ai quattro angoli alla base della vasca, dei paraspigoli che potrebbero ritornare utili per rimediare a dei piccoli colpi. Questi paraspigoli (che non sono obbligatori) in realtà li ho recuperati presso un negozio di elettrodomestici dove ne cestinano in quantità industriale in quanto vengono rimossi dagli imballi di alcuni elettrodomestici.
Procediamo misurando la lunghezza e la larghezza del vano filtro e riportiamo le misure sulla parte di alveolare che andrà a formarne il coperchio ed effettuiamo il taglio, compreso il piccolo taglio necessario per creare lo spazio per far passare i fili della pompa e del termoriscaldatore. Alloggiamo il coperchio nella sua destinazione ed il gioco è fatto.

 

La bettiera ultimata.

 

Bettiera fai da te

La costruzione e la realizzazione della nostra bettiera è stata ultimata. Naturalmente è inutile ripetervi che il coperchio è obbligatorio… anzi aggiungo un consiglio, se avete intenzione di ospitare maschi e femmine, interponete sui bordi superiori dei dorsini, una rete di plastica in modo da “coprire” il vano che separa il maschio dalla femmina, altrimenti rischierete di ritrovarvi uno dentro il vano dell’altra o viceversa perchè attratti dall’emissione degli ormoni. Ricordate sempre che i betta sono abili saltatori e riescono a intrufolarsi anche in piccoli spazi.

Come potete notare nella foto A, sui bordi della bettiera (che ho riempito nuovamente per avere ancora certezza sulla tenuta del silicone, avendo lavorato all’interno con degli attrezzi), vi sono i supporti per reggere un coperchio in plexiglas. Tengo a precisare che la bettiera, vista da questa posizione può sembrare in dislivello, ma in realtà non lo è. È la foto ad avere un’angolazione un po’ storta. Prima di riempirla definitivamente, ponete tra la base di appoggio ed il vetro del fondo, qualcosa che formi attrito in modo che il vetro non scivoli facilmente. La base bianca che vedete nelle foto è composta da pannelli in legno rivestiti di velluto, che impedisce alla bettiera di scivolare. La foto B invece illustra la bettiera con il coperchio in plexiglas bloccato in apertura, come prova di comodità durante la manutenzione ordinaria e/o per la somministrazione del cibo ai betta, mentre nella foto C il coperchio è riposto perfettamente sui propri supporti per chiudere la vasca.
Anche la plafoniera che vedete è stata creata interamente da me con del materiale riciclato e che avevo in casa. È composta da due listelli laterali e due sulla parte superiore, trattati e verniciati, sostenuti da stecche in ferro forato (quindi alleggerito), anch’esse trattate e riverniciate. Su questi ultimi listelli orizzontali sono state fissate due lampade da 1600Lm e 6500K cadauno, con rispettivi trasformatori a 18W. Poste a circa 30cm di altezza garantiscono un’illuminazione discreta per la flora che andrò ad inserire, naturalmente neanche eccessiva per i betta che non amano una forte illuminazione.

 

 

Bettiera fai da te
(Bettiera al primo giorno di maturazione)

 

Per conoscere o approfondire le conoscenze sul meraviglioso mondo del betta vi invito a leggere la guida da me stilata e pubblicata, Il betta splendens “domestico” a 360° dove viene descritto questo pesce a 360°, a partire dalla storia fino alle malattie più comuni e come curarle. Il link vi indirizza all’indice della guida, dove potete scegliere il capitolo che riguarda l’argomento che più vi interessa. Buona lettura.

 

 

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Author: Ettore Gerace

Mi chiamo Ettore Gerace, fin da bambino ho sempre desiderato avere un acquario tutto per me, ma forse per il mio carattere un po’ chiuso e riservato, non ho mai osato chiederlo ai miei genitori. Vedevo sempre in giro per le feste dei paesini i classici carassi nelle bocce e nelle vaschette, e cresceva sempre di più questo mio desiderio che non si realizzava mai anche per il fatto che nessuno nella mia famiglia aveva esperienza del genere per incoraggiarmi e spingermi in questo mondo e le fonti per studiare l’acquariofilia erano davvero molto scarse. Ormai da adulto, a maggio del 2015 si presenta un’occasione, delle lastre di vetro nuovissime da buttare… le ho chieste e mi sono state regalate. In quel momento scatta tutto un progetto nella mia mente che immediatamente si realizza con la costruzione della mia prima vasca. Nasce il mio 100 litri (lordi) che verrà successivamente avviato i primi di giugno dello stesso anno, con il classico fritto misto tra carassi, rasbore e caracidi vari accompagnati da un immancabile verde di piante finte, conchiglie finte, arredi vari di resina e fondo in quarzo bianco… In un secondo momento, grazie ad un mio amico, nonché collega di lavoro e compagno di studi in materia di acquariofilia, conosco il gruppo di Acquariofili.com che stravolge positivamente il mio interesse per questo mondo. Dopo aver studiato e preso informazioni utili da persone competenti ed esperti in vari campi, riavvio la mia vasca e, arredata ora da tante piante vere e con tanto di fondo fertile decido di iniziare la mia nuova esperienza allevando dei poecilidi, Guppy ed Endler. Da un po’ di tempo a questa parte mi sono appassionato dei Betta Splendens e per il momento sto allevando, in vasca a parte, un classico esemplare maschio da commercio che mi sta dando belle soddisfazioni. Essendo incuriosito anche da alcuni caracidi e dalla coltivazione di alcune piante acquatiche, non nascondo che ho già altri progetti in mente, che a tempo debito realizzerò… Anche se l’esperienza è ancora poca, ho imparato che in questo hobby, con pazienza, tenacia e determinazione si hanno molte soddisfazioni, “l’importante è non sedare mai la fame di sapere e di scoprire nuove cose”! (cit. Marco Ferrara).